Che i nostri nemici sappiano: esiste solo una superpotenza.
Che cosa succederebbe se l’eroe americano Superman diventasse comunista e andasse a giocare un ruolo essenziale nel conflitto tra l’America e la potenza Sovietica? In Superman: Red Son il nostro amato eroe non veste più i colori rosso, bianco e blu, bensì il rosso comunista. Non esiste più il Superman icona americana ma il Superman compagno Sovietico.
Questa la premessa di Superman: Red Son, una storia a fumetti creata da Mark Millar e disegnata da Dave Johnson e Killian Plunkett, pubblicata dalla DC Comics sotto l’etichetta Elseworlds, in tre albi.
La trama
Tutta la storia di Superman: Red Son nasce da una ipotetica premessa: e se l’astronave che trasportava Superman fosse precipitata nell’Unione Sovietica anziché in America? Che cosa sarebbe successo? Quali cambiamenti avrebbe subito il nostro eroe? Bene, Millar è stato in grado di creare una perfetta storia allegorica accompagnata da disegni che sembrano uscire dalle pagine per imprimersi a fuoco nella mente del lettore. Non da meno Superman: Red Son ha vinto l’Eisner Award nel 2004 come migliore serie limitata.
Invece di lottare per la “verità, la giustizia e l’American Way” Superman è descritto nelle trasmissioni radio sovietiche come “Il campione degli operai, che non smette mai di combattere la battaglia per Stalin, il socialismo e l’espansione internazionale del patto di Varsavia”. La sua identità segreta, ovvero il nome che gli hanno dato i suoi genitori adottivi, Clark Kent, è un segreto di Stato.
Siamo nel 1978 e il mondo intero si è unito all’Unione Sovietica guidata da Superman. Solo il Cile e gli Stati Uniti decidono di mantenere la loro dipendenza nonostante siano molto vicini al collasso economico.
Il presidente degli Stati Uniti è Kennedy subentrato a Richard Nixon ucciso durante un attentato a Dallas. Luthor, durante questi anni, non ha mai smesso di ostacolare Superman creando creature quali il Parassita, il Martello, il Bizzarro e Doomsday, tutti, ovviamente, rivelatisi alla fine dei fallimenti.
Il nostro eroe e Wonder Women sono un duo, inoltre lei è innamorata di Superman il quale però non ricambia. Sotto la guida dell’Uomo d’Acciaio l’Unione Sovietica è cresciuta in maniera esponenziale senza ricorrere alla guerra ed è riuscita ad eliminare la povertà e le malattie. Inoltre, ogni tipo di dissenso alla politica applicata viene messo a tacere da Superman, divenuto una sorta di Grande Fratello il quale trasforma ogni dissidente in una specie di “Superman Robot” mediante una chirurgia celebrale che elimina il pensiero libero. In fondo, Superman è uno che fa il suo dovere perché non riesce a concepire niente di diverso. Non è cresciuto in America questa volta ma in Unione Sovietica e in pieno comunismo. In uno scenario in cui si svolgeva la corsa agli armamenti da parte di USA e URSS, quale miglior deterrente alla bomba nucleare e ad altri tipi di attacchi se non un alieno dagli invincibili poteri?
Nel 2001 Luthor corre per la presidenza americana, e stravince: con Jimmy Olsen nel suo staff, Luthor risana l’economia dell’America nel giro di un anno, riportando il paese agli antichi splendori. Ma Luthor si oppone a Superman con un odio sfrenato e la sua gelosia e l’isterismo nascono niente meno che dalla sua paura nei confronti di Superman il quale però non ne capisce il motivo anzi, non si pone minimamente nei panni di Luthor e questo porta all’evoluzione più interessante presentata nel fumetto.
I personaggi
Ritornano i personaggi degli albi originali e quasi tutte le loro caratteristiche sono mantenute. Lex Luthor, Lois Lane (in questa storia diventata Lois Luthor), Jimmy Olsen, perfino Batman, Wonder Woman e Lanterna Verde. Tutti questi personaggi sono, tutto sommato, fedeli alle loro versioni originali, anche se qui sono state naturalmente reinventate.
- Lex Luthor è un geniale scienziato americano;
- Jimmy Olsen non è un fotografo per il Daily Planet, ma passa da essere un agente del governo, a capo della C.I.A. e poi Vice Presidente degli Stati Uniti;
- Pete Ross, qui chiamato Pyotr Roslov, è uno dei figli illegittimi di Stalin e uno dei rivali politici di Superman;
- Lana Lang viene chiamata Lana Lazarenko ed è cresciuta in Ucraina e diventa una guida turistica in un museo dedicato a Superman;
- Bizarro è, come tutti i nemici di Superman, un essere creato da Luthor per sconfiggere il suo rivale sovietico;
- Il nemico di Capitan Marvel Dottor Sivana fa una breve apparizione come scienziato che lavora per i sovietici. Si scopre che, in precedenza, ha lavorato per Luthor;
- La città imbottigliata di Kandor viene qui sostituita da Stalingrado;
- La Fortezza della Solitudine viene qui chiamata Palazzo d’Inverno; al suo interno vi è una statua di Darkseid;
- Lori Lemaris è un’ambasciatrice di Atlantide;
- Martha Kent, rimasta vedova, gestisce una ferramenta.
Anche alcune caratteristiche dei supereroi vengono cambiate leggermente.
- Wonder Woman è una delle principali sostenitrici di Superman; si converte al comunismo più per amore di Superman che per idealismo; dopo essersi ferita per salvare Superman dalla trappola di Batman, unisce le forze a quelle di Luthor;
- Batman è un orfano figlio di due dissidenti uccisi da Roslov. Diventa un terrorista anarchico, oppositore al governo di Superman. Nientemeno la sua morte ispira un intero esercito di rivoluzionari autodefinitesi Batmen;
- Hal Jordan è un pilota militare ex prigioniero di guerra scelto da Luthor per i suoi straordinari poteri di visualizzazione e per essere dotato di quella purezza morale di cui Luthor è privo. Diventa il colonnello del Corpo dei Marine delle Lanterne Verdi.
Perché leggerlo
Chiunque, anche chi non ha letto gli albi originali di Superman, può apprezzare questa storia. Superman: Red Son non è solo una bella storia ma una tagliente analisi dello scontro tra comunismo e capitalismo e dell’attuale politica estera statunitense. Ma non solo. In questa storia si mescolano alla perfezione versioni alternative dei supereroi della DC con persone storiche reali quali Stalin e John F. Kennedy. Ritornano alcuni degli elementi legati alla mitologia di questo personaggio, tra cui i suoi poteri limitati come in Golden Age, ovvero “volo alla velocità della luce”, una super forza senza limiti e un’intelligenza che gli permette ad esempio di imparare una lingua straniera in pochi minuti. Superman è ancora animato dalle più nobili intenzioni: vuole salvare il mondo, crede in quello che fa, solo che questa volta vuole convincerci che la sua via sia la migliore in assoluto.
Superman: Red Son è un fumetto capace di porre interrogativi interessanti ai lettori: per quanto animato da buone intenzioni e volto al bene, è moralmente giustificabile un governo gestito da una sola persona, lontana anni luce dall’accettare chi ha un’opinione diversa dalla propria? Quanto ci si può spingere per applicare il concetto di giustizia? Superman alla fine si pone questi interrogativi e anche noi lettori non possiamo fare a meno di pensare e di metterci a confronto con la realtà dura e severa della guerra.