Bentornato nella sezione Anime di ICrewPlay!
Oggi parleremo di uno degli spokon (che ricordiamo sono tutti quei manga o anime a tema sportivo) di maggior successo degli ultimi anni, ossia Haikyu L’asso del Volley (QUI la nostra recensione manga).
Quando si parla di genere spokon, il cuore degli appassionati del genere s’infervora. Dopotutto, è anche grazie a capolavori di spessore come Captain Tsubasa, Rocky Joe, Attacker YOU! e Slam Dunk che molti di noi (e non solo) si sono inconsapevolmente appassionati a determinati tipi di sport. Specialmente l’ultimo manga citato, sembrerebbe aver influenzato molto l’opera di Haruichi Furudate, autore del manga sportivo che negli ultimi anni è stato accolto ed acclamato da tutti tra le file dei capolavori spokon e che, dal 2014, è stato serializzato sulla rivista Weekly Shonen Jump, dalla quale sono derivate le quattro stagioni dell’anime che stiamo per recensire.
Prima di iniziare però, potresti trovare interessanti alcune nostre recensioni anime come:
Pronto ad indossare la divisa ed entrare in campo? Allora… diamo il via alla recensione!
Haikyu L’asso del Volley
La storia di Haikyu L’asso del Volley (ricordiamo che in giapponese il termine Haikyu letteralmente significa pallavolo) è incentrata principalmente sulle avventure di Shoyo Hinata, un giovane studente delle medie nella quale, dopo aver assistito ad una partita in cui il numero 10 del liceo Karasuno soprannominato “Piccolo Gigante” per la tecnica con la quale compensa la sua bassa statura, cresce una smisurata passione per la pallavolo, non condivisa però dalla maggior parte dei suoi coetanei che preferiscono cimentarsi con altre attività sportive.
Ciò non impedisce però al ragazzo di praticare il suo sport preferito e d’inseguire l’unico vero obiettivo: disputare quante più partite possibili e diventare a sua volta un Piccolo Gigante.
Ciò che accomuna Haikyu a Slam Dunk è sicuramente la scelta di ponderare il lato più “sportivo” e attivo, lasciando maggior spazio a quello narrativo e moralistico. E’ dunque molto frequente (salvo per la terza stagione che andremo a descrivere successivamente) imbattersi in episodi dove viene lasciato molto spazio al dialogo o alle riflessioni e, di conseguenza, viene a mancare quasi del tutto il lato dinamico, come del resto succede in moltissimi degli spokon sopracitati.
Monologhi, dialoghi, litigi, incomprensioni e chiarimenti: l’autore si sofferma molto sull’importanza delle motivazioni e dei sogni che danno i natali a tutto il plot narrativo, senza mai risultare approssimativo, sotto questo punto di vista.
Ma se ci sono tanti lati positivi, ovviamente non possono mancare i lati negativi. Infatti, proprio lo spazio lasciato al dialogo e la mancanza di azioni o scene che rendono l’episodio più “movimentato”, tendono a far risultare alcuni momenti della serie un pò “morti”, cosa che accadrà per lo più nella prima parte della prima stagione, dove il Karasuno dovrà sudare le proverbiali sette camice (o, in questo caso, sette divise) per poter disputare amichevoli con altre squadre e perfezionare così le proprie tecniche.
Altra nota positiva è la quasi del tutto fedele riproduzione con la quale la trasposizione di Haikyu L’asso del Volley incarna il manga, riportando non solo la storia sullo schermo e trasmettendo le stesse sensazioni provate nel leggere le pagine del manga, ma adattando la fluidità del gioco e dei movimenti riprodotti in partita in maniera molto realistica.
Sia a livello narrativo che visivo, il lavoro svolto dallo studio Production I.G. lascia molto soddisfatti, in particolare per quanto concerne discorsi più “tecnici”, come la qualità delle animazioni, la resa molto realistica dei movimenti della palla di gioco ed una grande cura nei minimi dettagli, come il sudore, le lacrime, e così via.
Viene inoltre lasciato spazio (e questo non è un dettaglio riscontrato in molti altri spokon) non solo ai vincitori, ma soprattutto a coloro che vengono sconfitti. La frustrazione della sconfitta, tutto l’impegno e le lunghe giornate di allenamento andate in fumo, le frasi di consolazione che spesso vengono ripetute da chi ha dovuto assistere alla propria disfatta, sono tutti fattori che non solo accrescono l’intensità e la passione trasmessa all’interno dell’anime, ma soprattutto svelano uno dei volti amari e veritieri dello sport.
Quando si vince, c’è sempre qualcuno che perde e questo Furudate lo ha voluto sottolineare in moltissime occasioni, forse proprio per dimostrare al pubblico che, anche quando si viene sconfitti, non bisogna mai arrendersi se si vogliono accrescere le proprie capacità.
Stagione 1 di Haikyu L’asso del Volley
Shoyo Hinata è un giovane studente delle medie cresciuto con una straripante passione per la Pallavolo, non condivisa però dalla maggior parte dei suoi coetanei. Durante i tre anni delle medie Shoyo fatica addirittura a tirar su una squadra completa per poter disputare partite vere e proprie, giacché nella sua scuola i ragazzi preferiscono dedicarsi a discipline diverse.
Soltanto alla soglia del passaggio alle superiori il piccolo funambolo dai capelli rossi (nonostante la sua grande dedizione per la pallavolo il ragazzo è alto solo 1.62) riuscirà a disputare una partita vera e propria.
L’esito dello scontro contro la rinomata scuola media Kitagawa Daichii, capeggiata da uno dei più grandi talenti del Paese, Tobio Kageyama, è alquanto scontato: la squadra di Hinata viene spazzata via sonoramente, ma il ragazzo si rende protagonista di una prestazione imponente, sia per il talento mostrato sia, soprattutto, per il grande cuore, sbandierato con forza a tutti i presenti.
Durante la partita, le due stelle delle squadre in campo finiscono col creare la solita rivalità-amicizia tipica del genere, caratterizzata anche dalla classica disparità in termini di talento tra i due: Tobio è un vero e proprio genio, mentre il nostro Shoyo appare nettamente più limitato, ma non per questo è disposto a cedere il passo.
La loro sfida si interrompe bruscamente con l’inizio delle superiori. Corso in palestra per tastare con mano quello che vivrà nei prossimi tre anni, Shoyo si imbatte proprio in Kageyama, che ha scelto lo stesso liceo, il Karasuno High – seppur con motivazioni ben diverse – diventando così due futuri compagni di squadra.
Da lì in avanti, la trama si aprirà – in maniera a volte sin troppo stereotipata – all’introduzione lenta e progressiva di nuovi personaggi, compagni di squadra dai talenti più nascosti e rivali temibili dalla classe cristallina, il tutto caratterizzato da un unico sogno: raggiungere i campionati nazionali!
Dopo alcune partite giocate contro il Nekoma ( che in passato risultò essere l’acerrima nemica della Karasuno e con la quale veniva disputato il “derby della discarica”) la Karasuno High riesce ad affinare alcune delle sue tecniche, arrivando così al torneo primaverile e battendosi con due degli avversari più forti della provincia: la Date Tech, conosciuta per il loro insuperabile “muro di ferro” che in passato ha spazzato via ogni possibilità di vittoria della Karasuno e l’ Aobajohsai, la squadra dove giocano i vecchi compagni di Kageyama, tra cui Toru Oikawa, suo ex-mentore considerato uno dei più forti alzatori della prefettura di Miyagi.
La Karasuno High riesce a piegare, dopo una partita ricca di colpi di scena la Date Tech e a riscattarsi dall’onta subita l’anno precedente, ma quando arriva il turno dell’Aobajohsai, le cose si complicano. Nonostante infatti l’impegno e la forza che tutti i componenti impiegano nella partita, non riescono a prevalere e vengono sconfitti all’ultimo set da soli due punti di scarto.
Amareggiati e desiderosi di giocare ancora, la Karasuno è costretta a tornare a casa, anche se la voglia di prendersi la rivincita su Oikawa e sull’Aobajohsai infiamma i loro animi al punto che intensificheranno ulteriormente i loro allenamenti.
Stagione 2 di Haikyu L’asso del Volley
Grazie alla dimostrazione di forza e volontà mostrata nei due incontri con la Date Tech e l’Aobajohsai, alla Karasuno High vengono rivolti diversi inviti per partecipare a diverse amichevoli. Ciò infervora gli animi della squadra, che finalmente dopo molto tempo inizia a riabilitare il nome dell’antica Karasuno High, nella quale giocava il “Piccolo Gigante” che ha ispirato Shoyo Hinata.
Il mister della Nekoma, amico/rivale del padre di Keishin Ukai ( l’attuale mister della Karasuno) invita la squadra a prendere parte ad un evento alla quale parteciperanno 4 tra le squadre più forti di Tokyo, la squadra avrà la possibilità di crescere e apprendere moltissime cose, studiando le tecniche che i componenti dei 4 colossi mostrano senza riserva e allenandosi spalla a spalla per un’intera settimana.
La Karasuno High affinerà moltissimo le sue capacità e i giocatori avranno soprattutto modo di temprare il loro fisico, sia a causa delle ripetute penitenze che dovranno fare a seguito di ogni sconfitta, sia grazie alle sedute di allenamento individuale che tutti faranno alla fine di ogni allenamento collettivo.
In questo frangente si conosceranno molti giocatori forti come ad esempio Tetsurō Kuroo e Kōtarō Bokuto, grazie alla quale sia Hinata che Kei Tsukishima riusciranno ad apprendere e migliorare diverse tecniche che poi potranno riproporre in partita.
Poco dopo il ritiro, ha inizio il torneo primaverile nella quale la Karasuno dovrà vedersela nuovamente contro la Date Tech e l’Aobajohsai. Inoltre, tra le squadre favorite alla vittoria del torneo c’è la Shiratorizawa Academy, nella quale gioca Wakatoshi Ushijima, uno dei tre attaccanti più forti della nazione.
Anche questa volta non mancheranno i colpi di scena e in più occasioni la Karasuno High verrà messa con le spalle al muro. Gli allenamenti fatti durante il ritiro però daranno i suoi frutti e, alla fine, la squadra riuscirà a prevalere sulle altre due, arrivando in finale proprio contro la Shiratorizawa.
Stagione 3 di Haikyu L’asso del Volley
Arriva il giorno della finale, la Karasuno High dovrà vedersela contro la Shiratorizawa Academy. Hinata e Kageyama hanno finalmente l’occasione di confrontarsi faccia a faccia con Wakatoshi Ushijima, con la quale hanno avuto un diverbio qualche tempo prima del torneo.
Secondo Ushijima (che spesso sarà chiamato nel corso della partita “Ushiwaka” dai compagni), chi ha perso contro l’Aobajohsai, squadra che la Shiratorizawa ha sconfitto nel precedente torneo, non ha possibilità di vittoria contro di lui e la sua squadra.
Hinata e Kageyama non accettano questo discorso e giurano che, se ne avranno la possibilità, gli dimostreranno di che pasta è fatta la Karasuno High, sconfiggendoli e guadagnandosi il diritto di andare ai nazionali.
Rispetto alle altre partite, questa volta i set da giocare saranno 5, quindi per vincere bisognerà conquistare almeno 3 set rispetto all’avversario.
La Karasuno High viene messa in difficoltà fin da subito e i primi set vengono conquistati dalla Shiratorizawa. Solo nel terzo set la Karasuno inizierà a dimostrare ai campioni in carica che non sono disposti a perdere senza combattere fino alla fine e, dopo un acerrimo scambio di violenti colpi, riesce a riconquistare i due set persi.
Sul 2-2, si disputa l’ultimo ed infinito set nella quale i giocatori danno il massimo, arrivando ad un punteggio di parità nella quale per vincere bisognerà totalizzare per forza di cose due punti in più dell’avversario.
Qui ci saranno moltissimi momenti in cui l’intera squadra avrà modo di brillare, specialmente Kei Tsukishima, fino ad ora non considerato oltre che per la sua imponente statura. Alla fine la Karasuno High riuscirà a conquistare la vittoria, piegando le aquile della Shiratorizawa e dispiegando le proprie ali verso i nazionali.
Stagione 4 di Haikyu L’asso del Volley
Dopo la vittoria ottenuta contro la Shiratorizawa, due componenti della Karasuno High vengono chiamati a partecipare a dei ritiri molto importanti.
Il primo è Kageyama, che viene invitato a Tokyo a partecipare ad un ritiro nella quale vengono selezionate le giovani promesse per la nazionale, mentre l’altro è Tsukishima, che grazie alla sua performance ha attirato su di se le attenzioni del mister della Shiratorizawa.
Hinata non riesce a sopportare di non essere stato convocato a nessun ritiro e, senza dire nulla ai suoi compagni, s’intrufola di sua spontanea volontà al ritiro di Tsukishima presso la Shiratorizawa.
Qui dovrà fare i conti con il mister della squadra, che oltre a prediligere l’altezza e la forza, rivede se stesso e i suoi limiti fisici in Hinata, anche se il ragazzo ha dato prova di avere qualità fuori dal comune nella finale contro la sua squadra.
Non gli permetterà di prendere parte a nessuna partita se non come raccattapalle, occasione che Hinata, anche se piuttosto frustrato, impara a sfruttare a suo vantaggio. Apprenderà così tecniche e movimenti diversi, migliorando non solo le sue capacità ma ampliando anche la sua visione di gioco, notevolmente ristretta rispetto agli altri campioni con la quale ha avuto a che fare.
Poco dopo il ritorno dai rispettivi ritiri, i giocatori della Karasuno High partiranno alla volta di Tokyo, nella quale avranno l’occasione di affrontare squadre come il Nekoma e il Fukurodani, entrambe qualificatesi ai nazionali.
Personaggi principali di Haikyu L’asso del Volley
Shoyo Hinata: vero protagonista della serie, possiede doti atletiche fuori dal comune che sopperiscono ad un’altezza ridicola per gli standard della pallavolo. Il suo percorso di crescita lo porta dall’essere inutile senza la guida di Kageyama a potersi ritagliare uno spazio tutto suo. Da centrale che ha la sua efficacia soltanto in quanto esca definitiva per il muro avversario, Hinata diventa un giocatore completo dopo mille difficoltà.
Tobio Kageyama: conosciuto come re del campo, è un alzatore dalle capacità straordinarie, ma con forti problemi caratteriali. L’incontro con Hinata lo porterà a migliorare questo aspetto, permettendogli una crescita ulteriore.
Koshi Sugawara: vice capitano e alzatore titolare fino all’arrivo di Kageyama, è costretto a farsi da parte dopo aver riconosciuto le abilità della nuova matricola. Riesce comunque a ritagliarsi un ruolo di supporto, rendendo possibili nuove tattiche al momento più opportuno.
Asahi Azumane: schiacciatore laterale, considerato l’asso della squadra. Completa il trio di membri arrivati al terzo anno delle superiori, con Sawamura e Sugawara. Molto scoraggiato dall’ultima sconfitta subita, verrà reinserito in squadra per poter finalmente puntare in alto con i nuovi innesti.
Yuu Nishinoya: libero dalle capacità straordinarie, è l’unico giocatore più basso di Hinata. Molto energetico e impulsivo, si lascia andare a stereotipi del genere come il dare nomi da battaglia alle proprie mosse. La divinità guardiana del Karasuno risulterà costantemente determinante.
Kei Tsukishima: molto schietto e molto, molto alto, è la nemesi di Hinata. Si diverte a provocarlo costantemente. Il secondo centrale titolare sembra giocare a pallavolo soltanto per la propria altezza, senza una vera motivazione. Nel corso della serie scopriremo l’energia che anche un personaggio apparentemente antipatico può sprigionare.
Tadashi Yamaguchi: matricola come Hinata, Kageyama e Tsukishima, Yamaguchi è timido e ha uno stile di gioco meno sviluppato di altri, ma trova il modo di rendersi utile alla squadra con il suo servizio flottante, arma segreta in molte situazioni di gioco.
La panchina del Karasuno: come consuetudine, se l’obiettivo è vincere è necessario schierare i giocatori migliori, tenendo pronti ad entrare i più meritevoli. Chikara Ennoshita, Hisashi Kinoshita e Kazuhito Narita trovano pochissimo spazio nella serie, ma risultano determinanti nella creazione del giusto clima a bordo campo.
Si sono meritati la maglia nero/arancione e sono sempre pronti ad entrare in campo se la situazione lo richiede. Al loro fianco troviamo il coach Keishin Ukai, nipote dello storico allenatore che aveva portato la squadra ad altissimi livelli in passato.
Kiyoko Shimizu ricoprirà da sola il ruolo di manager della squadra, fino a quando non arriverà in sui aiuto Hitoka Yachi, che ne raccoglierà l’eredità. Sempre insieme alla squadra e sempre disposto a trovare nuovi stimoli per i giocatori è Ittetsu Takeda, insegnante e sovrintendente del club.
Impressioni personali su Haikyu L’asso del Volley
Rispetto agli spokon più conosciuti, Haikyu L’asso del Volley riesce a conquistare non solo per il modo quasi reale con la quale Haruichi Furudate è riuscito a proporre l’opera, ma soprattutto per la passione e la voglia di misurarsi con obiettivi sempre più alti che viene trasmessa nelle varie partite.
Prevale l’amicizia, oltre che il sano confronto agonistico della quale ogni sport ha bisogno e soprattutto (come già citato in un paragrafo precedente) viene dato ampio spazio alle emozioni e ai pensieri non solo dei vincitori, ma anche e soprattutto dei vinti.
L’assenza poi quasi totale di scene e colpi speciali che molto spesso abbiamo visto in Captain Tsubasa, rende Haikyu L’asso del Volley ancor più reale e fluido. Viene comunque lasciato un margine alle esagerazioni tipiche del Sol Levante, oltre che un vario repertorio di gag che alleggeriscono quasi sempre i momenti più tesi di ogni stagione.
Lo spettatore ha così modo non solo di appassionarsi e divertirsi, ma soprattutto di crescere assieme ai personaggi che, nel corso della storia, racconteranno loro stessi e faranno di tutto per superare i propri limiti, che siano fisici o mentali.
In conclusione, oserei dire che Haikyu L’asso del Volley non è un semplice spokon che si guarda e si dimentica facilmente. Al contrario, credo sia una di quelle opere che, a distanza di tempo, verrà ricordata come capolavoro del genere al pari dei titoli sopracitati, piazzandosi addirittura al pari o sopra al suo “principale rivale” Attacker YOU! ( …per gli amici Mila e Shiro).