Disponibile dal 15 giugno il n. 7 di Dylan Dog Oldboy, testata dedicata all’indagatore dell’incubo “pre-meteora”. Il volume brossurato, 192 pagine in bianco e nero nel classico formato 16×21 cm, questo mese propone due storie legate, in salsa dylaniata, alle vacanze.
La copertina, come sempre degli ottimi fratelli Cestaro, riporta il motto Nulla è vero, tutto è permesso, antico detto attribuito nell’introduzione del racconto a Ḥasan-i Ṣabbāḥ, capo carismatico della setta sciita dei Nizariti. Venne poi ripreso poi da Friedrich Nietzsche in Così parlò Zarathustra, da William Burroughs in Le città della notte rossa, più di recente dal videogame Assassin’s Creed.
Dylan Dog Oldboy n. 7 è in vendita a € 6,90 in edicola e sullo shop online di Sergio Bonelli Editore.
Un volume “Mari e Monti”: Quando il mostro è in vacanza, ambientata in montagna, è scritta da Gabriella Contu e disegnata da Giuseppe Montanari ed Ernesto Grassani, mentre Voci di fondo si svolge in mezzo al mare ed è firmata da Enna Bruno e illustrata ancora da Montanari&Grassani, insieme a Patrizia Mandanici.
Appuntamento al 13 agosto: il Dylan Dog n. 8 proporrà Buongiorno tenebra, scritta da Barbara Baraldi e disegnato da Nicola Mari, e Gli orrori di Dunwich, con cui Andrea Cavaletto e Roberto Rinaldi ci porteranno presumibilmente in avventura ispirata ad H. P. Lovecraft.
Il titolo richiama infatti L’orrore di Dunwich, considerato uno dei più importanti racconti del Ciclo di Cthulhu: scritto nel 1929, è ambientato nella città inventata dallo scrittore di Providence.
Trame di Dylan Dog Oldboy n. 7
Nella prima storia, Quando il mostro è in vacanza, l’indagatore dell’incubo si ritrova, appunto, in un contesto per lui anomalo: trascinato dalla fidanzata Bambi, appassionata di sport, Dylan vive una vacanza molto movimentata sui monti di Sweetland.
Ogni luogo frequentato dalla coppia diventa teatro di orrori ed efferatezze, tanto da attirare su Dylan Dog i sospetti della polizia locale. Ma l’Oldboy, travolto dall’idea troppo sportiva di vacanza che gli impone Bambi, non si accorge di nulla.
Voci di fondo porta l’Old Boy in un luogo chiuso, freddo e umido: dolorante e con una siringa nel braccio, scopre di essere finito su un’enorme nave cargo, in mare aperto, senza sapere come e perché. L’equipaggio alterna nei suoi confronti indifferenza e aggressioni, e oltretutto parla una lingua sconosciuta.
Dylan Dog si stupisce di non patire il mal di mare, e all’improvviso capisce ciò che dicono gli altri. Una forte tempesta crea il panico sulla nave, e l’Old Boy collabora al salvataggio di un marinaio caduto fuori dal cargo. Ma gli rimane impressa l’immagine di una strana creatura vista in acqua, da cui sembravano emergere tanti volti.
A questo punto viene parzialmente accettato dall’equipaggio, gli viene assegnata una mansione sul ponte, può mangiare con gli altri e avere un letto.
Il capitano premia la sua disciplina incaricandolo di sorvegliare i container di notte. Per sfuggire alla noia, Dylan Dog infrange il divieto di avvicinarsi alle casse, ne apre una e scopre che sono collegate e costituiscono una sorta di galleria degli orrori, di cattiverie subite da persone e animali.
Fuggendo, Dylan Dog si ritrova nel suo studio di Craven Road, in una situazione ancora più paradossale, con la città sommersa dall’acqua. Ma il protagonista riprende conoscenza sul ponte della nave. Il finale rivela un’origine ancora più spaventosa per la disavventura dell’Old Boy.
Sviluppo
La sceneggiatura di Gabriella Contu porta Dylan Dog in un contesto poco ordinario per l’Oldboy: in vacanza, lontano dalla città, costretto a fare attività sportive tra il faticoso e l’estremo. Le stranezze si intrecciano con situazioni divertenti ed umoristiche che rendono piacevole la lettura.
Colonna del personaggio classico (in particolare del Maxi Dylan Dog da cui discende l’Oldboy), Montanari & Grassani sono particolarmente abili, come si sottolinea nell’introduzione, nel rappresentare il grottesco, l’orrore e l’eccezionalità che si manifestano nelle situazioni comuni e nella mediocrità.
Nella prima storia i due hanno reso efficacemente ambientazioni ed espressività dei personaggi richieste dalla sceneggiatura, paesaggi montani compresi. Viene fatto anche un accenno a una delle loro storie più note, Le notti della luna piena, n. 3 della serie regolare.
Uno delle poche mete scelte da Dylan è il castello di Bela Rakosi, famigerato vampiro con dimore nel vecchio e nuovo continente: solo un omaggio o è il nemico di Zagor, per il quale gli autori si erano ispirati a due attori “vampireschi”, Cristopher Lee per il volto e Bela Lugosi per il nome?
Quando il mostro è in vacanza è volutamente caotico, divertente ma carico di elementi lasciati in sospeso, finalizzati unicamente all’ironia della storia, caratterizzata dalla leggerezza e dai meccanismi della commedia degli equivoci, sebbene intrisa di orrori. Ad alimentare la comicità, l’ispettore che ricorda l’acume e il senso dell’ironia di Jenkins e il cameriere dell’albergo, sempre pronto a scoraggiare le gite dei turisti.
Forse un racconto più adatto a un Color Fest, dove la lunghezza sarebbe stata inferiore e il taglio più consono, ma i disegni di Montanari&Grassani probabilmente non si prestano al colore e sono molto “classici” rispetto alla testata trimestrale.
Voci dal fondo si ispira invece a Gordon Pym di Edgar Allan Poe, in cui il protagonista si imbarca clandestinamente su una baleniera. Lo stesso volume di Poe viene raffigurato nel finale della storia, insieme a uno di Lovecraft, a Moby Dick e a 20.000 leghe sotto i mari.
La storia mette nuovamente Dylan Dog in una situazione claustrofobica e assurda, poco più di un mese dopo Il detenuto, n. 416 della serie regolare. Questa volta si tratta di un grande classico delle debolezze dell’Oldboy, insofferente ai viaggi per mare (ma anche terrorizzato dall’aereo).
L’angoscia sale man mano che si alternano l’indifferenza e l’0stilità dell’equipaggio. Al racconto si intrecciano citazioni da Le memorie di Groucho Marx: le frasi dell’attore sottolineano o sbeffeggiano la situazione in cui si trova il protagonista. La storia è incentrata soprattutto sull’atmosfera e la situazione in cui si trova Dylan Dog, più che sulle cose che succedono, un accavallarsi di stranezze.
Ai disegni ancora Montanari&Grassani ma la maggior parte delle tavole sono di Patrizia Mandanici. Al suo esordio su Dylan Dog, la disegnatrice realizza le pagine da 101 a 110, da 113 a 141, da 150 a 166, da 170 a 174 e da 181 a 184. Sua dunque anche quasi tutta la sequenza all’interno dei container, particolarmente angosciante e suggestiva, utile oltretutto a inserire in una storia di fantasmi una critica alla nostra società, alla mercificazione e agli eccessi del capitalismo.
Gli autori
Gabriella Contu ha scritto per Dylan Dog la sceneggiatura del numero 370, Il terrore, del Maxi Dylan Dog 32, del primo Old Boy e del recente numero 415 della serie regolare, Vendetta in maschera. Sempre per Bonelli, ha scritto albi di Zagor, Tex, Dragonero, Ichi (Chambara) e Ucciderò Madiba, numero 68 della collana Le Storie.
Giuseppe Montanari ha disegnato molti episodi di Ken e Dan gli scatenati e di Alamo Kid per Lanciostory, nonché alcuni albi di Martin Mystère.
Insieme a Ernesto Grassani forma da 35 anni un sodalizio fondamentale per l’indagatore dell’incubo, cui si devono albi storici: oltre al già citato Le notti della luna piena, i numeri 7, La zona del crepuscolo, 12, Killer!, 16 e 17, La dama in nero e Il castello della paura.
Queste ultime costituiscono la prima storia doppia della serie regolare, classificata seconda nel sondaggio “I primi 100” (nono posto invece per La zona del crepuscolo). Per i primi 12 anni di pubblicazione i disegni del Maxi Dylan Dog, testata annuale da cui discende l’Oldboy, sono stati esclusiva del duo Montanari&Grassani.
Molto attivo in casa Disney, Bruno Enna scrive spesso per Topolino, in particolare parodie: sua la trilogia gotica composta da Dracula di Bram Topker, Lo strano caso del dottor Ratkyll e di mister Hyde e Duckenstein di Mary Shelduck, realizzata in team con il disegnatore Fabio Celoni, nonché la storia Una ballata del topo salato, omaggio a Corto Maltese realizzato insieme a Giorgio Cavazzano.
Enna ha scritto storie di Paperinik e Trip (PK), inoltre ha ideato il personaggio Paperino Paperotto e il mondo in cui si svolgono le sue avventure, Quack Town, piccolo centro agricolo fuori Paperopoli dove Paperino ha vissuto da piccolo con Nonna Papera (senza Ciccio).
Per Dylan Dog, Enna ha scritto Anima d’acciaio, Il guardiano del faro, Vite in gioco, Nel segno del dolore e Sulla pelle, numeri 248, 251 e 254, 284 e 326 della serie regolare, oltre ai numeri 7 e 9 del Maxi.
Patrizia Mandanici ha iniziato come illustratrice per il settimanale Avvenimenti e il mensile ludico Kaos. Ha disegnato storie per le serie Billiteri, Agenzia Scacciamostri e Jordi eroe galattico, pubblicate rispettivamente su L’intrepido, Il Giornalino e Il Corrierino.
Nel 1994 ha firmato disegni e copertine dei 9 numeri del fumetto fantastico Ossian, scritto da Martino Barbieri, ricevendo due anni dopo il premio Rino Albertarelli dell’Associazione Nazionale Amici del Fumetto e dell’Illustrazione. Per Sergio Bonelli Editore ha disegnato diversi albi di Legs Weaver, Gregory Hunter, Nathan Never e del suo spin off Universo Alfa.