Dopo la drammatica conclusione di Assedio, in Vendicatori, gli eroi supremi vediamo Thor, Tony Stark e Steve Rogers costretti dalle circostanze a mettere da parte la diffidenza reciproca.
Scritta da Brian Michael Bendis e disegnata da Alan Davis, pubblicata tra il 2010 e il 2011, Vendicatori, gli eroi supremi è una miniserie in cinque episodi, che porta le tre colonne degli Avengers ad affrontare la parte oscura della mitologia asgardiana, in un’avventura dal sapore medievale che chiude un ciclo di storie per aprirne un altro, L’era degli eroi.
Trama di Vendicatori, gli eroi supremi
Dopo essere stata portata sulla Terra, Asgard è stata distrutta durante lo scontro con gli Oscuri Vendicatori di Norman Osborn. Steve Rogers e Iron Man cercano di consolare Thor, ma non mancano i dissidi: il soldato ritiene Stark colpevole di quanto è successo e dubita che abbia il diritto di usare l’armatura.
Anche l’Osservatorio di Heimdall che collega Asgard ai Nove Mondi ha subito gravi danni. Thor vorrebbe chiuderlo per evitare che se ne servano malintenzionati, ma non c’è tempo di intervenire: i 3 Vendicatori vengono catturati da un enorme e colorato vortice e trasportati altrove.
Tony Stark, con l’armatura danneggiata, si ritrova accerchiato dai Troll, che lo catturano e lo consegnano al drago Fafnir. Steve Rogers finisce a Jotunhheim, dove resiste all’attacco degli Elfi Oscuri e incontra l’affascinante Megeth, una empatica che cura le sue ferite.
Ritroviamo Thor a Vanaheim, il regno delle divinità Vanir, dove viene attaccato dall’Incantratrice, che lo accusa di averla condotta lì, e soprattutto di aver eliminato l’equilibrio dei nove regni. Durante la discussione compare Hela, dea della morte, che dice di aver rimodellato a sua immagine quel che rimane dei mondi. Il dio del tuono la affronta e scaglia un fulmine che viene visto in lontananza da Steve e Tony.
Iron Man ne approfitta per spaventare i Troll, annunciando l’arrivo di Thor: convince due di loro a liberarlo e fugge a cavallo, inseguito da Fafnir. Interviene Steve Rogers che trafigge il drago, il quale riprende le sembianze di un uomo anziano.
I due eroi si dirigono verso i fulmini per raggiungere Thor. Il tonante, impegnato a combattere i morti di Hela, viene trafitto alle spalle dalla dea: Steve e Tony lo trovano svenuto e senza Mjolnir.
Rogers decide di portare l’asgardiano da Mageth per farlo curare. Thor si riprende e racconta di aver visto, dopo essere stato colpito, che anche l’Incantatrice combatteva Hela. L’asgardiano teme che siano finiti nell’Ade e che stiano subendo la punizione per i loro sbagli.
L’Incantatrice si risveglia in un luogo sconosciuto, a fianco a Hela, svenuta. Di fianco a sé ha il Mjolnir e la Spada del Crepuscolo. Non potendo sollevare il martello, afferra la spada, ma la dea riprende conoscenza e ha la meglio su di lei.
Hela evoca Bor, cerca di fargli credere che Thor, e con lui la sia stirpe, sia morta. Gli chiede di prendere il Mjolnir, in cambio della libertà, ma il padre di Odino scopre che il tonante è vivo e si rifiuta.
Hela viene attaccata dall’Incantatrice e da un gruppo di demoni: ancora una volta prevale la dea, che rivela come la distruzione di Asgard abbia disperso un enorme potere, come quello della Spada del Crepuscolo, di cui lei si è impossessata.
I tre amici vengono attaccati da Fafnir e i suoi Troll, ma Thor convince gli avversari a collaborare, per affrontare Hela e fermare il caos. Organizzato un esercito, Rogers, Stark e l’asgardiano affrontano quello di Hela.
Il tonante viene trafitto dalla Spada del Crepuscolo, ma l’Incantatrice lo soccorre, trasferendolo nel luogo dove è rimasto il Mjolnir e dandogli tempo di riprendersi. Gli spiega che le azioni di Hela non possono essere permesse: ha usato la spada per creare il posto dove sono e togliergli il martello. Inoltre, vuole distruggere i Nove Regni: Amora sarà al fianco di Thor per impedirlo.
Grazie al Mjolnir, alla magia dell’Incantratrice e alla collaborazione tra Iron Mane e Fafnir, Thor riesce finalmente a battere Hela.
Con il potere della Spada del Crepuscolo, Thor esilia Hela e ripristina i Nove Regni, ma non ricostruisce Asgard, perché sarebbe un suo desiderio ma non la cosa giusta da fare. L’Incantatrice riporta i tre Vendicatori sulla Terra, dove vengono accolti dai loro compagni.
Sviluppo
Con Avengers Prime, Brian Michael Bendis tira le fila degli ultimi eventi Marvel che hanno messo in crisi il gruppo, da Vendicatori: Divisi ad Assedio, dal cui epilogo parte la miniserie. Prepara il terreno per quella che l’editore chiama Heroic Age.
Finisce un periodo di decostruzione, in cui la fiducia e il concetto stesso di eroe sono stati messi in discussione: il gruppo ha subito traumi, sono morti alcuni membri, compresi alcuni leader – temporaneamente, Marvel style – la sicurezza è stata affidata ai criminali.
L’elemento magico, spesso portato da Bendis in un’ambientazione urbana, è stato simbolicamente distrutto da Osborn, con la distruzione di Asgard, caduta sotto la furia di Sentry/Void e compagni. Ora, a conclusione del ciclo, ritorna la magia, con gli eroi che si ritrovano portati in una versione distorta dei regni asgardiani.
In un’avventura che li porta lontano dalla Terra e senza gli altri compagni, i tre pilastri della squadra – di fatto mai presenti insieme in squadra negli ultimi anni – oltre a combattere contro Hela e a cercare di tornare a casa, affrontano alcune questioni che li hanno allontanati, ritrovando progressivamente l’unità. La necessità di ricostruire viene affermata dagli stessi personaggi: “Devi mettere tutto a posto, com’era prima”.
Ma Thor non sfrutta in pieno il potere della Spada del Crepuscolo: si limita a ristabilire l’equilibrio tra i regni, senza ripristinare Asgard e cancellare la propria sofferenza, perché usare il potere per i propri interessi lo renderebbe simile a Hela. Lo stesso Bendis rifiuta la facile soluzione “tutto come prima”: i personaggi devono affrontare ciò che è successo, pagarne le conseguenze ed evolvere.
Gli eroi, anche privati delle loro armi, non perdono la forza e la fiducia: Rogers, disarmato, batte gli elfi e prende da loro scudo, spada e frecce, Tony ripara una vecchia armatura e tiene testa ai Troll con l’astuzia, Thor affronta Hela senza Mjolnir ma è sicuro che l’incantesimo impedirà ad altri di usarlo. E l’amicizia e la fiducia che sembravano incrinate si rinsaldano, anche attraverso un percorso di presa di coscienza e ammissione dei propri errori.
La storia, non priva di epica, si legge con piacere ma è più significativa per lo sviluppo di questi temi che dal punto di vista dello storytelling. La critica al sessismo di Tony Stark viene contraddetta dopo poche pagine da una conversazione cameratesca fra i tre protagonisti: si tratta di una svista o di una critica all’atteggiamento degli eroi maschi? Un ulteriore passaggio di decostruzione?
L’ambientazione fantastica dei regni norreni allo sbando è resa in molto evocativo dalle tavole di Alan Davis, più brillante negli scenari che nelle espressioni dei personaggi. Non si tratta della classica parata di splash-page fine a se stessa: le grandi vignette, oltre ad essere spettacolari, sono funzionali al racconto.
A rendere ancora più coinvolgente la storia contribuisce la colorazione, spesso cupa, di Javier Rodiguez, poi affermatosi come disegnatore con Spider-Woman, Doctor Strange and the Sorcerers Supreme ed Exiles.
Gli autori di Vendicatori, eroi supremi
Scrittore molto prolifico e alfiere dei personaggi creator-owned, Brian Michael Bendis fa il suo esordio nei primi anni ’90 con etichette indipendenti, divenendo famoso con la serie Powers, premiata con l’Eisner Award. Entrato in Marvel, gestisce testate importanti come Spider-Man e Fantastic Four, scrive una famosa run di Daredevil disegnata da Alex Maleev.
L’editore gli affida un incarico impegnativo, rilanciare gli Avengers: per 8 anni scrive per la testata principale dei Vendicatori e per New Avengers, Dark Avengers e Mighty Avengers.
Tra il 2004 e il 2008 firma gli eventi Avengers Disassembled, Secret War, House of M, Secret Invasion: di fatto prende in mano l’universo narrativo e vi mette al centro i Vendicatori, facendo entrare nel gruppo anche popolarissimi eroi solitari come Spider-Man e Wolverine.
Un insieme di idee e di dinamiche che contribuisce a gettare le basi dell’Universo Cinematografico Marvel che nasce di lì a poco e diventa un enorme e fortunatissimo franchise.
Successivamente Bendis scrive altri eventi Marvel: Avengers vs X-Men, Age of Ultron (trasposto al cinema pochi anni dopo), Civil War II. Nel 2017 firma un contratto in esclusiva per DC Comics: firma il n. 1000 di Action Comics e assume la guida della testata di Superman. L’accordo dura tre anni, poi lo scrittore prosegue la collaborazione come free lance.
Negli anni 80, dopo l’esordio con Capitan Bretagna, Alan Davis ha lavorato molto con Alan Moore, firmando Marvelmen, Miracleman e Daredevils. Dalla seconda metà del decennio ha disegnato, su testi di Chris Claremont, Excalibur ed altre testate mutanti, concedendosi una parentesi in DC Comics per occuparsi di Batman.
Come autore completo Davis firma The End, miniserie dei Fantastici Quattro, quindi disegna JLA, ancora per DC, per poi occuparsi di numerose testate Marvel, Avengers in particolare. Dopo Eroi supremi, realizza una parte della run di Capitan America scritta da Ed Brubaker, dove il vendicatore perde i propri poteri.