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Black Summoner è un anime trasmesso durante la stagione estiva 2022, tratto dall’omonima light novel di Doufu Mayoi, come spesso accade per questo tipo di serie. Dal 2014 questa idea ha fatto molta strada, diventando un manga nel 2018 e poi un anime, disponibile su Crunchyroll.
La trama di Black Summoner
Kelvin si sveglia in un bosco senza nessuna memoria della sua vita passata. Scopre ben presto di aver barattato la sua memoria con abilità sorprendenti e di essere stato trasferito in un nuovo mondo, di quelli in cui la magia è realtà e la popolazione ha bisogno di sconfiggere mostri per sopravvivere.
Kelvin però ha scelto di poter essere un evocatore, una classe molto rara in questo mondo e, ovviamente altrettanto potente. Il suo primo seguace è niente di meno che la stessa divinità che lo ha seguito nel passaggio tra i mondi, ma poi il gruppo diventa molto più ampio col procedere dell’avventura. Da un cavaliere nero a un demone, molto dei suoi avversari diventeranno nuovi collaboratori, in attesa di sconfiggere il nemico finale.
Struttura dell’opera
Black Summoner procede lungo brevi archi narrativi che corrispondono all’acquisizione di un nuovo compagno di viaggio. In questi piccoli scenari che durano uno o due episodi troviamo nuovi spunti di trama e conosciamo qualcosa di più del mondo che ci circonda, ignoto al protagonista e quindi anche a noi.
Scopriamo che, al di là delle singole avventure, c’è un obiettivo finale, sconfiggere il re demone che minaccia l’intera umanità.
Purtroppo la serie si conclude sul più bello e, conoscendo il rapporto tra molto dell’animazione e dei manga, questa serie potrebbe rappresentare il classico traino per portare gli spettatori ad acquistare il fumetto per conoscere la conclusione della storia.
Analisi
La serie si configura come il classico isekai in cui il protagonista si trova in una posizione di vantaggio su tutti gli abitanti del nuovo mondo. Non solo, per essere ulteriormente potente, si avvale della collaborazione di una divinità, in modo utile e non ironico come accade ad esempio in KonoSuba.
Questa premessa rende quindi ogni avventura un facile compito, da sbrigare nel giro di uno o due episodi, senza particolare difficoltà.
Come di consueto, i primi collaboratori saranno belle ragazze, anche se, per una volta, l’anime non disdegna la presenza maschile, per meglio bilanciare le potenzialità del gruppo.
Dopo un po’ di smarrimento iniziale è possibile avvertire un genuino desiderio di giustizia da parte del protagonista, che non si perde troppo in questioni personali, o quantomeno le integra con le missioni a lui affidate.
Particolare interessante è la modalità con la quale sono stati acquisiti i poteri, ovvero la rimozione della quasi totalità della memoria di Kelvin. Uno scenario che sarebbe interessante indagare e che in alcuni momenti torna in gioco in modo sottile, ma è difficile comprendere se si tratti di uno spunto di trama o semplicemente un elemento che l’autore vuole ricordare per chi fosse distratto.
Parallelamente a questo, il ruolo di Melfina, la divinità che accompagna Kelvin, si fa sempre più grande con la prosecuzione del racconto, indice che probabilmente si arriverà ad esplorare qualcosa di più sull’identità di Kelvin, del quale non conosciamo neanche il vero nome.
Per il resto, ritroviamo tutti i consueti elementi di un anime di stampo isekai senza particolari pretese, che punta ad intrattenere senza particolari novità o colpi di scena, almeno per il momento.