Leggendo Madk, ci troviamo di fronte a straordinarie illustrazioni e ad una storia magistrale che tratta i temi dell’ostracismo sociale e della ghettizzazione dell’individuo, in un vortice erotico e perverso che attraversa l’intero filo narrativo. Il volume riesce a tenere incollati grazie alla grande fantasia di Ryo Suzuri.
Il personaggio principale si trova ad evocare, per gioco, un demone e completato un rito con successo ha la possibilità di esprimere un desiderio; è proprio allora che iniziamo a chiederci quale sarà mai lo scopo del demone.
La lettura dell’opera richiama alla mente Black Butler di Yana Toboso, che, a differenza di Madk, non possiede un elemento yaoi così marcato. L’evidente erotismo viene smorzato nell’opera sopracitata, tuttavia ci troviamo sempre di fronte ad un contratto stipulato tra uomo e creatura non umana, che nel caso di Black Butler è un diavolo. Nonostante le finalità del contratto siano ben diverse, il legame che unisce il protagonista Ciel al diavolo è assai intimo e similare a quello che lega il demone J. al ragazzo che lo ha evocato.
Elementi di spicco dell’opera Madk
Nel volume vengono messi in scena eros e thanatos, che vengono condensati in un solo elemento che talvolta appare piuttosto kitsch. Certamente prima di aprire il volume non ci si può aspettare una normalissima storia; questo perchè, sebbene la trama risulti piuttosto semplice dalle prime pagine, man mano che ci si addentra nei capitoli successivi si trasforma in qualcosa di ben diverso dal solito yaoi.
Il protagonista ad esempio, ha una passione molto particolare che viene vista di cattivo occhio dalla società e dagli stessi genitori: ama collezionare parti di animali morti. Per tale ragione è inviso al suo gruppo sociale più intimo e alla sua stessa famiglia.
In Madk tutto sembra nascere per gioco, anche l’evocazione del demone sembra più che altro un tentativo di rompere il cerchio della noia, che attanaglia giornalmente il protagonista. Il rito rappresenta un tentativo di riscatto, che sembra riuscire immediatamente. La creatura evocata possiede fattezze antropomorfe ed è di bell’aspetto, il demone dice di chiamarsi J. ed invita il protagonista ad esprimere un desiderio vincolandolo alla propria anima, che verrà riscossa una volta soddisfatto. Perciò J. assume le fattezze di un genio maligno, che possiede un solo scopo: cibarsi dell’anima di colui che lo ha evocato.
Madk 1: Stile dell’opera ed elementi letterari aulici
Lo stile dell’opera nonostante alcuni elementi piuttosto oscuri, affronta tematiche piuttosto significative. Se il cannibalismo e l’erotismo sembrano essere inizialmente il motore propulsivo della storia, proseguendo assistiamo ad un’evoluzione immediata del personaggio principale ed un tentativo di prendere posizione per quanto concerne la sua nuova vita.
Se hai letto Black Butler troverai alcuni elementi di somiglianza, sebbene l’aspetto che vincola la parte erotica al tema della morte sia più evidente in Madk. L’autore tuttavia non è interessato a presentare il background completo del protagonista, infatti ne accenna soltanto alcuni dettagli nelle prime pagine dell’opera. Il demone sembra invece accettare il lato perverso e l’amore per la morte che il protagonista possiede; possiamo dire che il demone ha una propria sensibilità che abbraccia tutto ciò il protagonista rifiuta di sé. Il tema dell’antropofagia sebbene possa sembrare un tabù, è stato praticato per secoli da molte comunità indigene. Consumare vuol dire amare l’altro.
Il binomio tra colui che consuma e colui che viene consumato si ribalta, infatti non è J. a consumare per primo il nostro protagonista ma al contrario, questo istilla nel demone un certo interesse per il ragazzo che lo ha evocato. Vita e morte si intrecciano in una trama che riesce, grazie ai disegni dell’autore a sublimare l’aspetto che viene rimosso dell’atto sessuale violento.
Il disegno e la capacità dell’autore tiene incollato il lettore, che avidamente consuma le tavole e si trova alla fine senza neppure accorgersi. Personalmente ritengo che alcune tematiche piuttosto crude denotino un’evidente sensibilità di fondo. Tale sensibilità appare di contraltare al generico ed apparente sentimento di rigetto, che può accompagnare la lettura di un’opera così straordinaria.
Un giudizio complessivo dell’0pera di Ryo Suzuri
In conclusione se dovessi consigliare Madk lo farei per la magistrale capacità illustrativa del suo creatore Ryo Suzuri, la straordinaria coerenza con la trama, che nonostante si svolga attorno ad un tema piuttosto usuale riesce a fornire una sfumatura completamente diversa che lentamente prende una forma inattesa e lascia il lettore in attesa dei capitoli successivi.
Sono molto curioso di vedere come continuerà quest’opera di trasformazione e come si evolverà il rapporto tra il demone J. e il protagonista, che presto sarà conosciuto come M. Apprezzo moltissimo la formula kafkiana della spersonalizzazione dell’individualità riducendola alla mera lettera iniziale. L’autore dimostra una conoscenza approfondita della letteratura più originale e riesce in tal modo ad attingere a forme di scrittura, che riescono a smorzare i toni apparentemente crudi dell’opera stessa
Sebbene la genesi dell’opera Madk tocchi i più profondi recessi di una coscienza perversa, l’autore riesce ad innalzare tali elementi fino alle vette più profonde dell’emotività e dell’autocoscienza. Il protagonista scoprirà realmente se stesso proprio nel mondo dei demoni. Tale mondo infatti non sarà altro che la proiezione del mondo umano portato alla sua potenza più alta.
Goditi la lettura di questo straordinario capolavoro e se sei interessato al seguito rimani aggiornato sul nostro sito.