My son is probably gay è l’ultima serie promossa dal mangaka Okura. In Italia la sua pubblicazione è curata dalla Star Comics, che questo mese ha fatto uscire il primo volume. Uno slice of life dal tono scherzoso ch però centra un tema molto serio: la scoperta dell’orientamento sessuale.
Quello di Okura è un nome già noto per la serie Sorairo Flutter, che trattava lo stesso tema. La differenza principale fra i due manga è che Sorairo Flutter trattava il coming out dal punto di vista dell’adolescente. In My son is probably gay la voce narrante è quella della madre di un adolescente alle prese con la prima cotta.
La dinamica degli slice of life ci è più che nota, dato l’enorme numero di manga e anime in cui ricorre. Alcuni esempi sono Non Non Biyori, Toradora e Clannad. Stavolta però la visione adulta dà un tono tutto nuovo, perché anziché vedere la scuola e le interazioni fra coetanei…vediamo solo il mondo domestico.
My son is probably gay 1- la trama
Hiroki è al primo anno di liceo e ha un rapporto molto aperto e affettuoso con la madre , dato che il padre è spesso via per lavoro. Ogni giorno mangia con lei e il fratellino e spesso…parla un po’ troppo. La madre di Hiroki, che fa da narratore e da protagonista, ha notato ormai da un po’ che il figlio fantastica sull’avere un fidanzato.
O meglio, ipotizza perché non ne è del tutto sicura (da cui quel probably nel titolo). Hiroki si corregge spesso dicendo che vorrebbe “avere un ragazzo…cioè una ragazza!” e arrossisce subito dopo. Guardando la televisione finisce col commentare il fisico degli atleti, per poi difendersi dicendo che sono le ragazze ad ammirarli. Ma soprattutto la mamma ha notato strane ricerche su Internet, e no, non riguardano temi etero.
A confermare i sospetti della donna, Hiroki non smette mai di pensare all’amico Daigo. Quando il ragazzo gli manda un messaggio suo figlio pare al settimo cielo, e finalmente lo presenta a casa una sera. Ma se la madre premurosa e comprensiva si ripete spesso che Hiroki è quasi sicuramente gay, non è chiaro se Daigo lo sia o no.
Sullo sfondo vediamo anche il padre di Hiroki e il fratellino Yuri. Il primo pare una persona molto tradizionale, che pare non notare assolutamente i dettagli che per la madre sono evidenti. Yuri al contrario è ormai sicuro che il fratello sia gay ed è chiaro che voglia sostenerlo anche di fronte ai genitori.
Il coming out indiretto
La prospettiva del genitore rende il tutto più leggero in questo caso. Non viene mai spiegato come la viva Hiroki ma solo ciò che la madre può vedere e interpretare. Mentre l’adolescente che prende coscienza di sé e delle proprie preferenze può vivere il tutto come un dramma, un adulto può razionalizzare prima.
Un esempio lampante in questo primo volume è che Hiroki spesso afferma, sconsolato, che molte cose potrebbero essergli precluse. Camminare per mano, avere figli…per quanto il ragazzo sembri aperto ad accettare il suo orientamento, teme abbia troppi limiti. Ma soprattutto nonostante i suoi continui lapsus non riesce a parlare con i genitori della cosa, soprattutto con il padre. La madre prova in ogni modo a fargli percepire il fatto che lei è felice per lui in ogni caso. Se Hiroki se ne accorga non è dato da sapere.
Dalla crisi esistenziale per aver perso il regalo di Daigo al suo imbarazzo nei dintorni dell’amico è chiaro che Hiroki abbia una cotta. Il punto di domanda alla fine di questo primo capitolo è se i sentimenti siano ricambiati o meno. La madre stessa teme che il figlio resti deluso dal primo amore.
Contesto domestico
My son is probably gay si svolge quasi per intero fra le mura di casa, salvo alcuni flashback e un’uscita al centro commerciale. Siamo nell’universo di una casalinga che cresce due ragazzini, per cui le realtà sono la spesa quotidiana e le mura domestiche. Nonostante l’ambiente però non vediamo spesso disegnati i muri, anzi molti disegni sono primi piani senza sfondo.
Questo contribuisce ad alleggerire la storia. La madre di Hiroki ha una mente aperta e questo viene trasmesso proprio riducendo gli spazi chiusi negli sfondi. La maggior parte del volume è occupata dai pensieri della donna che osserva con affetto il figlio, a tavola e intento a giocare ai videogame. Tutto il resto ci è precluso, perché fa parte del privato dell’adolescente.