Oggi presentiamo il primo volume di Princess Maison, manga scritto ed illustrato dall’artista Aoi Ikebe, e pubblicato dalla rivista giapponese Yawaraka Spirits della Shogakukan dal 2014.
Dall’opera è stato tratto anche un drama giapponese omonimo di 8 episodi nel 2016.
Il manga è disponibile in Italia grazie a BAO Publishing al prezzo di € 7,90 a volume.
L’artista Aoi Ikebe inizia la sua carriera con la pubblicazione di Rakuyo nel 2009, seguita da Nui Tatsu Hito, la storia di una giovane donna che lavora in una sartoria di abiti occidentali, che nel 2015 viene adattato in live-in-action.
Nel 2017 pubblica Nee, mama, un manga che racconta diverse storie con il tema principale incentrato sulla figura della madre. L’opera le fa vincere il Grand Prize al Japan Media Arts Festival.
Leggi le nostre precedenti recensioni:
- Fire Power Volume 1 – Preludio: La recensione del fumetto
- Firefly 2 – La recensione
- Il Confine 5, la recensione
Princess Maison
Princess Maison è una raccolta di storie di vita di diversi personaggi, collegati tra loro, attraverso il tema della casa.
La prima storia inizia con la presentazione di alcuni appartamenti di Tokyo da parte di un agenzia immobiliare. Nonostante le case in mostra siano adatte soprattutto per famiglie, alla visita partecipa anche Sachi Numagoe, una giovane ragazza protagonista principale dell’opera, alla ricerca della casa dei propri sogni.
Una delle dipendenti dell’agenzia è sorpresa di vedere una ragazza sola, ma la collega le rivela che Sachi è in realtà presente a tutte le presentazioni organizzate.
Durante la visita, la protagonista fa diverse domande specifiche e complicate, mostrando grande attenzione per i dettagli, tanto da far intervenire uno dei dipendenti più esperti per rispondere ai quesiti.
Dopo la visita, Sachi viene invitata al sopralluogo finale prima dell’acquisto insieme ad un’altra possibile acquirente, ma alla fine, nonostante la casa fosse di suo gradimento, non riesce a comprarla.
Date, colui che aveva risposto alle domande durante la prima mostra, mostra il suo rammarico, ma Sachi gli rivela che in realtà non avrebbe avuto la possibilità di acquistarla.
La ragazza infatti ha iniziato a lavorare subito dopo essersi diplomata, ma è ancora distante dall’avere abbastanza denaro per poter acquistare la casa dei propri sogni.
Con l’avanzare della storia, le altre dipendenti dell’agenzia si affezionano a Sachi, e l’aiutano a cercare l’appartamento che desidera, rivelando anche le proprie situazioni familiari.
Impressioni
Princess Maison rappresenta in modo ottimo la difficoltà dell’emancipazione femminile anche nell’era moderna.
Le storie sono incentrate principalmente su personaggi femminili, almeno per quanto riguarda il primo volume, e sul loro rapporto con il vivere da sole, situazione vista come una difficoltà da parte della società.
Sono rimasta molto colpita da come sono stati affrontati questi temi, poiché con brevi scene e pochi dialoghi l’artista è riuscita a far comprendere perfettamente le emozioni e la vita dei personaggi coinvolti ai lettori.
Nonostante sia un manga apparentemente leggero, nasconde al suo interno contenuti molto più profondi che analizzano le situazioni sociali ed economiche del mondo moderno, come la difficoltà di comprare una casa, l’obbligo costruire una famiglia per essere considerati normali e l’isolamento dalla società, voluto e non, di alcune persone.
I disegni di Princess Maison sono estremamente semplici, ma proprio per questo credo siano di grande effetto, perché in pochi tratti Aoi Ikebe riesce a trasmettere le emozioni e i contesti dei protagonisti dell’opera e a coinvolgere il lettore.
La lettura è scorrevole, i dialoghi sono brevi e principalmente i contesti vengono ben spiegati attraverso le illustrazioni, che comunicano i temi e le circostanze in modo ottimo, senza dover utilizzare descrizioni.
Ho davvero apprezzato il primo volume, che mi ha dato una buona prima impressione e che mi porterà sicuramente a continuare la serie. Anche se è un fumetto adatto a tutti e che consiglio vivamente, lo propongo specialmente per un pubblico femminile, poiché molte situazioni rispecchiano la vita quotidiana e le problematiche che spesso incontriamo.