Bentornato in questo nuovo appuntamento con la rubrica Boys&Lovers. Quest’oggi parleremo di un’opera web già conclusasi, il cui titolo in inglese è: Put a smile on it.
L’opera è disegnata da Kkokku. Non sono presenti molte informazioni nemmeno su internet. Si compone di 46 capitoli ed è terminata.
Attenzione: quest’opera tratta di violenze di tipo fisico e sessuale sui personaggi, quindi se l’argomento può infastidirti, non continuare a leggerlo.
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La trama di Put a smile on
In una scuola maschile, frequentata da ragazzi che aspirano a diventare sportivi, ma a volta grandi opportunità economiche, si trova il giocatore di baseball Junho, che detesta il club di nuovo (probabilmente per semplice gelosia nei loro corpi perfetti).
Capitano della squadra di nuoto è un certo Kang, il quale, un giorno, viene beccato da Junho ad avere un rapporto sessuale con un altro uomo. Kang, accorgendosi del ragazzo e risentito da quello che questi aveva detto, decide di vendicarsi: dapprima gli ruba la ragazza, poi lo violenta e utilizza il filmato della sicurezza per ricattarlo ed essere il suo compagno di letto quando e dove vuole.
Junho però non si arrende ed è deciso a vendicarsi… come finirà la storia?
Impressioni su Put a smile on
I disegni dell’opera risultano essere alquanto semplici, con personaggi che a volte si assomigliano. Nonostante la pesantezza di alcuni punti, sono spesso introdotte delle scene comiche che riescono ad alleggerire il clima pesante.
La storia non è facile da digerire per via delle numerose scene di rapporti non consensuali, e verso la fine sembra scadere quasi nello scontato, con il “personaggio violento” (Kang) che a sua volta è vittima di qualcuno che è persino più forte di lui. Come al solito un personaggio tanto perverso non nasce da solo, ma ha un passato triste.
Junho, d’altro canto, è il classico personaggio un po’ sempliciotto, quello che si fa facilmente volere bene e quello che, ad un certo punto, inizia a prestare di sua volontà delle attenzioni al ragazzo, nonostante le violenze che questo gli fa subire.
Un’opera non proprio soddisfacente e verso la fine sembra anche molto accelerata, ma che tutto sommato si fa leggere.