Torniamo con una recensione, stavolta dedicata a Penelope, una graphic novel scritta da Dado e illustrata da Savuland. L’opera è uscita il 4 novembre con Saldapress al prezzo di € 18,00 ed è composta da un solo volume.
Penelope – Quando pazzia e realtà si confondono
Penelope è una ragazza di vent’anni da poco trasferitasi in città per studiare psicologia. La ragazza soffre di allucinazioni, che per un periodo l’hanno portata ad essere seguita da uno psichiatra. Per questo motivo si ritrova spesso sola e difficilmente fa amicizia.
Ad un tratto, dopo anni che non accadeva, Penelope inizia nuovamente a vedere figure spanventose e mostri. Tra questi, però, c’è anche la figura di una ragazza, che sembra essere diversa da tutti gli altri. Ormai disperata, Penelope si rivolge alla coinquilina Veronica, una ragazza energica e un po’ svampita, che ha una conoscenza che potrebbe aiutarla.
Si tratta di Orazio, l’eccentrico proprietario di un negozio di oggetti dell’occulto. Sarà lui ad indicare una strada a Penelope: lei potrebbe essere discendente dei saggi che hanno rinchiuso i mostri in una prigione, isolata dal mondo terreno, ma nella nostra stessa realtà. Nel frattempo, Penelope inizia ad approfondire la sua amicizia con la ragazza spettrale, che nominerà Aurora. Anche se non è in grado di sentirla, le due sembrano diventare sempre più amiche.
Qualcosa di terrificante, però, aspetta Penelope. Il mostro più spaventoso e crudele di tutti, che le svelerà un segreto sulla sua identità.
Impressioni
La trama di quest’opera è molto confusionaria. L’inizio è estremamente lento, mentre la fine è decisamente affrettata. Partiamo dall’inizio, in cui vengono dati degli indizi sul passato di Penelope. Si comprende che aveva delle allucinazioni, che poi non si sono rivelate tali, ma non si sa come mai siano sparite per poi tornare.
Per gran parte del fumetto non succede quasi nulla se non le paranoie di Penelope, ma lei non fa nessun passo avanti nello scoprire le sue origini e quelle delle sue visioni. L’unica cosa davvero importante è il suo legame con Aurora, anche questo totalmente improvviso e senza una vera spiegazione.
A più di metà dell’opera, in cui non c’è stato nessun vero sviluppo, improvvisamente Penelope scopre la verità su sè stessa. In realtà, tutto quello che è successo prima non ha avuto nessun impatto nella trama. La situazione non sarebbe cambiata in ogni caso.
I personaggi secondari sono poco approfonditi e quasi del tutto inutili. L’unica parte che mi ha davvero colpito è stato il plot twist con Veronica, perché non me lo aspettavo. Per il resto è una storia vista e rivista, di una ragazza che vede gli spiriti e scopre di avere dei poteri per salvare il mondo.
Penelope non ha nessuno sviluppo personale, semplicemente all’improvviso decide che può utilizzare la sua forza al massimo e ci riesce. Inoltre è abbastanza insopportabile come carattere. Insomma, una storia poco originale e dei personaggi non costruiti al meglio.
Per quanto riguarda le illustrazioni, sono adatte alla tipologia del fumetto. Ho notato un’attenzione maggiore per le ambientazioni, che sono davvero ben disegnate. Per il resto, personaggi e scene hanno tratti semplici, forse a volte un po’ troppo. In generale, è stato utilizzato molto bene il contrasto tra nero e bianco.
Penelope aveva del potenziale, ma alla fine è risultato banale e prevedibile, con solo qualche momento davvero interessante. Un urban fantasy che non ha nulla di particolare e che non trasmette nessun messaggio profondo.
Dai un’occhiata alle nostre precedenti recensioni!