L’albo n. 425 di Dylan Dog si intitola I predatori, è scritto da Gabriella Contu e disegnato da Daniele Caluri ed è in edicola dal 29 gennaio.
Trama di Dylan Dog 425, I predatori
La storia viene introdotta da una metafora ambientata nel regno animale, nella savana africana, che tornerà nel corso dell’albo, svelandosi meglio nel finale. In Costa d’Avorio, assistiamo a un tipo di scena tristemente nota: alcuni trafficanti fanno salire un gruppo di disperati su un barcone, la Désirée, fino a riempirlo, per poi farlo affondare per mano degli scafisti. Il boss non ha fatto salire una donna, di cui si vuole occupare personalmente, e ordina di uccidere le persone che non sono riuscite a imbarcarsi.
Passiamo a Londra, dove Abdel Ouatta è perseguitato da alcune persone che lo chiamano Zanzara. Si rivolge a Dylan Dog, spiegandogli di essere scappato dalla Costa d’Avorio, dov’era ricercatore universitario e coinvolto nelle proteste contro il regime, di essere riuscito a scappare in Inghilterra e di aver fatto carriera, e che i nomi con cui si sono identificati quelli che lo perseguitano sono di persone morte nel tentativo di fuggire dal suo Paese.
Dylan Dog prova a dare al cliente due spiegazioni razionali, lo scherzo pesante e le proiezioni di sensi di colpa, senza convincere Ouatta. L’Old Boy quindi indaga in un centro che aiuta rifugiati e vittime di tortura, dove conosce Shira, affascinante connazionale di Ouatta. Provando a pedinare Abdel, Dylan Dog si imbatte in un ivoriano che sembra avere lo stesso obiettivo e, dopo averlo malmenato, gli dà un indizio che gli consente di collegare il suo cliente alla nave Désirée. Dylan scopre inoltre che la donna cui fu negato l’imbarco e che venne uccisa, Ory Onwenu, era la mamma di Shira.
La giovane gli spiega che insieme agli altri parenti delle vittime sta cercando di incastrare i responsabili del naufragio della Désirée. Involontariamente, Shira rivela a Dylan Dog la bugia che gli ha raccontato Ouatta, che dà la svolta alla storia.
Sviluppo
Gabriella Contu gestisce opportunamente l’alternanza tra l’efficace metafora ambientata nella savana, i flashback del dramma in Costa d’Avorio e le vicende in cui è coinvolto Dylan Dog.
I disegni di Daniele Caluri rendono bene le espressioni dei personaggi, da quelli “umani” a quelli “ultraterreni” (veri e presunti). Nonostante ciò, e a dispetto delle tematiche affrontate e della buona qualità, risultano in alcuni passaggi un po’ freddi e poco coinvolgenti.
Probabilmente non hanno giovato un’impostazione poco dinamica e flessibile delle griglie e delle singole vignette, così come una gestione del ritmo un po’ altalenante: se in alcuni punti la storia corre spedita, risulta invece eccessivamente rallentata nelle tre tavole dedicate all’attesa in auto e al pedinamento di un personaggio, senza dialogo e con pochissimi elementi di trama rilevanti, o – forse più volutamente – nelle sei pagine dedicate all’avvicinamento alla resa dei conti finale. Da sottolineare però diverse scelte stilistiche apprezzabili, come il raccordo formale tra le pagine 13 e 14 e la vignetta scontornata che apre pagina 85.
Lo sfruttamento delle persone, la sofferenza di chi è costretto a scappare dal proprio Paese, la spietatezza di chi gestisce i disperati come merce e agisce senza il minimo scrupolo: temi forti e attuali che si inseriscono in modo fluido nell’indagine del protagonista. Un po’ troppo facile, forse, intuire subito la reale natura del cliente di Dylan Dog e il ruolo della giovane ivoriana.
La vicenda è arricchita anche dalle sfumature e dalle questioni etiche, in particolare nel confronto fra le vittime e i carnefici: sebbene possiamo ancora una volta apprezzare l’umanità dell’Old Boy, prevale la rabbia di chi ha subito il torto, che prima si rivolge a un “avvoltoio”, poi stabilisce che se il colpevole non accetta la giustizia si procede con la vendetta.
Gli autori
Gabriella Contu ha scritto per la serie regolare di Dylan Dog la sceneggiatura del numero 370, Il terrore, i più recenti 415, Vendetta in maschera e 419, Albachiara. Sempre per l’indagatore dell’incubo, ha firmato il Maxi Dylan Dog 32, gli Oldboy n. 1 e n. 7. Ancora per Sergio Bonelli Editore, ha scritto albi di Zagor, Tex Willer, Dragonero, Ichi (Chambara) e Ucciderò Madiba, numero 68 della collana Le Storie.
Autore con Emiliano Pagani del dissacrante Don Zauker, il livornese Daniele Caluri ha disegnato il Dylan Dog Color Fest 5, gli albi della serie inedita 311, Il giudizio del corvo, e 373, La fiamma. Per Bonelli ha illustrato anche 5 albi di Martin Mystère e La gabbia, n. 20 de Le Storie. Sua inoltre la miniserie Nirvana (Panini Comics).