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Tengoku Daimakyou nasce come spesso accade al seguito del successo dell’omonimo manga, scritto e illustrato da Masakazu Ishiguro, pubblicato a partire dal 2018. La serie animata è arrivata nel 2023 con 13 episodi, grazie a Production I.G, ed è disponibile anche in Italia con Disney+. Interessante la scelta di mantenere il titolo originale, mentre nei paesi anglofoni si è preferita la traduzione Heavenly Delusion, utilizzata anche da Star Comics per l’edizione italiana del manga. Nota curiosa, la sigla iniziale è cantata dalle BiSH, che con l’album contenente la canzone hanno chiuso il loro percorso artistico.
La trama di Tengoku Daimakyou
La serie segue due filoni narrativi principali. Da un lato troviamo Maru e Kiruko, due ragazzi che viaggiano attraverso un Giappone devastato da una grande catastrofe, alla ricerca del “Paradiso”, obiettivo principale di Maru, del quale però non ha nessuna informazione. Dall’altro vediamo scene di vita quotidiana di una struttura educativa che sembra isolata dal mondo, in cui alcuni bambini frequentano la scuola e trascorrono le loro giornate tranquillamente. Ma qualcosa arriverà a turbare questa quiete.
Struttura dell’opera
Tengoku Daimakyou è una serie post apocalittica che punta sugli aspetti più misteriosi di una situazione in cui il mondo è in rovina e le persone sono sempre più divise. La narrazione a cerchi concentrici segue in parallelo le due ambientazioni, con un invito allo spettatore riguardo al fatto che le linee narrative sono strettamente connesse. L’indizio principale riguarda la somiglianza tra Maru e Tokio, uno dei soggetti che si muovono all’interno della strana struttura.
Col procedere degli episodi, soprattutto a Maru e Kiruko, scopriamo sempre più dettagli su un Giappone infestato da strane creature dotate di poteri speciali, impossibili da sconfiggere se non con una specifica tecnologia della quale in modo fortuito Kiruko è dotata. La ricerca del “Paradiso” li mette in contatto con diverse persone all’interno di insediamenti di fortuna, all’interno dei quali sono sempre presenti conflitti e difficoltà. Tra queste persone troveremo elementi collegati al passato di Kiruko, ma anche potenziali indicazioni sulla posizione del “Paradiso”, per il quale il cerchio si stringe sempre di più intorno a una serie di strutture scolastiche.
Le sequenze ambientate all’interno di questa sorta di comunità isolata ci danno, come scopriamo man mano, informazioni su come stia stato possibile che il mondo si riducesse in questo modo.
Analisi
Il successo di questa serie on the road è dovuto in larga parte alla capacità di mantenere la tensione narrativa grazie al tempismo con il quale vengono svelate allo spettatore le informazioni di base, indispensabili per comprendere il quadro generale. Partiamo senza sapere quasi nulla, se non che ci sono due ragazzi che stanno viaggiando senza una meta precisa. In breve tempo scopriamo che esistono mostri mangiauomini che hanno distrutto la società come la conoscevamo, che Maru sembra essere una persona speciale, dotata di una forza fuori dal comune e soprattutto di poteri che possono sconfiggere i mostri. Che Kiruko in realtà non è Kiruko, ma il fratello Haruki, la cui mente è stata trapiantata nel corpo della sorella, probabilmente da una persona a loro vicina.
Dall’altro lato della narrazione vediamo un microcosmo fatto di ragazzini speciali, che iniziano a somigliare sempre di più ai mostri mangiauomini che incontriamo. A governare la struttura ci sono alcuni scienziati che si fanno aiutare da un’intelligenza artificiale che sembra però essere in disaccordo con gli esseri umani e comincia ad agire autonomamente.
I tredici episodi sono dunque molto densi di informazioni, ognuno fornisce un pezzetto di un puzzle ancora da completare.
Oltre a una capacità narrativa molto interessante, i personaggi diventano anche veicolo di discussione su temi molto forti. La condizione di Kiruko solleva fortemente il discorso sull’identità, di genere ma anche individuale, mentre la scuola non può che mettere in luce da un lato il ruolo della tecnologia nella società, dall’altro l’opportunità di guidare i bambini verso percorsi asettici, mentre la natura troverà comunque la via per prendere il sopravvento.
La serie non si fa problemi a inserire momenti particolarmente crudi quando sono strumentali al racconto. Pur essendo inseriti in modo intelligente, potrebbero urtare la sensibilità di qualcuno.