In questo nuovo appuntamento con la rubrica Boys&Lovers continuiamo a occuparci della serie Konodan di Soubi Yamamoto. Il terzo episodio della serie è Kono Danshi, Akunin to Yobaremasu traducibile come Questo ragazzo viene chiamato cattivo, rilasciato però sotto forma di Drama CD.
Fortunatamente l’autrice ritorna subito dopo all’animazione con il quarto episodio, Kono danshi, sekika ni nayandemasu, che tradotto significa Questo ragazzo soffre di cristallizzazione. Si tratta, come per i primi due capitoli, di un OAV autoconclusivo della durata di circa 27 minuti.
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Trama
Ayumu Tamari è uno studente delle superiori che soffre di una particolare patologia chiamata sindrome di cristallizzazione. Quando prova ansia il suo corpo inizia a trasformarsi in cristallo, e questo accade specialmente nei momenti in cui cerca di socializzare con i compagni di classe. L’unica persona con cui riesce a stabilire un legame è Koya Onihara, professore di scienze naturali e infermiere della scuola con la passione per i minerali, che consola il ragazzo ogni volta che scappa in infermeria per non far notare agli altri la sua trasformazione.
Con il passare del tempo il rapporto tra i due si farà più intimo, ma a un certo punto rischierà di diventare un’ostacolo alla crescita personale di Tamari. Una ferita nel passato di Onihara ha infatti reso il professore incapace di amare qualunque cosa non sia perfetta e immobile come un cristallo.
Impressioni personali
In questo quarto OAV si ritrovano tutte le caratteristiche tipiche di Soubi Yamamoto. Dal punto di vista estetico i cristalli offrono all’artista la possibilità di sbizzarrirsi con i riflessi iridescenti che costituiscono ormai la sua firma.
Dal punto di vista simbolico, invece, i minerali si prestano molto bene a numerose interpretazioni. In primo luogo rappresentano in maniera metaforica la paralisi che colpisce le persone molto timide e che spesso impedisce loro di comportarsi come vorrebbero per paura delle reazioni degli altri.
Nell’anime il toccare una parte del corpo cristallizzata di Tamari è un’azione connotata da un forte erotismo e funge quindi da ulteriore metafora per i rapporti sessuali.
Anche se apparentemente il cristallo sembre essere associato soltanto al personaggio di Tamari, in realtà esso include anche Onihara. Appassionato di mineralogia, l’insegnante ha un cuore indurito da un vecchio dolore e diventato ormai di pietra, come espresso da una frase rivelatrice del suo studente. Pietra e cristallo non sono altro che forme diverse degli stessi elementi, quindi fondamentalmente identici. La paura dei rapporti interpersonali è infatti un tratto che Onihara condivide segretamente con Tamari.