Benvenuto a questo nuovo appuntamento Boys&Lover. Oggi parleremo di Ten Count, dell’autrice Rihito Takarai. Il manga è stato serializzato sulla rivista Dear+ dal 2013 al 2017 e conta sei volumi.
In Italia Ten Count è edito da J-POP (Edizioni BT).
Nel 2019 è stato annunciato con un teaser trailer un adattamento anime per il 2020.
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Ten Count, trama
Shirotani Tadaomi soffre di un disturbo ossessivo-compulsivo che si manifesta con una grave forma di misofobia. Durante la serie incontra lo psicoterapeuta Kurose Riku che gli raccomanda una terapia legata all’esposizione di ciò che lo turba incaricandolo di scrivere un elenco di dieci azioni che non è in grado di eseguire. Una volta stilato l’elenco Kurose assicura a Shirotani che sarà guarito una volta completate tutte le azioni su di esso riportate. Shirotani fa progressi costanti nella lista fino a quando Kurose decide di interrompere bruscamente le loro sessioni e quando Shirotani lo mette alle strette sul perché Kurose ammette di essersi innamorato di lui e che ritiene inappropriato continuare la terapia. Shirotani desidera tuttavia continuare le loro sessioni e riprende la terapia mentre, contemporaneamente, inizia una relazione sessuale con Kurose.
Ten Count, opinione personale
La trama di Ten Count presenta sicuramente degli spunti interessanti a causa del “disturbo” di cui soffre Shirotani, il protagonista. Disturbo che viene sì approfondito, ma non abbastanza. In opere come questa, l’introspezione dei personaggi è fondamentale, introspezione che non manca ma che ad un certo punto sembra essere messa un po’ da parte. In compenso però ci sono molte scene erotiche (anche piuttosto spinte), rese ancora più piacevoli dallo stile della Takarai.
Purtroppo uno dei difetti di Ten Count è la presenza dei soliti cliché del genere: quello dei ruoli già stabili, ovvero quello del seme e dell’uke. Questo influenza anche il rapporto tra Shirotani e Kurose: c’è uno che domina e uno che subisce, uno che manipola e uno che viene manipolato (agli amanti di questo tipo di cliché tuttavia potrebbe anche piacere). La profondità del tema viene messo un po’ da parte anche a causa della troppa frettolosità della storia, anche se questo aspetto riguarda soprattutto il finale. Dall’altro lato è invece interessante vedere come si sviluppa il rapporto tra Shirotani e Kurose, il modo in cui si avvicinano e vivono la loro fisicità, considerando i problemi di Shirotani e il fatto che odi essere toccato. I due infatti passano dall’avere un rapporto medico-paziente, ad un rapporto di amicizia che inevitabilmente diventa qualcosa di più. Come scritto sopra, ad un certo punto della storia le scene erotiche diventano molto presenti e anche abbastanza esplicite, ma molto ben disegnate. In generale i disegni sono piuttosto buoni, così come gli sfondi. In generale Ten Count ha un po’ di tutto: erotismo (molto), introspezione, tenerezza e anche la sua buona dose di cliché, che può piacere o meno. L’originalità sta nel tema che tratta, ovvero il disturbo di Shirotani, che in un modo o nell’altro controlla tutta la sua vita e legami.