Benvenut* alla recensione di Dead Mount Death Play!! Prima di cominciare, ricorda che sul nostro sito potrai trovare altre recensioni che potrebbero interessarti, come:
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Dead Mount Death Play è una serie animata tratta dal manga di Ryōgo Narita, con i disegni di Shinta Fujimoto. L’anime ha appena concluso la trasmissione dei primi 12 episodi, ma tornerà in autunno per una seconda stagione, o come ci siamo abituati a dire negli ultimi anni, per la seconda parte della prima stagione.
La serie è disponibile anche per l’Italia su Crunchyroll.
La trama di Dead Mount Death Play
Un potente necromante è in aperto conflitto con Chiesa di Geldwood, che tenta in tutti i modi di distruggerlo. Un grande eroe sembra vicino all’impresa, ma proprio in punto di morte il pericoloso nemico riesce a lanciare su sé stesso un incantesimo, che gli consente di evitare la morte.
Purtroppo per lui, per sopravvivere si troverà in quello che sembra un mondo totalmente diverso, il Giappone del ventunesimo secolo. Il necromante non conosce questo nuovo ambiente e rischia la vita fin dai primi minuti nel nostro mondo. Una volta constatato di essere ancora in grado di esercitare i suoi poteri, seppur in modo più limitato, troverà il modo di cavarsela potendo contare sulla sua nuova identità, Polka Shinoyama.
In modo del tutto inaspettato, anche il povero Polka si trovava nei guai ed era appena stato assassinato. Il protagonista, anche grazie a una serie di aiutanti, si troverà ad affrontare in parallelo i suoi problemi e quelli di Polka, allo scopo di mettere ordine in questa nuova esistenza.
Struttura dell’opera
L’anime si muove di pari passo con il protagonista, seguendolo nella sua scoperta della situazione in cui si è trovato improvvisamente. I primi episodi sono dedicati a capire cosa stia succedendo. Non è facile assumere una nuova identità, soprattutto quando una delle prime persone che si incontra è la stessa che ha tentato di uccidere il precedente inquilino del tuo corpo. Nonostante alcune piccole disavventure, “Polka” riesce a trovare una base operativa e degli alleati, attraverso il quale sarà possibile inserirsi nella società. I problemi però non smettono mai di accumularsi. Primi tra tutti, due poliziotti particolarmente problematici, interessati a qualunque fenomeno paranormale, all’interno di un mondo come il nostro, in cui la magia non esiste. Non mancheranno intrighi di famiglia e alcuni supercattivi, in grado di dare del filo da torcere perfino a qualcuno che si fa chiamare il dio dei cadaveri. Un grande mistero incombe e collega tutti i personaggi principali: uno strano simbolo unisce il nostro mondo e quello in cui si trovava prima il necromante.
Analisi
Dead Mount Death Play è stato creato dallo stesso autore di Durarara!! e l’impronta di Ryohgo Narita si riconosce subito. L’ambiente urbano circoscritto ad alcuni quartieri, personaggi con poteri speciali, molti dei quali spiegabili semplicemente con buone capacità deduttive o interventi tecnologici. Pochi selezionati esseri speciali, in grado di fare qualcosa fuori dall’ordinario.
Lo sviluppo della storia per strati successivi ci permette di immergerci tra i protagonisti, alla ricerca della risoluzione dei diversi misteri che si intrecciano nel corso degli episodi. La questione principale rimane la connessione tra il mondo fantasy che vediamo nel primo episodio e la Terra contemporanea, ma nel frattempo si susseguono problemi molto più pressanti. Per esempio il mandante dell’assassinio di Polka, che non contento prova a occuparsi anche di altri membri della sua famiglia.
La scrittura brillante è accompagnata da un comparto tecnico di livello, non eccezionale ma efficace nella rappresentazione della magia. L’assenza di altre grandi necessità, data dall’ampio numero di situazioni in cui i personaggi dialogano tra loro, non mostra limiti o necessità di effetti speciali con grandi pretese.
La storia ci mette un po’ ad ingranare e presenta ancora alcuni punti di domanda, ma conoscendo l’autore rimane alta l’aspettativa per la conclusione della storia.