Benvenut* alla recensione dell’anime di Hanebado! Prima di cominciare, ricorda che sul nostro sito potrai trovare altre recensioni che potrebbero interessarti, come:
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Hanebado è una serie anime tratta dall’omonimo manga scritto e disegnato da Kosuke Hamada. La versione a fumetti risale al 2013, commercializzata da Kodansha sul suo good! Afternoon fino al 2019. L’anime risale invece al 2018. I tredici episodi di cui è composta la serie sono stati realizzati da Liden Films. E’ possibile consultare l’anime sulla piattaforma di streaming Crunchyroll.
La trama di Hanebado
L’anime comincia subito con un match, presentandoci una Nagisa Araragi intenta a provare a qualificarsi per le selezioni olimpiche giovanili. Sulla sua strada però incontra Ayano Hanesaki, un piccolo genio del badminton che, pur essendo di un anno più piccola, batte Nagisa senza pietà.
Pochi mesi dopo troviamo entrambe nella stessa scuola superiore. Entrambe sono segnate dal passato, Nagisa dalla cocente sconfitta, Ayano da alcune questioni personali. Il futuro in ambito sportivo sembra essere a rischio, per ragioni differenti.
A calmare gli animi ci penserà Kentaro Tachibana, nuovo allenatore del club di badminton nonché ex atleta che ha sfiorato il livello olimpionico. Il giovane avrà la responsabilità di ristabilire un gruppo ormai provato dalla frustrazione di Nagisa, provando al contempo a coltivare i grandi talenti a disposizione.
Ma per prima cosa, sarà necessario affrontare i propri traumi.
Struttura dell’opera
La serie sviluppa in parallelo il piano sportivo e l’introspezione psicologica di tutti i personaggio, con maggiore attenzione alle due protagoniste. Tutti hanno comunque uno spazio in cui esprimersi, con sottotrame credibili.
Nagisa e Ayano incarnano due opposti, sia sul campo che nella loro testa. La prima è aggressiva e non riesce a limitarsi, trasformando il duro lavoro in ossessione, conscia dei propri difetti. La seconda è più chiusa in difesa, perché sa che se dovesse aprirsi, perderebbe il suo lato più dolce e soccomberebbe ai suoi problemi con la madre.
Col procedere degli episodi ci troviamo di fronte a due figure chiave per Ayano, che hanno avuto un ruolo importante nella sua crescita. La prima è Kaoruko, rivale storica che, in un modo o nell’altro, aveva ottenuto una vittoria, provocando la separazione tra Ayano e sua madre. La seconda è Connie, ragazza danese crescita proprio dalla madre di Ayano, un sorta di sorellastra della quale conosciamo subito un lato molto competitivo, per scoprire in seguito un lato più umano. Sarà l’amica Elena, a suo modo, a sbloccare una situazione complessa, proprio mentre le due protagoniste si stanno giocando il titolo prefetturale.
Analisi
Hanebado si presenta come uno dei tanti titoli sportivi, saliti agli onori della ribalta negli ultimi cinque anni in previsione di giochi olimpici estivi di Tokyo 2020, poi slittati nel 2021 per ovvie ragioni di emergenza globale.
Nonostante sia quindi un progetto finalizzato a far salire l’entusiasmo per uno sport considerato minore, il comparto tecnico non è da sottovalutare. Liden Films ha fatto un buon lavoro nel creare animazioni fluide di buon livello, proponendo un grande dinamismo nelle fasi di gioco, alternate a giocate al rallentatore per evidenziare momenti particolarmente significativi.
Il punto di vista del regista ci regala una forte percezione della fatica fisica del movimento, con grandi quantità di sudore che non perdono occasione di sottolineare il grande impegno fisico e mentale messo sul piatto dagli atleti.
Per quanto si tratti prevalentemente di un viaggio di esplorazione interiore, siamo pur sempre in presenza di un duello tra rivali, che però è fin da subito impostato come un ostacolo da superare per raggiungere un obiettivo comune. Riusciamo a cogliere entrambi i lati del problema, senza necessariamente prendere le parti di uno o dell’altro schieramento.
I temi affrontati sono molto più estesi rispetto al semplice sviluppo della squadra a livello atletico. Fin da subito possiamo osservare l’approfondimento legato alla gestione del club a livello umano, con una durezza eccessiva stemperata dallo sviluppo della trama, ma tenuta sempre a galla dalla necessità di affrontare le competizioni come battaglie.
La delusione dopo una sconfitta, la rottura delle dinamiche interne di un gruppo o il peso delle aspettative non vengono affrontate spesso, mentre in Hanebado costituiscono un tema centrale, tanto da poter osservare lo stesso fenomeno nel club di tennis, a causa dell’arrivo di una stella che mette a repentaglio l’orgoglio e l’organizzazione dei membri più anziani. Un piccolo elemento di controllo che permette di fare confronti con la situazione dei protagonisti, in cui siamo però molto più investiti emotivamente.
La serie cerca di coniugare la spensieratezza di uno spokon con elementi ad alto contenuto drammatico, riuscendo a gestire entrambi gli aspetti. Rimane indirizzata ad un pubblico più giovane, vista la non eccessiva complessità delle modalità con cui questi temi vengono affrontati.