In edicola dal 31/08/2024, il numero 456 della serie principale di Dylan Dog si intitola Colui che divora le ombre. Soggetto di Alessandro Bilotta – tra gli autori più importanti del personaggio, grazie all’impatto della saga Il pianeta dei morti – disegni di Corrado Roi, copertina dei fratelli Raul e Gianluca Cestaro – che per l’occasione si sono occupati anche del lettering.
Dylan Dog 456, Colui che divora le ombre – Trama
Timothy, un bambino di nove anni, si rivolge a Dylan Dog – e gli dà diecimila sterline di anticipo – perché un mostro nella sua stanza lo terrorizza, impedendogli di dormire. Il giovanissimo aspirante cliente racconta all’Old Boy di come i propri genitori siano stati uccisi dal mostro. L’indagatore dell’incubo inizialmente ritiene che si tratti di fantasie infantili, poi si pente e decide di indagare.
A occuparsi del bambino c’è Christopher, il domestico. Gli episodi di bullismo che Timothy subisce a scuola si mescolano alle apparizioni del mostro. È proprio durante uno di questi episodi che Dylan Dog lo raggiunge. Il bambino gli chiede di accompagnarlo a casa e fare la guardia di notte.
Vediamo che anche i compagni di Timothy iniziano a ricevere le visite del mostro, a partire da Adam, il bullo che lo ha preso più di mira. Christopher e Dylan Dog dialogano in merito alle proprie perplessità sulle paure di Timothy e al problema della sua solitudine.
Il bambino è molto stanco a causa delle notti insonni: a scuola vede il mostro durante le lezioni e viene deriso dai compagni. All’uscita incontra di nuovo Dylan Dog e gli annuncia che passerà la notte – di nascosto – dall’amico Barry.
Durante la nottata, Timothy vede prima la stanza trasformarsi nella sua poi l’arrivo del mostro che trafigge il compagno. Al rientro a casa, Timothy parla a Cristopher di un incubo da cui non sa se si risveglierà. Su consiglio del domestico, il bambino si confida con Dylan Dog.
L’indagatore dell’incubo si insospettisce perché Timothy non vuole avvisare i genitori di Barry e fa riflettere il bambino sul fatto che il mostro non lo ha attaccato direttamente: forse è la creatura a temere il piccolo. I due incontrano un uomo che racconta di aver avuto problemi simili a quelli del piccolo e di aver perso i familiari a causa di un mostro.
L’Old Boy inizia a vedere segni di graffi sotto gli armadi da cui sbuca il mostro. Seguendo il consiglio di Dylan Dog, Timothy decide di essere coraggioso e affrontare le sue paure: interviene per difendere Charlie, un suo compagno bullizzato, e si fa picchiare al posto suo.
Parlando con un’insegnante di Timothy, Dylan Dog scopre che i genitori del bambino sono vivi e scopre che il mostro elimina gli amici immaginari del bambino. Ora ha un amico reale, Charlie, che come lui ha difficoltà relazionali e genitori assenti.
Sviluppo
La cover, più cupa e visionaria del solito, vede Dylan Dog in una stanza oscura e insanguinata, con in mano un pupazzo inquietante e alle spalle un armadio pieno di occhi minacciosi.
Tanti i temi toccati dall’albo: le paure infantili, fondate o immotivate, il bullismo, la solitudine, lo scollamento dalla realtà.
Il personaggio di Christopher fa da contraltare ai genitori e da ancora con la realtà: presenta sempre le fissazioni di Timothy come fantasie, ma al tempo stesso sostituisce i genitori assenti, si preoccupa molto per il bambino, per le sue paure e la sua solitudine. Consapevole della distanza anagrafica e sociale che lo separa dal piccolo, spera che Dylan Dog lo sappia capire meglio.
Alessandro Bilotta, una delle colonne tra gli sceneggiatori del personaggio, costruisce una storia interessante ma forse risulta un po’ meno incisivo del solito, benché nasconda abilmente il segreto su cui si regge la trama.
Corrado Roi è uno dei disegnatori più noti e apprezzati di Dylan Dog: il suo tratto peculiare conferisce alle storie dell’indagatore dell’incubo una cupezza immediatamente riconoscibile, talvolta con effetti stranianti. Uno stile che si coniuga bene con una storia inquietante e dove la percezione della realtà è incerta.
Gli autori
Collaboratore da tempo di Sergio Bonelli Editore, Alessandro Bilotta è uno dei principali talenti del fumetto italiano. Esordisce nel 1999 con Povero Pinocchio, disegnato da Emiliano Mammucari e pubblicato da Star Comics. Con il disegnatore Carmine Digiandomenico realizza le graphic novel La Dottrina, manifesto futurista del fumetto italiano, Le strabilianti vicende di Giulio Maraviglia e Romano.
Tra il 2011 e il 2015 ha firmato 18 numeri di Corsari di classe Y, pubblicati su Il Giornalino (Edizioni San Paolo), con disegni di Oskar. Nel 2006 ha pubblicato con tre editori francesi: Delcourt (Daisuke et le Géant – Le trente et unième jour, disegni di Alberto Pagliaro), Glénat/Vents d’Ouest (Romano – Un automne de dix secondes, disegni di Carmine Di Giandomenico) e Les Humanoïdes Associés (La Lande des Aviateurs – Ceux qui restent, ancora disegnato da Di Giandomenico).
Per Star Comics, Bilotta ha creato la serie a fumetti Valter Buio. Per Bonelli ha creato e firmato la serie Mercurio Loi, per la quale ha ricevuto numerosi premi, in particolare nel 2018/2019. Nel 2019 il Romics d’oro per i 20 anni di carriera. Per Bonelli ha scritto sei numeri de Le Storie e presenterà in anteprima a Lucca Comics&Games 2022 il primo volume di Eternity, dal titolo La morte è un dandy: la nuova serie di Alessandro Bilotta è ambientata in una Roma dal look anni ’60 e racconta le vicende di Alceste Santacroce.
Per Dylan Dog, Bilotta ha appunto creato l’acclamata saga Il pianeta dei morti: nel 2008 il primo racconto autoconclusivo per la testata “sperimentale” Color Fest, ipotetica conclusione della serie sul personaggio, ha ottenuto un notevole successo. L’idea viene sviluppata sul Color Fest n. 10, sul Dylan Dog Gigante n. 22, trovando poi collocazione sullo Speciale Dylan Dog a partire dal n. 29, la cui testata viene appunto integrata con il nome Il pianeta dei morti fino al numero 35.
Corrado Roi è una delle colonne di Dylan Dog, il suo è uno degli stili più personali e riconoscibili tra quelli maggiormente legati all’indagatore dell’incubo, di cui ha disegnato oltre 100 storie.
Roi caratterizza alcune delle primissime avventure, parte del mito dell’Old Boy: n. 4, Il Fantasma di Anna Never (riproposta nel recente “reboot”: n. 404, Anna per sempre), n. 10 Alfa e Omega, Il Club dell’Orrore (Speciale n. 1), n. 20, Dal profondo, n. 27, Ti ho visto morire, n. 33, Jekyll!, Gli Inquilini arcani: Il fantasma del terzo piano (Comic Art n. 63).
Più di recente, Roi ha disegnato Sally, n. 418, nell’ambito della trilogia dedicata alle storie di Vasco Rossi, nonché i numeri 429, La bestia della brughiera, 433, Cavalcando il fulmine, infine la storia doppia composta dai numeri 444 e 445, Morte in sedici noni e Xenon.
Sempre per Bonelli Editore, Roi ha disegnato Martin Mystère, Mister No, Nick Raider, Brendon, Magico vento, Dampyr, Tex Willer, Julia, Ut, Morgan Lost, L’Apocalisse di San Giovanni.
Infine per Lo scarabeo ha illustrato Dracula, Diabolik e l’opera di Paolo Eleuteri Serpieri “Druuna”.