Spesso non ci si rende conto di quanto si possa influenzare, sia positivamente che negativamente, la vita delle altre persone. Basta un gesto semplice, all’apparenza ingenuo e senza peso, per stravolgere la vita di chi ci sta intorno, oltre che la nostra. Fermarsi a far passare un pedone che attende a bordo strada in prossimità delle strisce pedonali è un gesto semplice, ma capace di rallegrare la giornata di uno sconosciuto senza nemmeno accorgersene.
Ed è su questo bivio morale che vertono le vicende di Inuyashiki – L’ultimo Eroe, una serie anime realizzata dallo Studio Mappa e disponibile nel catalogo digitale di Amazon Prime Video. Nei suoi 11 episodi, di cui non vi è ancora un doppiaggio in italiano, avremo modo di entrare in sintonia con il suo protagonista, Inuyashiki, e con Hiro: due persone unite da un destino comune, che percorreranno due strade diverse per via delle loro scelte.
Prima di proseguire con la trama di Inuyashiki – L’ultimo Eroe, suggerisco la lettura di queste nostre recensioni anime:
Inuyashiki – L’ultimo Eroe, di cosa parla?
Inuyashiki è un uomo apparentemente normale, che forse dimostra qualche anno in più di quelli che effettivamente ha. Vive con la sua famiglia, composta da sua moglie ed i suoi due figli, ma il rapporto all’interno della loro casa non è dei più rosei. La non curanza con il quale viene trattato giornalmente Inuyashiki, ha fatto si che l’uomo si senta un estraneo anche all’interno delle mura domestiche e quando i medici lo informano che gli rimarranno solo tre mesi di vita, inizia a pensare che mancherà solamente al suo cane.
Nella disperazione più totale, una sera decide di abbandonarsi ad una passeggiata più lunga del solito. Sempre in compagnia di Hanako, l’unica creatura che pare avere a cuore le sorti di Inuyashiki, l’uomo si fermerà a piangere in preda ai rimorsi all’interno di un parco, ma quando si accorgerà di non essere solo, ecco che qualcosa arriva verso di lui cadendo dal cielo.
Un lampo, voci misteriose, qualcosa di inspiegabile.
Inuyashiki si risveglia, convinto di essere stato colpito da qualcosa, ma indubbiamente in ottima forma e senza nemmeno un graffio, tuttavia da quel momento la sua vita non sarà più la stessa. L’uomo non sente più l’affanno e la fatica della sua età, ma cambiandosi tocca accidentalmente una parte del suo corpo scoprendo di essere una macchina.
Da quel momento Inuyashiki inizierà a voler cambiare la sua vita, deciso più che mai a non cedere più alle sofferenze ed al terrore dei malintenzionati, ed aiutando i malati ed i più bisognosi. L’uomo però non era solo in quel bosco, assieme a lui vi era Hiro, un liceale della stessa età della figlia, che a differenza del nostro protagonista, non ha paura di sfruttare al massimo il suo nuovo potere, perdendo di fatto di vista la sottile linea che divide il giusto dallo sbagliato.
Struttura ed opinioni
Gli undici episodi di Inuyashiki – L’ultimo Eroe, oltre a farci assistere all’avventura di due uomini tramutati in macchine da una misteriosa entità aliena, vogliono essere un forte grido di denuncia sociale, sottolineando quando poco basti per trasformare un potenziale eroe in un arma di distruzione di massa.
Seppur tra le sue puntate non ci siano combattimenti spettacolari o visionari, salvo alcuni scambi tra i due protagonisti, quello che l’autore del manga da cui è tratto, ovvero Hiroya Oku, vuole sottolineare è l’aspetto psicologico fragile dei suo protagonisti, entrambi convinti di essere loro gli eroi della storia, e di quanto siano suscettibili e manipolabili le masse.
Se da una parte abbiamo Inuyashiki, un uomo di mezza età che ha quasi paura ad usare i suoi nuovi poteri e che cercherà di operare sempre di nascosto, dall’altra abbiamo Hiro, un ragazzo che come gli eroi dei suoi amati manga, vuole combattere i cattivi e non ha timore ad usare il suo nuovo potere per sconfiggere chi si impone contro di lui o contro le persone a lui care. Ma chi sono i veri cattivi?
Un escalation di violenza in una rappresentazione di un Giappone che sempre più spesso non vuole vedere cosa ha intorno, continuando a rimanere in silenzio di fronte ai soprusi, senza prendere sul serio le problematiche ma restando nascosti dietro lo schermo di uno smartphone o di un computer.
Un cammino di crescita che porterà inevitabilmente le due visioni del potere a scontrarsi, come se fossero due facce della stessa medaglia, e che farà riflettere anche le persone intorno a loro, oltre che lo spettatore che rimarrà incollato allo schermo per tutta la durata dei suoi undici episodi.