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Lettura: What if 5, recensione
 
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NotizieRecensioni

What if 5, recensione

Massimo Sola 4 anni fa Commenta! 7
 

Quinto episodio per la serie animata What if, dedicata a mondi alternativi a quello visto nell’MCU, sempre più Multiverso dopo la serie Loki: ogni scelta genera nuove storie e nuovi mondi, narrati da Uatu l’Osservatore.

Contenuti
Trama di What if episodio 5Sviluppo

La puntata si intitola semplicemente E se… Zombi!?: un’epidemia arrivata dal Mondo Quantico porta il mondo vicino all’apocalisse.

Trama di What if episodio 5

What If… Zombies!? inizia con una scena ripresa da Infinity War: Hulk arriva dallo spazio per annunciare l’arrivo di Thanos, e precipita, ormai tornato nella forma di Bruce Banner, nel Sancta Sanctorum del dottor Strange. Si accorge subito che qualcosa non va: l’edificio è disabitato, le strade sono vuote.

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All’arrivo dei figli di Thanos, Banner scopre di non riuscire a trasformarsi in Hulk: l’entrata in scena di Iron Man, Strange e Wong sembra riportare le cose a posto, ma gli eroi sono diventati zombi e si nutrono dei villain appena sconfitti, per poi rivolgere le loro attenzioni allo scienziato, che viene salvato da Hope van Dyne, Wasp, e da Spider-Man.

L’Osservatore spiega che due settimane prima Hank Pym, esplorando il Regno Quantico alla ricerca della moglie Janet, dispersa da 30 anni, l’aveva ritrovata, solo per scoprire che era stata contagiata da un virus che causa encefalopatia e trasforma in zombi. Al rientro, la coppia è stata accolta dalla figlia Hope e da Scott Lang. La ragazza è riuscita a scappare, mentre Ant-Man è stato attaccato.

Gli Avengers, intervenuti per fermare l’epidemia, vengono contagiati a loro volta, accelerando ulteriormente la diffusione del virus nel mondo.

What if

Spider-Man mostra a Banner la sua spassosa video guida per sopravvivere all’apocalisse zombi, realizzata con Happy Hogan, Bucky Barnes, Sharon Carter e il bizzarro Kurt. Le regole sono: non farsi mangiare (!), usare maniche lunghe per evitare il contagio, che avviene tramite la saliva, curare l’igiene per non emanare l’odore di carne umana, sparare alla testa.

Okoye, capo delle Dora Milaje del Wakanda, comunica di aver rilevato il segnale di un altro gruppo di superstiti ha trovato una cura per il virus: Sharon ipotizza che si trovino a Camp Lehigh, New Jersey, prima base operativa dello Shield. Il gruppo, che può contare sull’aiuto della Cappa della Levitazione di Strange, raggiunge la stazione centrale per provare a far partire un treno, ma viene attaccato da Hawkeye e Falcon, in versione zombi, e fatica ad avere la meglio.

Poco dopo la partenza, il treno viene assaltato da Capitan America, che contagia Sharon e viene fermato da Bucky. Il treno si ferma e ha di fronte a se centinaia di zombi: Hope si sacrifica e, aumentando le proprie dimensioni, trasporta gli eroi fino a Camp Lehigh.

Qui gli Avengers trovano Visione, che racconta quanto ha scoperto: la Pietra della Mente che ha sulla fronte emette una frequenza che disturba gli zombi e, con un’esposizione mirata, porta alla guarigione. Ciò è avvenuto, per quanto possibile, anche su Scott Lang. Banner propone di usare i satelliti per diffondere nel mondo la frequenza, ma servirebbe la tecnologia del Wakanda.

Perlustrando l’edificio in cerca di mezzi di trasporto, Bucky trova Wanda, ormai zombi, e Pantera Nera: la base e i messaggi relativi alla cura sono una trappola con cui Visione procura cibo alla sua amata, i cui enormi poteri ne impediscono la guarigione. I Vendicatori lo condannano per non averla uccisa, causando la morte di tanti innocenti. Wanda si sveglia e attacca gli eroi, che sono costretti a fuggire, aiutati da Visione.

L’androide ha capito di aver sbagliato e dopo aver rivelato ai compagni l’ubicazione di un Quinjet, per espiare le sue colpe estrae della fronte la Pietra della Mente, con cui gli eroi potranno salvare il mondo grazie alle tecnologie del Wakanda.

Sviluppo

Riprendendo Infinity War, l’incipit si svolge nella fase 3 dell’MCU, mentre finora le storie di What if si erano concentrate sulla fase 1.

Il riferimento a Infinity War ritorna anche nell’epilogo, dove Visione si toglie la vita estraendo la Pietra della Mente che lo alimenta: nello stesso modo Thanos si impossessava della gemma al termine della pellicola. Altra analogia con il terzo film dei Vendicatori: lo stesso Titano, in versione zombi, attende in Wakanda gli eroi e soprattutto la Pietra gialla che gli consentirebbe di completare il Guanto dell’Infinito.

What if

Un po’ forzata la caratterizzazione di Bucky, che dopo aver tranciato l’amico Steve Rogers lo liquida con una sprezzante battuta da film action scadente, per confermare di essere un duro. Peter Parker invece spiega e dà solidità al suo costante ottimismo e alla sua speranza, guadagnando più volte il centro della scena quando si parla di come affrontare la perdita dei propri cari.

Pur senza l’amarezza dell’episodio dedicato al Dottor Strange, la storia ha una drammaticità di fondo, spesso stemperata dal black humour di Banner e Lang, dalle lezioni sui film horror impartite da Spider-Man o da citazioni pop come Wingardium leviosa, l’incantesimo di levitazione usato nella saga di Harry Potter.

Con le riflessioni di Peter Parker, l’episodio rimanda anche ad alcune morti avvenute nell’MCU, come quelle di zio Ben e di Tony Stark e a quella reale dell’attore Chadwick Boseman,  interprete di Pantera Nera, già omaggiato nell’episodio in cui diveniva Star-Lord: il re del Wakanda ricorda che nella sua cultura la morte non è mai per sempre, si continua a vivere finché si viene ricordati.

Il filone zombi, un po’ sopra le righe rispetto ai tipici scenari Marvel, viene gestito bene in una storia della durata inferiore alla mezz’ora, che contiene numerosi elementi e tematiche: un abbozzo di spiegazione, gli scenari apocalittici, i dilemmi morali, la speranza e l’amicizia, la comicità. Immancabili gli intrecci con l’MCU ma, come detto, questa volta i riferimenti sono molto recenti: oltre a Infinity War, vengono richiamate le dinamiche di Wandavision.

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