Radiant è un fumetto francese in stile manga, scritto e disegnato da Tony Valente e pubblicato dalla casa francese Ankama dal 2013.
In Italia è stato pubblicato da Mangasenpai fino al nono volume, tra il 2017 e il 2019, ed è poi proseguito sotto l’etichetta J-Pop, che ha curato una ristampa anche dei primi volumi.
Sfoggiando un disegno tipico dei battle shonen, ha ottenuto notevole successo anche fuori dalla Francia ed è approdato anche in Giappone, dove è stato pubblicizzato anche da numerosi mangaka (tra cui Yusuke Murata, illustratore di One Punch Man) ed ha ottenuto un adattamento anime di due stagioni e quarantadue episodi, realizzato dallo studio Lerche e trasmesso tra il 2019 e il 2020.
La trama
Nel mondo di Pharénos, composto da isole fluttuanti immerse in un mare di nuvole, delle creature chiamate Nemesis cominciarono improvvisamente a cadere dal cielo. Entrandovi in contatto, la maggior parte delle persone moriva all’istante: una piccola percentuale però riusciva a sopravvivere e otteneva il potere di controllare l’energia magica conosciuta come Fantàsia. In cambio di questa abilità ricevevano una maledizione diversa da persona a persona, manifestata attraverso cambiamenti fisici o psicologici.
Queste persone sono chiamate Stregoni e sono discriminate dalla maggior parte delle persone che le considera alla pari dei mostri: a dar loro la caccia ci pensa l’Inquisizione, un’organizzazione che si considera benedetta e ha come unico scopo quello di sterminare gli Stregoni.
In questo mondo si muove Seth, un ragazzo rimasto orfano la cui maledizione consiste nell’avere sulla testa un paio di corna. Cresciuto assieme a una vecchia maga errante di nome Alma, dopo aver sconfitto il suo primo Nemesis ed essere riuscito a controllare la Fantàsia senza l’ausilio degli speciali guanti piumati, decide di partire all’avventura per cercare e distruggere il Radiant, il nido da cui provengono tutti i Nemesis.
Prime impressioni
Il fumetto di Tony Valente contiene tutti gli elementi classici di un battle shonen e attinge a piene mani dai suoi predecessori nipponici. Chi si approccia per la prima volta all’opera potrebbe avere l’impressione di trovarsi davanti a un One Piece ambientato in cielo: ci sono le isole, ci sono le navi, c’è una versione della Marina (l’Inquisizione) e ci sono i pirati (gli Stregoni), che si dividono in buoni e cattivi.
Elementi presi poi da altri classici e famosi shōnen ce ne sono a bizzeffe, ma non staremo ad elencarli tutti: pur con queste premesse, comunque, il manga riesce ad essere interessante, godibile e originale.
Uno dei punti a favore è certamente la forte europeità di Radiant, che attinge dalle credenze, dalle leggende e dalle tradizioni popolari di Francia ed Europa: si può riscontrare questo nelle ambientazioni, piacevolmente ed incredibilmente particolareggiate, e negli abiti dei personaggi, primi fra tutti gli Inquisitori, molti dei quali indossano vesti che ricordano quelle tipiche del Medioevo o del Rinascimento.
L’ambientazione è originale e ben studiata: tra le isole volante di Pharenos ci si sposta attraverso i mezzi più disparati, in particolare le aeronavi, utilizzate in larga parte dagli inquisitori e dai mercanti. Gli stregoni utilizzano invece di frequente le scope volanti, controllate con l’ausilio della Fantàsia.
L’Inquisizione, come la Marina di One Piece, ha giurisdizione in tutto il mondo e combatte gli stregoni utilizzando il Miracolo, un potere concesso loro dal fondatore dell’ordine, divenuto una sorta di divinità. Il potere degli inquisitori varia da persona a persona, assumendo le forme più disparate. In modo simile si comportano gli stregoni, adattando il controllo della Fantàsia al proprio personale modo di combattere.
La tematica del razzismo
La tematica di fondo che si percepisce in gran parte di Radiant è quella del razzismo, in primis quello riservato agli Stregoni da parte delle persone normali. Esse infatti li demonizzano, considerandoli alla stregua dei Nemesis che hanno concesso loro i poteri, salvo poi invocare il loro soccorso in caso di estremo bisogno. È una tematica molto importante al giorno d’oggi ed è interessante vederla integrata in un’opera di questo genere.
Nell’arco di Rumble Town viene poi proposta un’altra tematica legata alla prima: quella dell’immigrazione. Nella città capitanata dal crudele e omofobo inquisitore Konrad de Marbourg, si sono stabilite alcune persone provenienti da altre isole che sono cadute in rovina e vivono discriminate e ghettizzate, sotto una minaccia costante.
Konrad arriva, ad un certo punto, a ipotizzare uno sterminio di massa per liberare parte della città, anche se alla fine il suo piano non si attua, poiché Seth riesce a sconfiggerlo. Il tema è quanto mai centrale nell’Europa di oggi, meta di immigrazioni, spesso clandestine, di persone in cerca di una vita migliore.
Lo scopo di Tony Valente è certo quello di mettere al bando e condannare le ideologie razziste e discriminatorie in generale.