C’è chi lo ama e chi lo odia, ma indubbiamente Bleach ha lasciato un’impronta importante sin dal lontano 2004, l’anno in cui l’anime è stato trasmesso per la prima volta.
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La serie animata di Bleach è tratta ovviamente dall’omonimo manga scritto da Tite Kubo. L’opera cartacea conta 74 e si è conclusa nel 2017, con un totale di 686 capitoli.
Passando all’anime, invece, conta attualmente 366 episodi, anche se è prevista una nuova stagione che adatterà i capitoli del manga rimasti.
Bleach è stato prodotto dallo studio Pierrot e, oltre la serie principale, conta quattro film animati (Memoris of Nobody, DiamondDust Rebellion , Fade to Black – Kimi no na o yobu e Gekijō-ban Bleach: Jigoku-hen). Esiste inoltre un film live action prodotto da Netflix.
Inoltre, è possibile recuperare Bleach anche in italiano: le prime due stagioni doppiate si trovano su Amazon Prime Video.
Bleach, la trama
Ichigo Kurosaki, protagonista della storia, è un giovane dotato dell’abilità di vedere gli spiriti. La sua vita subisce un drastico cambiamento quando una Shinigami di nome Rukia Kuchiki, incrocia il suo cammino in cerca di un Hollow. Durante lo scontro con lo spirito, Rukia rimane gravemente ferita ed è costretta a trasferire parte dei suoi poteri a Ichigo, che accetta la proposta della Shinigami nel tentativo di proteggere i suoi familiari. Tuttavia, durante il processo di trasferimento, qualcosa va storto e Ichigo assorbe tutti i poteri di Rukia, diventando uno shinigami a pieno titolo. Avendo perso i suoi poteri, Rukia rimane bloccata nel mondo dei vivi finché non recupererà le forze. Nel frattempo, Ichigo sostituisce Rukia nei suoi doveri di Shinigami, combattendo gli Hollow e guidando le anime verso il regno dell’aldilà, noto come Soul Society. Ma questo in realtà è solo il principio e da questo momento in poi la vita di Ichigo cambierà totalmente.
Il merchandising e il successo di Bleach
L’anime di Kubo ha avuto un grande successo negli anni, motivo per cui l’universo da lui creato non conta semplicemente il manga e la sua controparte animata. Oltre il live action sopra citato, Bleach è stato adattato in una serie musical rock dalo stesso studio Pierrot. Tale adattamento si divide in sei musical che seguono le vicende dalla saga del Sostituto Shinigami e della Soul Society, più tre musical aggiuntivi che non seguono le vicende del manga.
L’opera è stata adattata in due light novel scritte da Tite Kubo e Makoto Matsubara: Bleach Letters From The Other Side e Bleach The Honey Dish Rhapsody, pubblicate in Italia da Shueisha.
Da ricordare inoltre gli artbook, contenenti illustrazioni, contenuti inediti, commenti dell’autore e curiosità sul mondo di Bleach.
Sono stati prodotto anche diversi videogiochi, soprattutto di genere picchiaduro, d’azione di ruolo. La maggior parte dei videogiochi sono stati diffusi solo in Giappone, eccezion fatta per i seguenti: The Blade of Fate, Dark Souls, The 3rd Phantom, Bleach: Shattered Blade e Soul Resurrección
È stato prodotto anche un gioco di carte collezionabili, Bleach Soul Card Battle e prodotto dalla società giapponese Bandai.
Bleach, opinione personale
Molto spesso le opinioni su quest’opera si ritrovano ad essere contrastanti: per alcuni un capolavoro, per altri è assolutamente dimenticabile. In realtà la verità sta un po’ in mezzo, poiché Bleach è un anime che è in grado di lasciare qualcosa di molto importante a chi lo guarda, nonostante presenti diversi difetti e sia lontano anni luce dall’essere un capolavoro.
Il primo difetto (anche se non è propriamente da attribuire all’opera in sé), è sicuramente l’alto numero di puntate filler, che creano uno stacco netto con la storia principale e dove la qualità si abbassa. Questo problema oramai si può arginare facilmente, saltando semplicemente le parti filler.
Ma passando ai veri problemi: Bleach presenta diversi buchi di trama, tanto che alle volte si è la sensazione di essersi “persi qualcosa per strada”. Un altro difetto piuttosto è importante è l’elevato numero di personaggi che viene poco caratterizzato: ne consegue che molti personaggi con tanto potenziale vengono infine sprecati, il che è un peccato, perché quelli più approfonditi ed esplorati sono divenuti molto amati. Nemmeno la trama spicca d’originalità, ma è una cosa su cui si potrebbe facilmente passare perché in compenso i combattimenti, nonché fulcro di un anime d’azione, sono davvero ben realizzati ed emozionanti. Anche se la trama può apparire banale, in un modo o nell’altro finisce con il catturare lo spettatore (senza contare poi che Bleach vanta un villain di tutto rispetto). L’anime ha alti e bassi, ma una volta che si viene catturati è difficile staccarsi. Per chi ama gli shonen di stampo un po’ più “classico” (che seguono un po’ la scia di Dragon Ball o Naruto), Bleach può essere una bella occasione, in grado di far ridere, emozionare e soffrire (soprattutto soffrire). Anche con tutti i suoi difetti è un viaggio che la vale la pena intraprendere.