Siamo fin troppo abituati alle eccentricità dei giapponesi specialmente in ambito di relazioni. Per quanto nessuno possa dire con onestà di non avere una waifu neanche da noi.
Ma a Tokyo si sono posti una domanda in più. Ovverossia, perché non portare la propria moglie immaginaria fuori a cena?
Per farlo occorre solo recarsi al Café Kojika. Sono ammessi tutti i personaggi, anche se possiamo suggerirtene alcuni. E nessuno deve preoccuparsi, waifu o husbando nessuno fa distinzioni. L’importante è che accettino di uscire con te…
Ma come? Be’ raramente un cartonato o un pupazzo possono opporsi. In effetti non parliamo di ologrammi. Ma solo di qualcosa che puoi portare da casa senza troppo sforzo.
Va bene anche una stampa semplice volendo. O una sagoma di plastica.
Entrare così accompagnati non è obbligatorio, ma i gestori lo incoraggiano. Del resto è l’unico modo per unire umani e anime. I locale è attento a non sprecare il cibo visto che i partner silenziosi non hanno appetito.
Per i partner anime solo pietanze di plastica. Al Café Kojika non tralasciano alcun dettaglio neanche sui piatti finti. Le coppie così possono sentirsi alla pari.
Waifu e Husbando, che si intende?
Non sentirete mai le parole ‘waifu’ o ‘husbando’ riferiti a persone reali. Tanto più che in giapponese moglie si pronuncia tsuma.
L’uso di queste parole avviene solo in riferimento a personaggi di fantasia. Non tangibili, ma proprio per questo idealizzate.
In sintesi, si tratta di eroine/eroi che fanno nascere sentimenti molto profondi nei fan. Al punto da desiderare che diventino umani per poterli sposare. Chiunque è eleggibile, sta solo alle preferenze individuali.
La lista di personaggi che i fan vorrebbero corteggiare è fin troppo variegata. Da Taiga di Toradora! fino ai personaggi di Le bizzarre avventure di JoJo. Una cena non si nega a nessuno.