Panik è l’ultima opera attualmente in corso dell’artista Mattia Secci, autoprodotta e pubblicata dall’etichetta indipendente Bad Moon Rising Production.
L’autore si è diplomato nel 2019 alla Scuola Internazionale di Comics di Torino ed è stato successivamente finalista per ben due volte del Lucca Project Contest. Nel 2020 si è contraddistinto come disegnatore per i progetti “Rovere – disponibile anche a fumetti” e “Fast Animals and Slow Kids – come reagire al presente” editi da Beccogiallo editore.
Panik è una scommessa che rappresenta la volontà di portare al lettore un’opera senza “censure” ricolma delle più torbide e colorate fantasie di Mattia.
E’ anche un contenitore di tavole magistralmente disegnate, pulite nel tratto ma “sporche” di azione incessante.
Basta “perdere” un occhio nel profilo Instagram e nello Store dell’autore per essere galvanizzati dalla “creatura” che oggi recensiamo.
La Trama di Panik
“Panik è una citta senza legge. A Panik, ogni giorno è una guerra per il potere tra un numero indefinibile di gang, famiglie mafiose ed organizzazioni criminali di ogni tipo. Tuttavia, cosa si può davvero definire “criminale”, dove non esiste la legge?”
Seguiamo le avventure di George e G3rda, a prima vista i due sembrano una “normale” coppia di innamorati con la passione per il crimine e la violenza.
Quando il destino fa incontrare uno zombie ed una robot senziente, le conseguenze sono delle più disastrose.
Un’altro vizio che li lega sono gli Psicalamari, prodotto “stupefacente” tipico della città di Panik, che deve essere strappato dalle mani delle varie gang locali per poter sia risparmiare qualche soldo sia distruggere l’impero criminale creato dal perfido Gilford Gadburne.
Il duo di criminali per perseguire la propria missione dovrà appoggiarsi prima a Saburo, un “tengu” dal corpo scultoreo, e poi a Napalm.
Quest’ultimo non è altro che un semplice “papero” armato fino ai denti che non vede l’ora di vendicarsi per la morte della sua particolare famiglia.
Tirando le somme
Davanti agli occhi si stagliano immagini dalla connotazione meramente cartoonesca, un tratto pulito che lascia poco spazio all’immaginazione stridendo, in senso buono, con l’immaginario “punk” spettacolarmente rappresentato.
Panik è un prodotto che richiama quella fetta di mercato desiderosa di leggere storie dal contenuto semplicistico ma rappresentate da uno stile che trasmette adrenalina.
Tra le mani abbiamo una trasposizione su carta di una qualsivoglia puntata dei Looney Tunes che all’improvviso viene distorta stringendosi un laccio al braccio e iniettando “colorate” sostanze stupefacenti.
Il risultato è un viaggio psichedelico nelle atmosfere criminali di una città popolata da “esseri” bizzarri che non avendo nessuna morale sfogano per le strade i loro peggiori impulsi, creando momenti indimenticabili di comicità slapstick.
Nei primi due volumi della serie si ha la possibilità di approfondire superficialmente le motivazioni che spingono i protagonisti a lanciarsi in scontri “devastanti” mandando i propri corpi al macello, ma con la consapevolezza di aver strappato al lettore sia una risata che un pezzo del suo cuore annoiato dalle solite produzioni.
Se la volontà del fruitore è quella di dimenticare la monotonia “in bianco e nero” che lo circonda e ridere della violenza propria dei cartoni animati sporcata di budella e sangue, è consigliabile la lettura della “allucinante” serie portata avanti da Mattia Secci.