Solo è un comic book di Oscar Martin ambientato un un mondo ormai semi deserto, dove i pochi superstiti della razza umana condividono l’ormai arido pianeta con degli animali antropomorfi. Il primo volume di Solo fa capire sin da subito di quali tinte andrà a comporsi; tinte rosso sangue, dove la violenza accompagnerà il nostro protagonista durante tutto il suo viaggio.
Non bisogna però saltare subito a conclusioni affrettate e pensare che questo comic book sia l’ennesimo splatterone, nel quale ogni scusa è buona per mostrare violenza gratuita. Il tetro mondo messo in piedi da Oscar Martin mette la violenza nell’ordine delle cose naturali. Cercando di spiegare meglio questo concetto, possiamo dirti che le risorse nel mondo sono ormai esaurite e la valuta corrente più pregiata è la carne, fonte di nutrimento.
Con una facilità quasi disarmante, l’autore di Solo riesce a portare alla luce una cruda quanto pura verità: la valuta è la carne, le creature che vivono in quel mondo sono fatte di carne, le creature sono valuta. Capito questo cupo dettaglio, il fumetto ci presenterà la ferocia del suo mondo, con una catena alimentare che è andata a farsi benedire, dove non esistono predatori e prede, ma soltanto i primi.
Tutti daranno la caccia a tutti, per fame, per sopravvivenza, per pura merce di scambio. L’unica cosa sicura in questo mondo è che i deboli muoiono. Le vicende di Solo, un topo antropomorfo protagonista del fumetto, iniziano quando un giorno, mentre è a caccia con il padre, capisce che le fonti di cibo nella zona sono davvero poche. Avendo due fratelli piccoli e la madre, oltre le loro due bocche da sfamare, è giunto il momento per il topo di abbandonare la sua vita e partire per un viaggio senza meta, alla ricerca della sopravvivenza.
Fortunatamente il nostro protagonista è molto abile nel combattimento e possiede una mente acuta, combinazione di qualità che lo rendono un combattente eccezionale. Queste sue abilità purtroppo, oltre a garantirgli la almeno temporanea sopravvivenza, attireranno delle attenzioni indesiderate e Solo si ritroverà suo malgrado a divenire schiavo.
Il suo padrone, un umano che gestisce un’arena (si, Il Gladiatore vibes), è intenzionato a sfruttarne le abilità per conquistare nuovamente un posto di rilievo in una città e uscire dalla base dei reietti. Oltre i combattimenti a venire, in questo primo volume l’autore farà conoscere in maniera profonda i pensieri del protagonista, rimarcandone il carattere e facendo sprofondare sempre di più il lettore nella prigione di quel mondo post apocalittico.
I disegni sono davvero ben realizzati, molto definiti anche nelle sezioni action, spesso mescolando la brutalità del combattimento, con amputazioni e schizzi di sangue, alle facce talvolta buffe dei protagonisti. Il primo volume non fa capire bene dove si andrà a parare con i volumi a seguire, ma il lettore sicuramente sarà invogliato a scoprire cosa ne sarà di Solo e come potrà evolversi il suo essere prigioniero.