Il numero 45 del Dylan Dog Color Fest, disponibile dal 10/05/2023, si intitola Luci e Ombre. I fili conduttori sono i disegni di Francesco Dossena e il colore rosso, come indicano i titoli dei racconti: Qualcosa di rosso, Rossa è la terra, Rosso Dispera. 96 pagine a colori in formato 16×21 cm per un albo brossurato in vendita a € 6,90.
Il prossimo Color Fest uscirà il 9 agosto e sarà il Groucho quinto: due storie firmate da Artibani, Cavazzano e Daw, dedicate all’irresistibile assistente dell’indagatore dell’incubo.
Qualcosa di rosso
Dylan Dog viene convocato nell’inquietante Villa Bloom, dove la signora Muir gli chiede di scoprire che cosa ha portato all’ischemia il marito Reynolds, suggerendo un legame con il misterioso quadro Aliquid rubrum, acquistato a Torino, da cui pochi giorni dopo l’incidente sono scomparsi gli elementi colorati.
Nonostante il titolo (qualcosa di rosso), il quadro risulta in effetti privo di colore. Ma la signora Muir spiega all’Old Boy (dimostrandolo con una fotografia) che c’erano 4 soggetti rossi: un serpente, lupo, un mostro armato di falcetto, un cielo di plenilunio visto dalla finestra.
Reynolds copriva ogni sera il quadro con un drappo rosso: ma aveva molte altre abitudini incomprensibili, che la moglie accettava perché ritenute fonte di equilibrio per l’uomo. Come se non bastasse, nei giorni precedenti sono morti i due domestici: la signora Coat morsa da un serpente, il signor Burton attaccato da un lupo con il pelo rosso. Due dei quattro elementi scomparsi dal quadro.
Inoltre, la signora Muir – a passeggio nel cimitero di notte! – ha visto un mostro rosso che batteva un falcetto contro una lapide. Ripresasi dallo svenimento, la signora ha visto una nuova lapide, la propria. Nelle due vignette in cui compare, le date di nascita sono diverse: 21/2/1935 e 23/2/1935.
La stessa creatura decapita il signor Reynolds: accorre Dylan Dog, che rileva, osservando i tatuaggi dell’uomo – che si trattava di un satanista.
La creatura viene fermata da un comune colpo di pistola e prima di scomparire esclama – in latino – “Qualcosa di rosso, qualcosa di giallo, qualcosa di oscuro”. Isolato telefonicamente, Dylan cerca di tornare in paese per chiedere aiuto – convinto che gli stia sfuggendo un particolare evidente – ma trova il ponte crollato. Rientrato a Villa Bloom, cerca di fare chiarezza sul mistero. Ma il finale è molto aperto (troppo?).
L’inquietudine del racconto è favorita dalle fisionomie cupe, dalle ombre, ma anche dalle inquadrature dal basso, con prospettive notevolmente allungate.
I tre racconti sono molti diversi tra di loro: come si diceva, ad unirli sono il colore rosso e il disegnatore. Il tratto e le fisionomie spigolose di Francesco Dossena si adattano al tono dei racconti per comunicare le sensazioni legate alla storia. In questo primo racconto i volti sono funerei: smunti, pallidi, con ampie occhiaie al posto degli occhi. Le fisionomie ricordano lo stile di Corrado Roi pur discostandosene nei tratti dei volti.
La sceneggiatura di Marco Nucci è convincente sino al finale, lasciato, come si diceva, un po’ troppo aperto. Lo spunto del quadro, dei tre elementi colorati che vanno a mietere vittime era interessante, avrebbe forse meritato un maggiore approfondimento e dunque un numero più elevato di pagine.
La cupezza dei disegni di Dossena è accentuata dai colori Francesco Segala, che oltre al rosso utilizza tinte fredde e scure, ad eccezione del pallore dei volti.
Rossa è la terra
Dylan Dog viene contattato da Mary, la sorella di George Bowler, morto congelato in piena brughiera. L’Old Boy le rivela che l’uomo l’aveva chiamato una settimana prima per indagare sul decesso della moglie Berenice, avvenuto sei mesi prima, perché era sicuro di aver percepito segni della presenza della donna.
Berry era stata fidanzata con l’indagatore dell’incubo e le sue ceneri erano state sparse nel luogo dov’è stato ritrovato George.
L’Old Boy è catturato da ricordi e sogni su Berenice, fino a convincersi di vederla davvero e di essere responsabile, come George, delle difficoltà di Berenice nel raggiungere l’aldilà. Cerca dolorosamente di porvi rimedio, rendendosi conto di essere il problema solo quando la ragazza assume una forma mostruosa e compaiono e Groucho, definendosi parti del subconscio di Dylan (e party del suo delirio, precisa subito l’assistente).
Federico Rossi Edrighi adatta la ghost story all’umanità di Dylan Dog, al suo rapporto con le donne, ai suoi sensi di colpa, confezionando una storia fortemente drammatica e malinconica.
Anche in questo racconto le fisionomie sono molto spigolose, i volti sono quasi triangolari e ricordano a tratti i personaggi di Nightmare before Christmas di Tim Burton. Qui Francesco Dossena si occupa anche dei colori, conferendo ancora tinte pallide e sfruttando i toni di grigio.
Rosso Dispera
Dylan Dog incontra Gloria Westmore, una donna oppressa da Rosso dispera, uno strano essere tentacolare che le si avvinghia e demolisce la sua autostima le perché si nutre del suo tormento. Per questo cerca di convincerla a respingere le attenzioni dell’Old Boy. Ma con suo grande sconcerto, Gloria entra in sintonia con il protagonista e inizia a non prestare attenzione ai cattivi consigli.
Rosso dispera va in locale frequentato da suoi simili e chiede un consiglio a Rosso sconforta, il quale cinicamente, gli spiega che rischia di scomparire, perciò gli conviene uccidere l’ospite. La creatura spinge Gloria al suicidio, ma Dylan ferma la donna e rimane con lei, riuscendo addirittura a vedere e neutralizzare Rosso Dispera.
Diego Cajelli firma una sceneggiatura che, senza rinunciare all’elemento soprannaturale, attinge da orrori più quotidiani (le creature rimandano a depressione, malesseri e disagi psicologici reali). Di conseguenza le fisionomie dei personaggi tratteggiate da Dossena si arrotondano, perdono la spigolosità dei primi due racconti per acquisire tratti normali. A supportarlo, i colori di Algozzino, molto più caldi e solari rispetto ai primi due racconti.
Nelle tre storie, Dossena disegna foglie in volo, ad aumentare la malinconia del racconto: nel primo caso solo rosse, nel secondo il rosso si alterna al giallo e al verde, nell’ultimo solo giallo e il verde.
Dunque, seppur relativamente inesperto nel campo del fumetto, il pittore Dossena varia efficacemente lo stile e il realismo in base al racconto.
Tra le ispirazioni grafiche indicate nell’introduzione dell’albo – che anticipa un ruolo importante di Dossena nel futuro di Dylan Dog – ci sono Mike Mignola, Ted McKeever, Dave McKean, Dino Battaglia (da cui sembra prendere l’uso di luci e ombre cui fa riferimento il titolo dell’albo) e il già citato Corrado Roi.
Gli autori del Dylan Dog Color Fest 45
Per l’indagatore dell’incubo, Marco Nucci ha scritto Il numero 30 (Dylan Dog Libri n. 4 – Diary), L’intervesta (Dylan Dog Libri n. 12 – Talks), Welcome to the Jungle (Dylan Dog Color Fest n. 32 – Altre Visioni). Sempre per Bonelli Editore, ha firmato Il terzo giorno, il n. 65 della collana Le storie, nonché i canti I e II de La Divina Congrega.
Ha scritto inoltre numerose storie per Topolino, Ira Zimmer – L’uomo delle valigie ancora per Panini Comics, Cosmo Serie Nera # 38 – Cthulhu – L’abisso della ragione: Il richiamo delle tenebre per Editoriale Cosmo.
Il pittore Francesco Dossena ha esordito nel fumetto con Geppetto – Storia di un padre (Bugs Comics).
Francesco Segala ha colorato Firefly, Buffy the Vampire Slayer, Magic: The Gathering e House of Slaughter (Boom Studios), La Divina Congrega per Bonelli Editore, Carisma per Panini Comics, La Palude per Edizioni BD.
Federico Rossi Edrighi per Dylan Dog ha scritto e disegnato Il vestito del demone (Dylan Dog Color Fest n. 14 – Nuovi volti), scritto Regina di polvere e stracci (Dylan Dog Color Fest n. 19 – Favole nere). Sempre per Bonelli Editore, ha scritto e disegnato Four Hoods.
Inoltre, ha disegnato John Doe (Eura Editoriale), Dr Jekyll & Mr Hyde (I Maestri dell’Orrore n. 4) e Sherlock Holmes (I Maestri dell’Avventura n. 1 e I Maestri del Mistero n. 1) per Star Comics. Infine si è cimentato con Topolino, scrivendo Le GM in operazioni Alaska.
Diego Cajelli per Dylan Dog aveva già firmato Cattiva sorte (Color Fest 5), Graphic Horror Novel: il sequel! e Cavalcando il fulmine, numeri 376 e 433 della serie inedita, infine Doppio errore, Color fest n. 37. Ha una lunga esperienza in Bonelli, in particolare con Dampyr, Martin Mystère, Napoleone, più sporadicamente con Tex, Zagor, Le Storie, Legs Weaver.
Ha scritto inoltre numerose storie di Diabolik e per Edizioni SF (Pulp Stories, Randal McFly, Alan Dean, Milano criminale, Luciana Cassini), King Comics, Edizioni BF, Edizioni IF, Indy Press, Cnr Edizioni.
Sergio Algozzino ha disegnato 4 storie di Dylan Dog, pubblicate sugli Oldboy 5, 12 e 17 (Il giornale dei misteri, Dr. Groucho e Mr. Dylan, Fatti a pezzi, Psicho Party).
Dieci invece le storie che ha colorato per l’indagatore dell’incubo prima di Rosso Dispera: Diario degli uccisori (Color Fest n. 18), Vittime e carnefici e Ballando con uno sconosciuto (Color Fest n. 20), Lo scuotibare (Color Fest n. 21), Il convento del vuoto (Color Fest n. 23), I conigli rosa muoiono (Color Fest n. 25), L’orrore delle armi (Color Fest n. 41), Utopia modulare (Color Fest n. 43), Brevi cenni sull’Universo e tutto il resto (Dylan Dog presenta: I Racconti di Domani n. 3), Domani andrà meglio (Dylan Dog presenta : I Racconti di Domani n. 6),
Algozzino ha inoltre scritto e disegnato Fandango (Panini Comics), disegnato Spaidi (Splatter – ESH), colorato Daryl Zed (Bonelli Editore).