A distanza di qualche mese, trovi la recensione qui, tornano gli irresistibili Rabbids nella serie di Thitaume e Pujol.
Star Comics nella sua linea Astra, sempre più punto d’incontro tra la nona arte e il mondo dei videgiochi, propone oggi Scarabocchi e Al Contrario rispettivamente terzo e quarto volume della serie deiLapins Crétins.
Chiaramente, vista la natura della serie si tratta di unmore of the same, che vede il duo franco spagnolo creare altri sketch assurdi con protagonisti i conigli nati come spin-off della serie di Rayman.
Nonostante titoli e copertine dei due volumi lascino intendere qualche cambiamento nella formula dei due volumi non è così: in Al Contrario viene menzionato un senso di lettura del tutto casuale, cosa ovviamente possibilissima visto che si tratta di sketch della durata di una pagina se non di qualche vignetta, come già nei primi due volumi..
Leggermente più particolare Scarabocchi, in cui il tema portante del volume è l’idea che i dispettosissimi Rabbids intervengano scarabocchiando qua e là i disegni; nella maggior parte dei casi si tratta di schizzi a bordo pagina, fuori dalle vignette, ma talvolta l’effetto finale è abbastanza divertente.
In entrambi i casi, come già detto, non ci sono stravolgimenti alla formula iniziale e quindi ci troviamo davanti brevi storie di una pagina in cui i Rabbids continuano a dimostrare la loro ilare stupidità in tutta una serie di situazioni ai limiti del surreale.
Il punto di forza della serie sta proprio in questo: l’illimitata fantasia di Tithaume e Pujol, che mette su carta decine di situazioni esilaranti quando non proprio geniali.
A quale soggetto normale potrebbe mai venire in mente di infilarsi in una valigia per andare a scrocco a Tahiti, lasciando la valigia abbandonata al centro dell’aeroporto con l’unico risultato di essere segnalata come sospetto ordigno, con tanto di intervento degli artificieri?
O ancora un trittico esilarante, giocato sulle fisicità deiRabbids che acquistano infradito non avendo veri e propri piedi, cercano di infilare anelli di fidanzamento in mani senza dita o indossano orecchini che costringono le orecchie a piegarsi sotto il loro peso.
Il leitmotiv di Al Contrario è costituito da un Rabbidche, dotato di un dispositivo per il teletrasporto, salta tra le pagine del volume diventando il motore delle vignette in cui appare o scompare.
Tra un Bwaaah di disappunto e l’altro si arriva a Scarabocchi in cui i disegni che danno il nome al volume non stravolgono più di tanto la formula classica, contribuendo a qualche frangente più riuscito con esiti divertenti per lo più quando i Rabbids ci cimentano in pioggie di vernice che modificano sostanzialmente le vignette.
Naturalmente non cambia nulla per quanto riguarda lo stile dei due autori, specialmente di Romain Pujol che mantiene un tratto spesso grottesco e deforme, per quanto pulito, tipico delle BeDé umoristiche che tanto piacciono oltralpe. Il tutto viene completato dalle colorazioni brillanti di Mistablatte e Gorobei.
Anche in questo caso, Star Comics ha optato per una presentazione fedele ai volumi originali, con cartonati dalle copertine colorate e che introducono o continuano i temi presenti all’interno degli albi.