Stray Bullets è una serie pulp/noir indipendente in bianco e nero pubblicata in maniera discontinua a partire dal 1995. Tutt’ora in corso, conta più di 100 numeri tra quelli della serie originale e i successivi spin-off Stray Bullets: Killers e Stray Bullets: Sunshine and Roses, che ampliano e approfondiscono ulteriormente l’universo creativo dell’autore David Lapham.
Questa è la seconda recensione che dedichiamo a questa serie. Puoi leggere quella del primo volume seguendo il link qui sotto, insieme a quelle di altri due fumetti che potrebbero interessarti:
Riassunto di Stray Bullets 2 Da qualche parte, a ovest
Nel secondo volume i fili delle storie raccontate fin’ora sembrano finalmente unirsi in un’unica trama. Nel 1983 Assistiamo quindi al fatale incrocio delle vite di Beth, Orson e Nina da un lato e quella di Ginny Applejack, che adesso si fa chiamare Amy, nella bizzarra e polverosa cittadina di Seaside.
Nel trio di criminali che cercano di volare basso, Amy sembra trovare una sorta di famiglia, disadattata ovviamente, ma a cui si affeziona sempre più. L’idillio, però, non può durare a lungo. Su tutti continua a stagliarsi l’ombra di Harry, il misterioso boss che tutti temono ma che ancora non è stato mostrato ai lettori. I suoi tirapiedi Monster, Scott lo Spagnolo e Rose, con il piccolo Joey, riescono a rintracciare i tre e danno luogo a una lotta senza esclusione di colpi in giro per Seaside.
Alla fine dello scontro, Beth e Amy saranno le sole a continuare la fuga.
Trama
Nel primo episodio, Sesso e violenza (parte uno), Beth e Amy convivono in un appartamento a Los Angeles, ma le cose non vanno bene. Beth frequenta un tipo di nome Ricky Fish ma Amy non approva e scappa di casa. Troverà ospitalità nella cantina di un ragazzo con cui ha fatto amicizia, da cui potrà osservare le abitudini sessuali dei genitori Ben e Janet.
Due settimane di vacanza segue la vita di Hank, un normale uomo medio americano, che dopo aver commesso accidentalmente un omicidio decide di stravolgere la sua vita alla ricerca dei piaceri che prima si era sempre negato.
In Mentre Ricky Fish dormiva… nel cuore della notte Kathy si ritrova la casa invasa da due uomini ubriachi che la costringono ad aprire gli occhi su chi sia in realtà il marito.
Sesso e violenza (parte due) segna il ritorno di Amy Racecar, l’alter-ego di Ginny, che in questa parodia di un classico noir anni ’50 diventa una detective privata alle prese con un caso senza capo né coda dove tutti sembrano farsela con tutti.
In Donne nude! la protagonista è Amelia, apparsa nella parte finale di Due settimane di vacanza. Scopriamo qui la sua storia, il suo modo di rapportarsi con gli uomini e le vicende che l’hanno portata a lavorare al Boom Boom Palace.
Motel narra di una notte di passione tra un professore e la sua amante, che si rivelerà essere una trappola tesa dalla misteriosa gang di Harry.
In Piccola tragedia d’amore la strada di Ben e Janet del primo episodio si incrocia con quella di Roger e Kathy del terzo.
In Il diavolo in casa, infine, un uomo di nome Charlie approfitta della partenza della moglie per rimorchiare in un locale. Purtroppo per lui, la donna che decide di approcciare è Beth. Difficilmente riuscirà a dimenticare la notte che trascorreranno insieme.
Struttura dell’opera
Il volume è, come i precedenti, composto da storie autonome ma con personaggi ricorrenti, dove ogni episodio rivela maggiori particolari e punti di vista inediti su personaggi che ti sembrava di aver ormai inquadrato.
Il suo stile frenetico e caotico ricorda molto i film di Quentin Tarantino. Soprattutto Pulp Fiction, uscito proprio l’anno prima dell’inizio della serie, con cui Stray Bullets ha molto in comune: l’ambientazione nel mondo della criminalità, l’escalation improvvisa e imprevedibile della violenza, i frequenti salti temporali e spaziali, la narrazione frammentaria.
Impressioni personali
Se il primo volume di Stay Bullets era incentrato sulla spirale di violenza che coinvolge tutti, anche gli innocenti, e il secondo stemperava i toni con alcuni episodi più grotteschi e farseschi, questo terzo volume si concentra invece sul sesso.
Il filo conduttore di questi episodi sono infatti i rapporti coniugali e, soprattutto, i tradimenti sessuali, esplorati in tutte le loro sfaccettature: i sensi di colpa, le promesse infrante, la crisi di mezz’età e il bisogno di sentirsi vivi, il sapere ma fare finta di niente, l’incapacità di soddisfare il proprio partner, l’abbandono del coniuge, la gelosia ossessiva.
Come nei volumi precedenti, gli episodi che si incentrano sulle avventure di Amy Racecar tendono a trasporre le esperienze vissute da Ginny attraverso un filtro letterario e surreale. In questo volume il legame tra gli eventi si fa esplicito, con le storie in questione che condividono lo stesso titolo. E non è un caso che Amy usi il film noir per rappresentare il groviglio, appunto, di sesso e violenza.
Prodotti tra gli anni ’40 e ’50, i film noir hanno al loro centro proprio questi due temi. In queste pellicole l’attrazione sessuale spesso conduce i protagonisti a un tragico destino e c’è sempre una forte ambiguità che circonda ciò che i personaggi realmente vogliono. Il noir è quindi perfettamente adatto a esprimere la contraddizione tra apparente felicità matrimoniale e gli oscuri desideri che si agitano nelle menti di mariti e mogli.