Reaver, Ai Confini del Mondo è il secondo volume dell’avventura dark fantasy scritta e sceneggiata da Justin Jordan e disegnata dalle abili mani di Niko Henrichon. Edita per l’Italia da Saldapress per la sua collana Skybound, Reaver racconta di un mondo fantasy violento e corrotto, dove la magia e la brutalità sono alla base di una società in perenne conflitto tra le forze dell’Impero e il regno ribelle degli Escalene.
Se il primo volume dell’opera, intitolato Sei Uomini per un Inferno (di cui trovate qui la nostra recensione), faceva presagire una struttura fatta di episodi scollegati tra loro con in comune solo l’ambientazione di base, questo secondo volume non mantiene troppo la parola data, rivelandosi di fatto connesso (seppur in modo blando) a quelli che sono stati gli eventi visti nel primo numero.
Trama di Reaver, Ai Confini del Mondo
La storia del secondo volume di Reaver ci fa approdare a Haas Haaden, una cittadina portuale neutrale tra le forze imperiali e quelle dei ribelli Escalene, un territorio perfetto per chiunque voglia sfuggire da una delle due fazioni per rifarsi una vita. Ben presto però, il lettore verrà a conoscenza che questa città non è un paradiso di libertà come vuole apparire.
Uomini fuggiti dalla guerra o dalle violenze di entrambi gli schieramenti si ritrovano in questo punto comune per ricominciare, in una città fatta di piccole regole nascoste e subdole, dove vige la regola del più forte e dove bisogna sottostare ai possenti magnati che, con fare malavitoso, tirano le fila di questa città.
Dopo qualche tavola di presentazione, faremo la conoscenza del personaggio principale di questo secondo volume, ovvero Hessen Breaker, Il Figlio del Diavolo, già conosciuto nel primo albo, ritornato tra queste strade, che scopriamo essere quelle della sua infanzia, per far visita ad un amico e tentare di ricominciare una nuova vita, in un vero e proprio cammino di redenzione personale.
A differenza del primo volume, dove ci viene presentato come il classico berserker fantasy, tra queste pagine ritroviamo un Hessen in preda ai sensi di colpa per questa sua vita fatta di sangue e di violenza, deciso a voler abbandonare le armi per vivere una vita senza più morte e sofferenza.
Tuttavia, le dicerie sulla sua forza e le chiacchiere sul suo passato lo precedono, e ben presto Hessen dovrà sporcarsi di nuovo le mani per aiutare i bambini della città, facendo affidamento sull’aiuto un altro personaggio presente nel primo volume, la mangiapelle kaenash di nome Rekala, inviata in città da un misterioso individuo per monitorare il possente energumeno.
Struttura ed impressioni personali
La struttura del secondo volume di Reaver non si discosta di molto dallo stile narrativo del primo, riproponendo una storia che parte immergendo il lettore nella città in cui è ambientata, per poi aumentare il ritmo narrativo nella seconda metà, introducendo diversi combattimenti ed una dose elevata di violenza.
L’ambientazione fantasy violenta e cruda che caratterizza questi volumi, rimane purtroppo di sfondo, concentrando la narrazione solo su alcuni personaggi chiave di questo breve racconto, che purtroppo tende a cadere in cliché tipici di queste letture, risultando non troppo ispirato e spesso prevedibile.
Tuttavia i personaggi vengono caratterizzati maggiormente dall’autore, che con questo secondo volume ha modo di raccontare al suo pubblico il background e le storie che hanno fatto arrivare fino a questo punto i protagonisti. Racconti che tuttavia, forse necessitavano di qualche tavola in più per essere apprezzati appieno dal lettore.
I disegni sono puliti e ben distinti ed anche le sezioni di combattimento sono ben rappresentate nella loro eccessiva frenesia. Una frenesia dovuta ad un evento all’interno del volume che cambierà radicalmente la visione delle scene e la loro rappresentazione all’interno dell’albo, dovendo di fatto far capire al lettore due diversi scenari nelle stesse tavole.
Una storia che sa molto di avventura di Dungeons & Dragons, rapida e veloce come una one shot del più famoso gioco di ruolo del mondo, con tutti gli elementi tipici delle ambientazioni fantasy nel quale è immerso, che tuttavia, non riesce a convincere a pieno per via di una storia non troppo ben definita.
A tratti infatti, la lettura darà il senso di essere troppo frettolosa e molto superficiale tanto da cadere in alcune sequenze tipiche di queste narrazioni, che faranno sicuramente storcere il naso dei lettori appassionati del genere.