Benvenut* alla recensione del manga di One-Punch Man! Prima di cominciare, ricorda che sul nostro sito potrai trovare altre recensioni che potrebbero interessarti, come:
• Doubt
One-Punch Man è un manga nato dalla mente di One, pubblicato sul suo blog personale a partire dal 2009. Lo straordinario successo della serie era principalmente dovuto alla qualità della storia, mentre i disegni erano, per usare un eufemismo, un po’ infantili, per quanto coerenti con l’idea alla base dell’opera. Grazie all’intervento, e al tratto di Yusuke Murata, One-Punch Man ha raggiunto il pubblico mainstream nel 2012.
Non hanno tardato ad arrivare l’adattamento animato, nel 2015 e tutt’ora in corso, e tutta una serie di opere connesse nel mondo dei videogiochi e dell’intrattenimento in generale.
La serie è consultabile su piattaforme di streaming come Netflix o VVVVID.
La trama di One-Punch Man
Come tutti i manga a tema supereroistico, la trama è molto semplice e diretta. Seguiamo la vita di tutti i giorni di Saitama, un eroe per hobby, nel suo tentativo di trovare un avversario alla sua portata. Il protagonista possiede infatti una forza straordinaria, tale da permettergli di sconfiggere qualunque avversario con un solo colpo.
Le sue giornate piatte e noiose iniziano ad essere più movimentate quando fa la sua comparsa Genos, un giovane cyborg che, colpito dalla potenza di Saitama, ne diventerà l’allievo. Come un vero e proprio tramite tra Saitama e il mondo, Genos porterà il suo maestro a diventare ufficialmente un eroe. Da quel momento i due non avranno più pace e saranno coinvolti in scontri sempre più difficili e pericolosi per loro, per le città, per il genere umano. Per fortuna al loro fianco si muoveranno tutti i membri dell’Associazione Eroi, che riunisce tutte le persone dotate di capacità speciali disposte a combattere per il bene comune.
Struttura dell’opera
Il manga, ancora in corso dopo oltre 160 capitoli, rifugge una classica divisione in archi narrativi. Nei primi capitoli conosciamo il nostro Saitama, intento a combattere minacce di potenza considerevole senza versare una goccia di sudore. Non riusciamo ad avere una scala di valori, perché questi combattimenti avvengono sempre in lotta uno contro uno, senza testimoni, ragione per la quale nessuno si è mai reso conto delle reali abilità del nostro eroe: semplicemente, ogni scontro finisce prima che qualcuno possa arrivare sul posto.
Dopo aver conosciuto Genos, Saitama inizia ad aprirsi al mondo in modo un po’ riluttante, ma ne riconosce comunque lo stimolo positivo. L’iscrizione all’Associazione Eroi inizia a spingerlo debolmente al di fuori della sua apatia, generata da quella che potrebbe essere definita quasi onnipotenza rispetto a qualunque altro mostro o essere umano. All’interno dell’associazione si trovano alcuni alleati di Saitama, che una volta consapevoli dei suoi mezzi non possono evitare di riconoscerne il talento e la buona fede.
Il primo arco narrativo definibile come tale, ovvero la presentazione dell’universo di riferimento e il superamento delle prime missioni in qualità di eroe, giunge al termine con l’epica sfida contro Boros, supercattivo proveniente da molto lontano nella galassia, anche lui alla ricerca di qualcuno che potesse essere alla sua altezza. Lo scontro termina inevitabilmente con la vittoria di Saitama, che per la prima volta dovrà impiegare più di un pugno, anche se lui stesso ammetterà di non essersi davvero impegnato.
Da quel momento iniziano ad intrecciarsi diversi fili narrativi, nuovi personaggi, questioni urgenti e teatri di battaglia. Il filo conduttore è rappresentato da Garou, che si definisce il cacciatore di eroi, un essere umano che ha prima sfidato il suo maestro Bang, per poi immedesimarsi nei mostri e nella loro lotta contro gli eroi colpevoli, a suo dire, di comportarsi nel modo sbagliato e di pensare solo a loro stessi e non al bene delle persone. Solo al momento della scrittura di questa recensione, dopo decine e decine di capitoli, si intravede la fine di questo gigantesco arco, forse più breve di altre opere eterne come One Piece, ma gigantesco se ci basiamo sui capitoli usciti fino a questo momento.
Analisi
La serie fin dai primi capitoli si diverte a sovvertire tutte le dinamiche dei più famosi shonen. Il protagonista è già super potente in partenza, senza l’agognato arco narrativo sul suo allenamento, anch’esso preso in giro. La sua fama viene riconosciuta da pochissimi elementi, quelli più affini allo spirito di Saitama, mentre la maggior parte delle persone non riesce a credere nelle sue abilità e cerca di toglierlo dalla circolazione con insulti e menzogne. Troviamo perfino un piccolo torneo di arti marziali, che ha una conclusione quantomeno rocambolesca e si svolge peraltro durante un attacco devastante da parte dei mostri, quanto il talento di Saitama sarebbe servito altrove.
Ma il torneo non è l’unico riferimento ad elementi tipici di altri manga: fin sa subito troviamo mostri con richiami diretti a serie di successo come Dragon Ball o L’Attacco dei Giganti, ma in quasi tutti i capitoli ci sono riferimenti o prese in giro di elementi che ormai siamo abituati a dare per scontati. Lo stesso Genos corrisponde maggiormente allo stereotipo del protagonista, ma viene messo in ombra da una personalità straripante come quella del supereroe senza capelli.
L’immenso potere di Saitama diventa motore di trama, un deus ex machina che interviene ogni qualvolta ci sia la necessità di chiudere una situazione spiacevole. Non per niente la presenza del protagonista diventa sempre più rarefatta man mano che si procede con la trama, per darci modo di osservare lo sviluppo delle interazioni tra i personaggi, la nascita di rivalità e altri elementi impossibili da cogliere se ogni contesa viene risolta con un singolo pugno.
Nonostante il tono scherzoso e l’incredibile cinismo del protagonista, che letteralmente non si lascia toccare da niente, la serie riesce a indagare tangenzialmente temi di una certa profondità. Questo insieme di elementi dissacranti genera una serie godibile e straordinariamente interessante, con sfumature adatte a tutte le età, ma sicuramente apprezzabile da chi ha più esperienza nel mondo dei manga, per apprezzare tutte le citazioni.