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Recensioni

Recensione: Into the Unknown: la medicina di Giulia Giacomino

Giuseppe Fumarola 1 anno fa Commenta! 7
 
Into the Unknown: la medicina
6.3
Into the Unknown - La medicina

Into the Unknown: La Medicina è il primo volume di una serie scritta e ideata da Giulia Giacomino per la collana YEP! di Shockdom editore. Si tratta di un volume unico, a colori, in cui si dipana una storia di crescita e formazione che mischia il genere fantasy con qualche elemento di comedy ed horror.

Contenuti
Into the Unknown: la tramaAnalisi dell’opera: trama e personaggiDisegni e grafica di Into the Unknown

Into the Unknown: la trama

Ho 11 anni. Sono brutto. Non mi piace quasi niente e ho paura di tantissime cose. Non voglio ferire nessuno. Non voglio parlare con nessuno. Voglio essere dimenticato da tutti.

Into the unknown

Questo sono le parole di Oscar, il protagonista della storia: un ragazzino goffo e solitario, pieno di fobie e malattie che gli rendono la vita un vero inferno. La sua famiglia si trasferisce in una nuova città e, se le cose erano già difficili di suo, cambiare tutto di punto in bianco lo è ancora di più. E non lo aiutano di certo le medicine che i genitori lo costringono a prendere per combattere tutte le sue fobie, sociali e non. La sua nuova vita si rivela un disastro: Oscar deve fare i conti con una casa vecchia e cadente, con l’inizio imminente della scuola, con la perdita del suo unico amico e con tutte quelle paure che ritrova in ogni angolo di quella città.

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Per non parlare poi dello strano specchio che si trova nella sua stanza! La prima volta che lo vede non trova niente riflesso sulla sua superficie e la notte successiva la stanza è piena di rumori e scricchiolii sinistri. E la fonte di tutto quel chiasso è proprio lo specchio! Non si tratta di uno specchio qualsiasi ma di un portale dimensione dalla quale si affaccia una ragazzina impaurita di nome Zoe che gli chiede aiuto. Nel goffo tentativo di prestarle soccorso, Oscar si fionda sullo specchio e finisce per scambiarsi con Zoe che si ritrova nel mondo reale al suo posto. Ma Zoe non è quello che sembra: è in verità un’entità malvagia che prende le sembianze di Oscar per poter vivere la sua vita.

Oscar, invece, si ritrova a Mindwald, un mondo popolato da incubi ricorrenti e mostri terrificanti. Ad aiutarlo a ritrovare la strada di casa saranno Bernardo, un simpatico mezzo-procione con il quale sembra condividere una certa goffaggine, e Ares, una cacciatrice spietata e dall’oscuro passato. Ma Oscar non sembra esser capitato a Mindwald per caso. C’è una strana creatura dagli occhi rossi e una confusa profezia a legarlo con un filo rosso a quel mondo. Riuscirà ad affrontare le sue paure in un mondo in cui le sue fobie sembrano diventare realtà? E riuscirà a ritrovare la strada di casa e soprattutto sé stesso?

Into the unknown tavola

Analisi dell’opera: trama e personaggi

Into the Unknown è un’opera dalle premesse narrative intriganti, seppur non particolarmente originali. La storia riflette una delle trame più convenzionali del genere fantasy: il protagonista è un ragazzino pauroso e solo che improvvisamente si ritrova catapultato in un mondo ostile e mostruoso dove dovrà intraprendere un cammino irto di pericoli durante il quale riscoprirà sé stesso e anche molto altro.

Il sistema dei personaggi è piuttosto ristretto e, almeno in questo primo volume, non sembrano essere particolarmente indagati. La figura di Oscar è abbastanza piatta e rimane per tutto il corso della storia intrappolato nei soliti clichè del protagonista debole e indifeso che, ad un certo punto, riceve quel “power-up” che lo instrada in un percorso di crescita e riabilitazione. Tuttavia alcuni dettagli sparsi qua e là tra le tavole (la foto di un vecchio amico, il mostro che domina Mindwald, la profezia che lo riguarda) lasciano ben sperare su un approfondimento nei prossimi volumi. Quanto agli altri personaggi, sono poco più che macchiette che compaiono per strappare qualche sorriso (come per il personaggio di Bernardo) o per mandare avanti la trama (come Ares o il taglialegna).

Disegni e grafica di Into the Unknown

Into the unknown

Anche lo stile grafico non spicca per originalità ma sembra ricalcare molto da vicino (forse anche troppo) quello di fumetti italiani come Monster Allergy, W.i.t.c.h. o Sky Doll. Il tratto è spiccatamente “cartoonesco” e si presta bene a rappresentare fedelmente l’emotività e il carattere dei personaggi. Anche qui, però, manca quella profondità che renderebbe l’opera più matura e coinvolgente. I disegni mantengono quello stile cartoonesco e da commedia anche quando richiederebbero un cambiamento di registro: Oscar rimane brutto e deforme anche quando si lancia coraggiosamente in difesa dei suoi amici; Bernardo è un eterno e goffo bambino anche quando si prodiga per aiutare uno spaventato e ansimante Oscar. Il risultato è, a volte, un po’ destabilizzante e può sfociare nel grottesco e nel caricaturale.

Il punto di forza di Into the Unknown è l’uso del colore di cui l’autrice è indubbiamente maestra. Giulia Giacomino, infatti, si è diplomata alla Scuola Internazionale di Comics a Torino, dove ha frequentato il corso di fumetto e di colorazione digitale. Il suo primo lavori con Shockdom, inoltre, la vede proprio nei panni di colorista. In Into the Unknown il colore è dosato molto bene, soprattutto nei cambi d’ambientazione: i toni scuri e spenti caratterizzano Mindwald, mentre il mondo reale appare più colorato ed effervescente.
I giochi di luce e d’ombre, combinati a disegni volutamente più fumosi e confusi, infine, si prestano particolarmente a rappresentare il mondo interiore di Oscar, scisso tra paure e desiderio di rivalsa.

Into the Unknown: la medicina
Into the Unknown - La medicina
6.3
Trama 6 | 10
Personaggi 6 | 10
Disegni 7 | 10
Aspetti positivi Atmosfere fantasy Personaggi familiari Grafica fresca e simpatica
Aspetti negativi Trama poco originale Personaggi poco approfonditi
Considerazioni finali
Il primo volume di Into the Unknown sfoggia una trama poco originale, sicuramente pensata, anche graficamente, per un pubblico di giovanissimi. L'opera, seppur godibile, risulta poco attraente per i lettori più adulti a causa di personaggi poco approfonditi e disegni dallo stile eccessivamente cartoonesco.

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