Il 10 ottobre si celebra in tutto il mondo il World Mental Health Day. Più o meno nello stesso periodo, la prima settimana di ottobre, negli Stati Uniti è la Mental Illness Awareness Week. Sono eventi pensati per richiamare l’attenzione sulle malattie mentali e lo stigma che ancora oggi accompagna coloro che ne soffrono. La classifica di questa settimana ci è sembrata una buona occasione per dare spazio a fumetti che trattano di disturbi mentali. Si tratta di opere autobiografiche dove gli autori raccontano se stessi e la malattia, ognuno a proprio modo.
Ma, prima di iniziare, ecco alcune delle classifiche passate che magari potrebbero interessarti:
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4 – La mia prima volta. My lesbian experience with loneliness
Al quarto posto troviamo il manga di Nagata Kabi, che segue la protagonista affrontare depressione, disturbi alimentari e autolesionismo mentre cerca di raggiungere le due pietre miliari del diventare adulti: una casa propria e un posto fisso. Ma lungo il suo viaggio scoprirà di non poter basare la propria felicità solo sull’approvazione dei genitori e deciderà di seguire i suoi sogni: disegnare manga e assumere una escort per avere il suo primo rapporto con una donna. A tratti grottesco, è un racconto onesto e intimo che ci proietta senza censure nella mente di una ventottenne di oggi.
Il manga si è aggiudicato nel 2018 un prestigioso Harvey Award. L’autrice ha pubblicato anche un seguito dell’opera, My solo exchange diary (in italiano Lettere a me stessa), che prende l’avvio dall’inaspettato successo che Nagata Kabi ha ottenuto con il suo primo manga. In italia sono stati entrambi pubblicati da J-Pop.
3 – La mia ciclotimia ha la coda rossa
Quando si parla di disturbi mentali spesso ci si focalizza sui lati negativi o si tende a usare un linguaggio o una rappresentazione eccessivamente realistica. Lou Lubie, invece, ha avuto la geniale idea di trasformare la sua ciclotimia (una variante del disturbo bipolare caratterizzata da continui sbalzi di umore) in una piccola volpe rossa che trascina la protagonista di questo fumetto in numerose disavventure. Grazie al tono ottimista, allo stile grafico semplice e alla completezza delle informazioni, l’opera riesce nel difficile tentativo di essere divulgativa senza essere didascalica. In Italia è stata pubblicata da Comicout.
2 – Fun Home. Una tragicommedia familiare
Fun Home di Alison Bechdel è un’opera complessa. Pubblicata nel 2006, in essa paragoni e citazioni letterarie si intersecano e si accavallano a frammenti di vita quotidiana che l’autrice cerca di ricomporre per decifrare l’enigma della morte, ma soprattutto della vita, di suo padre. Nel farlo, Bechdel ripercorre per forza di cose anche la propria vita per rivelare, come riflessa in uno specchio, quella del genitore. Tra i tanti ricordi, la fumettista rievoca anche l’insorgere dei primi sintomi del suo disturbo ossessivo compulsivo.
Da questo memoir a fumetti, premiato con un Eisner Award, è stato tratto nel 2013 un musical che due anni dopo ha debuttato a Broadway, vincendo cinque Tony Awards.
Come nel caso dell’opera di Nagata Kabi, anche Bechdel ha dato una sorta di seguito alla propria graphic novel. Sei tu mia madre? Un’opera buffa, come il nome lascia intendere, è incentrato sul suo rapporto con la madre e analizza in dettaglio il percorso di cura psicanalitica dell’autrice. In Italia sono entrambi stati pubblicati da Rizzoli.
1 – Marbles. Mania, Depression, Michelangelo and Me
Al primo posto troviamo la graphic novel di Ellen Forney. Quest’opera racconta lo straordinario percorso di cura di un’artista che si interroga sul confine tra creatività e follia. Dalla diagnosi di disturbo bipolare, al dramma della ricerca del medicinale giusto attraverso una serie quasi infinita di effetti collaterali e terapie inefficaci, per poi arrivare finalmente a un’insperata stabilità.
Alternando parti narrative ad altre di carattere saggistico, accompagnate da schemi che illustrano ma non banalizzano mai l’enorme complessità dell’argomento, Ellen Forney coniuga la profondità di Alison Bechdel con la semplicità espositiva di Lou Lubie e crea un’opera in grado di dimostrare che, nonstante le difficoltà, i disturbi mentali possono essere affrontati e vinti.
In Italia Marbles è stato pubblicato da Edizioni BD.