Wolf’s Rain è una serie animata prodotta dallo studio Bones nel 2003. L’anime comprende 26 episodi, oltre a quattro OAV trasmessi a partire dal 2004.
L’edizione italiana, parzialmente censurata, è andata in onda su MTV nel corso dell’Anime Night nel dicembre del 2004, per poi approdare in dvd con Shin Vision e Fool Frame, con un nuovo doppiaggio. Attualmente i dvd dovrebbero essere disponibili con Yamato Video.
Dalla serie è stato poi realizzato un manga, anch’esso sbarcato nel nostro Paese grazie a Shin Vision. Il manga è scritto da Keiko Nobumoto e disegnato da Toshitsugu Iida.
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La trama di Wolf’s Rain
In un futuro alternativo, non troppo lontano dagli scenari climatici generati dalle reali emissioni di gas serra, il nostro pianeta si prepara ad affrontare una nuova glaciazione, che provocherà l’estinzione di molte specie animali. Tra queste ci sono anche i lupi, da sempre considerati molto pericolosi per l’uomo e ormai ridotti considerevolmente di numero. La loro specie è ormai considerata come estinta, ma gli ultimi lupi sopravvissuti hanno imparato ad ingannare la vista degli esseri umani, riuscendo ad apparire di fronte ai loro occhi come altri uomini e riuscendo a confondersi tra loro all’interno delle città.
Hige, Tsume e Toboe, hanno trovato rifugio nella città di Freeze City. Nascondono il loro vero aspetto e vivono come normali cittadini. In città scoprono la presenza di Kiba, un lupo bianco, che sfida la fortuna mostrandosi al mondo nella sua vera forma. I tre lo convincono ad unirsi a loro, per fuggire da Freeze City e andare alla ricerca di Cheza, la fanciulla del fiore, nata dall’unione di una ragazza e i Fiori della Luna. Lei sarà la chiave per raggiungere il Rakuen, il paradiso, dove anche i lupi potranno trovare la pace che meritano.
L’opera
La serie ci porta in un futuro non meglio precisato, in un luogo di cui si conosce soltanto il nome, ma non la localizzazione. L’alfabeto utilizzato è il cirillico, ma i personaggi hanno nomi anglosassoni o comunque di varia provenienza. Siamo in un mondo ormai in decadenza, sull’orlo del collasso ambientale, in cui l’essere umano ha perso ogni stimolo e si limita a sopravvivere.
Non mancano frammenti di tecnologia futuristica, come computer e navi volanti, in possesso ad una ristretta casta di aristocratici, gli unici che sembrano prosperare, a spese di tutti gli altri. Gli stessi che probabilmente hanno portato il pianeta in questo viaggio senza ritorno.
Dopo la premessa iniziale, che permette l’incontro tra i quattro protagonisti, abbiamo una fase di viaggio, che ci fa immergere nei drammi individuali e mette in evidenza le diverse personalità.
Durante il viaggio veniamo a conoscenza del passato del pianeta, entrando in un mondo oscuro, fatto di alchimia e magia.
Lo sviluppo del racconto porta ad un finale aperto, anche se poi gli OAV conclusivi offrono allo spettatore una direzione.
Analisi
Una premessa molto originale, scenari suggestivi e un buon ritmo sono sicuramente i punti di forza di Wolf’s Rain, che si perde un po’ nella parte centrale, ma recupera nel finale.
Il comparto tecnico è di ottimo livello per l’epoca, con un design dei personaggi molto vario, animazioni fluide e combattimenti ben gestiti dal punto di vista della dinamicità.
Gli ambienti sono molto particolari e contribuiscono a dettare il tono delle scene, creando la giusta atmosfera legata alle diverse fasi del racconto.
I personaggi sono ben caratterizzati e approfonditi nel corso della serie. I rapporti tra i protagonisti sono il fondamento di questo singolare anime on the road, in cui il viaggio rappresenta un’occasione di crescita, ma anche di fallimento.
Il cammino pieno di pericoli che i lupi dovranno intraprendere diventa veicolo di costruzione per il mondo che li circonda, tra alleati e avversari che incontreranno lungo il cammino. Anche noi arriviamo affaticati alla fine del percorso, la regia ci fa sentire tutto lo sforzo necessario ad arrivare al nostro obiettivo.
Menzione d’onore per le musiche di Yoko Kanno, che ci tengono incollati allo schermo e scandiscono perfettamente ogni scena.
Se si cerca un anime in cui prevalgono azione e combattimenti, conviene guardare da un’altra parte. Si tratta di una serie incentrata su dramma e riflessione e la parte finale, un po’ sospesa e lasciata al giudizio dello spettatore, ne è un ottimo esempio.