Parlare di Randagi, l’opera scritta e disegnata da Keigo Shinzo, è alquanto difficile vista la carica emotiva che questo cofanetto da quattro volumi racchiude al suo interno.
Presentato al pubblico italiano da Edizioni BD sotto l’etichetta J-POP e disponibile sullo store online della casa editrice, Randagi racconta la storia di Umino e Yamada, una coppia di protagonisti decisamente insolita, ma che riuscirà a scaldare il cuore dei lettori con la loro fragilità e la costante voglia di migliorare un stile di vita errato e malsano.
I quattro albi che compongono l’opera sono capaci di raccontare una storia fatta di piccoli gesti in una società oscura e malvagia, sottolineando quanto spesso quella speranza e quella gioia che diamo per scontata durante la nostra routine quotidiana sia, di fatto, un obiettivo da raggiungere e mantenere.
Una storia semplice, ma che trascinerà il lettore nel baratro di un racconto tanto profondo quando oscuro e spaventoso, che racconta di tematiche forti come la depressione, l’abbandono di minori e lo sfruttamento sessuale di questi ultimi, rafforzato dagli ottimi disegni del suo mangaka, capaci di giocare con le luci e le ombre dei pensieri dei suoi protagonisti e di tutte le persone che li circondano.
La storia di Randagi di Keigo Shinzo
Hajime Yamada è un ispettore di polizia specializzato nei crimini sui minori. Un uomo dedito al lavoro che tuttavia nasconde dentro di sé una tristezza profonda e decisamente difficile da scacciare. La morte prematura della sua unica figlia l’ha fatto entrare in uno stato di depressione costante, facendogli vivere i giorni della sua vita con pigrizia e senza gioia.
L’incontro casuale con Shiori Umino, durante una retata per sgomberare un traffico di prostituzione minorile, sembra voler segnare un punto di svolta nella vita dell’uomo. Sedici anni ed una vita fatta di sregolatezza hanno segnato il volto della giovane Shiori, ma la somiglianza con la figlia dell’ispettore è palese agli occhi dell’uomo, che cercherà di continuare il suo lavoro nonostante questo duro colpo nella sua vita.
Ma come un pensiero fisso, l’immagine di quella ragazzina costretta ad una vita di prostituzione non vuole abbandonare la mente dell’ispettore e, quando incontrerà di nuovo la sedicenne, i sensi di colpa per l’atteggiamento avuto nei confronti della figlia faranno fare all’uomo una scelta decisamente azzardata che cambierà la vita di entrambi, nel bene e nel male.
Inizia cosi il vortice di vicende intorno alla vita di Yamada e Umino, due sconosciuti che per reciproca necessità inizieranno un percorso pericoloso di convivenza forzata, che passerà attraverso le difficoltà e la diffidenza reciproca iniziale, fino ad arrivare a mescolare le loro vite ed a trascinarli in un vortice dal quale non riusciranno più a scappare.
Disegnare le emozioni
Le pagine di Randagi scorrono veloci tra le mani del lettore, che si troverà a leggere due storie distinte di due vite completamente diverse, ma entrambe messe a dura prova dal mondo che li circonda. Hajime ha visto la vita sottrargli il suo affetto più prezioso e da quel giorno ha perso la speranza nella vita, mentre Shiori quella speranza non l’ha mai vista con i suoi occhi.
Scappata di casa e costretta a vivere la sua vita facendosi ospitare da sconosciuti in cambio di favori sessuali, non ha mai conosciuto il vero affetto delle persone, venendo sempre additata e bullizzata per via della vita che è costretta a fare per poter sopravvivere, iniziando a pensare a quanto sarebbe facile farla finita per togliersi quel peso dalla coscienza.
L’incontro tra queste due vite spezzate porterà a formare una coppia che dovrà farsi forza a vicenda per superare lo stato di depressione che li avvolge con tutte le difficoltà del caso, con le frasi non dette e gli errori che commetteranno.
Frasi che Keigo Shinzo riesce a rappresentare attraverso i suoi disegni puliti ed emotivi. Tavole capaci di trasmettere le paure dei protagonisti o la loro pace durante i momenti di tranquillità, e che talvolta daranno l’impressione al lettore di guardare speranzoso il tramonto insieme ai due protagonisti.
Momenti veloci e sfuggenti, che i due non sempre sapranno apprezzare, ma che li farà avvicinare al punto tale da smettere di chiamarsi per cognome, come da tradizione giapponese, ed arrivare a chiamarsi per nome. Un percorso difficile e fatto di insidie, con una carica emotiva elevata e che nasconde nei suoi disegni la chiave per comprendere appieno ogni sua sfaccettatura e che, a differenza delle fiabe, non si concede un lieto fine ne un piccolo momento di riposo, ma che sarà dall’inizio alla fine in costante salita.