Tutti in campo con Lotti è un anime tratto dal manga Ashita tenki ni naare. La serie di compone di 47 episodi, trasmessi originariamente tra la fine del 1984 e l’inizio del 1985. In Italia, l’anime è arrivato nel 1988 grazie a Italia1, per poi tornare in replica sulla stessa rete e su altre emittenti minori.
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La trama di Tutti in campo con Lotti
Il protagonista della storia è Lotti, Taiyo Mukai nella versione giapponese, un ragazzo in età adolescenziale che porta in dote tutti i valori dei protagonisti positivi negli anime degli anni Ottanta: ad una grande simpatia e positività è contrapposta una situazione famigliare difficile, tra difficoltà economiche e scelte di vita precoci.
Lotti si guadagna da vivere con una serie di lavori part-time, tra i quali l’assistenza ai frequentatori del campo da golf della sua città. Completamente ignorante rispetto a questo sport, un giorno il ragazzo viene provocato da uno dei clienti. Quasi per caso, Lotti scopre così di essere in grado di maneggiare una mazza da golf con discreto successo e decide di intraprendere la carriera sportiva, con l’obiettivo di supportare la sua famiglia.
Inizia così un percorso ricco di avversità e di soddisfazioni, che lo porterà ad incontrare avversari di ogni tipo, fino a diventare finalmente un professionista di buone prospettive.
Analisi
Tutti in campo con Lotti segue un po’ il percorso tipico degli spokon dell’epoca, con una premessa un po’ differente, adatta alla natura dello sport. Difficile pensare che un giovane possa aspirare ad una carriera professionistica nel golf senza avere in partenza alcuna passione o conoscenza dello sport. Il nostro protagonista è infatti tutto fuorché lo stereotipo dell’appassionato di sport, con un fisico non particolarmente prestante e una mentalità molto tranquilla, tutti fattori che, coincidentalmente, sono funzionali ad un’attività fisica che non prevede grandi spostamenti, ma richiede la giusta serenità nelle scelte tattiche da utilizzare.
Al di là di questi aspetti, sono presenti comunque i diversi fattori che accompagnano le serie sportive. Lotti ha al suo fianco Taky, una ragazza che dimostra interesse per il protagonista e lo incoraggia in ambito sportivo, supportando i suoi sogni, ma sempre con la giusta distanza, per non comprometterne il percorso. Troviamo poi il classico mentore, Kenton, ex giocatore di alto livello, che non solo fornirà consigli che si riveleranno fondamentali, ma creerà tutte le condizioni per permettere al protagonista di tenersi in piedi con le proprie gambe.
La serie ha sicuramente il pregio di fornire agli spettatori un modello di protagonista diverso dal solito. I valori su cui viene messo l’accento non sono infatti una fisicità soverchiante e una volontà che permette di battere ogni avversario, quanto la capacità di adattarsi e di prendere alla leggera situazioni problematiche.
Come la maggior parte degli spokon di quell’epoca, la serie insiste sulle potenzialità di uno sport poco frequentato, solitamente confinato ai ceti sociali medio alti, portandolo così ad una dimensione più umana. Nella sua versione originale, e anche nei primi episodi della versione italiana, sono presenti siparietti tecnici che approfondiscono le regole e i termini utilizzati, per permettere una maggiore comprensione di quello che si sta guardando.
L’anime è passato alla storia per una particolare tecnica utilizzata da Lotti per migliorare i suoi colpi. Nei primi episodi infatti, per migliorare il tempismo dei componenti del club di golf della scuola, Taky suggerisce di utilizzare una parola famigliare per coordinare il proprio swing. Lotti sceglierà la parola spaghetti, da sillabare al momento del tiro, un tormentone che lo accompagnerà negli anni a venire.