In questo sesto volume di Senzanima, intitolato Vittime, continuiamo a percorrere le gesta di un giovane Ian Aranill, protagonista di Dragonero, durante i suoi giorni da mercenario presso la compagnia dello spietato Greevo.
Edito da Sergio Bonelli Editore (disponibile sul loro store online) e scritto da Stefano Vietti, questo sesto albo ci porta indietro nel tempo, in un ambiente cupo e duro, dove il nostro Ian dovrà scontrarsi con quella che è la sua morale e su quelli che sono i suoi principi, imparando che in guerra o si è vittima o si è carnefici.
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Senzanima: Vittime – La Trama
La vita all’interno della compagnia di mercenari denominata Senzanima non è certo facile. Una vita fatta di combattimenti sfrenati, sempre al limite della resistenza umana e senza troppe certezze. La morte è dietro l’angolo e si può contare solo su due fattori: la propria abilità in combattimento e quella dei propri compagni che dovranno tenere il passo in combattimenti sempre più crudeli.
La storia di questo sesto volume di Senzanima inizia su un campo di battaglia. Senza troppi fronzoli verremo catapultati insieme a Ian, il Carogna ed il Troll all’interno di un combattimento tra le fila del nemico per tentare di conquistare un ponte per soddisfare le richieste di Greevo (il capo della compagnia mercenaria). L’abilità in combattimento dei Senzanima è senza pari, i ragazzi riescono a farsi largo tra le folte fila nemiche a suon di spade ed asce, tuttavia qualcosa di inaspettato sta per accadere.
Una strana magia inizia a propagarsi partendo dalla retroguardia nemica. Un fumo verde e denso, dall’odore malsano, che congela il sangue dei guerrieri, non tanto per il suo tanfo, quando per quello che stanno per vedere. I morti, di entrambe le fila, iniziano a rianimarsi, in preda ad una follia omicida che non fa distinzioni di schieramento, e non vi è altro modo per sopravvivere se non fuggendo.
Durante la fuga, il Carogna viene ferito gravemente, ed il suo fare impetuoso e brutale farà fare una brutta fine al medico del campo, costringendo Greevo a mandare Ian, insieme ad altri due compagni, di nascosto tra le fila nemiche per convincere il medico dell’altra fazione a curare il malcapitato. La professionalità dell’uomo, unita al ricatto tramato da Greevo, fanno si che il medico decida di curare il Carogna, tuttavia, quello che ancora non sanno, è la missione che il capo mercenario ha in serbo per Ian.
L’opera
Nascosta sotto il velo di un fumetto d’azione crudo e violento, quella di Senzanima: Vittime è una storia molto profonda, che farà avvicinare il lettore al personaggio di Ian Aranill in una fase difficile della sua crescita personale. In questo sesto volume infatti, vedremo il giovane Dragonero scontrarsi più volte con la sua indole e la sua morale, e contrariamente a come parte il volume, nelle pagine successive non assisteremo ad altri scontri.
L’intero volume è un susseguirsi di ampie immagini sull’ambientazione in cui è narrata la storia, che si intrecciano magistralmente con le tavole strette e le inquadrature ravvicinate di quando i protagonisti si troveranno al chiuso a pianificare le strategie successive.
Il lettore avrà a che fare con un Ian decisamente contrariato, che non capirà le reali intenzioni del suo generale fino a quando non gli si pareranno davanti agli occhi, lasciandolo senza parole e decisamente contrariato per quello a cui i suoi occhi hanno dovuto assistere.
Un sangue di drago troppo giovane e talvolta ingenuo, che rende la narrazione dell’opera scorrevole ed appagante per il lettore, che verrà trascinato all’interno degli avvenimenti senza poter realmente comprendere fino in fondo, quali fossero i piani di Greevo e quanto sia difficile tenere a freno l’indole violenta di chi è abituato a combattere ogni giorno per la propria vita, senza curarsi delle conseguenze e valutando solo il proprio torna conto.
Un utilizzo ben riuscito dei colori, sottolineerà per tutto il corso dell’opera i vari cambiamenti di atmosfera, utilizzando dei toni cupi e scuri durante le fasi di pianificazioni o di guerra (o durante il viaggio di ritorno di Ian) alternati a colori sgargianti e chiari dei paesaggi, usati durante i momenti calmi e rilassanti dell’opera.