Ha fatto il suo debutto su Disney+ la serie TV Marvel dedicata a Loki. “Il mercoledì è il nuovo venerdì”: la messa in onda settimanale è anticipata di due giorni rispetto ai precedenti Wandavision e The Falcon and The Winter Soldier. La serie è basata sulla manomissione della timeline fatta dallo stesso Loki in Avengers: Endgame.
Il primo episodio, Glorious Purpose, è stato analizzato dalla redazione cinema, noi ci concentreremo maggiormente sugli aspetti fumettistici.
La regia di Loki è di Kate Herron, che ha già diretto la serie Sex Education. Ideatore e showrunner è Michael Waldron, sceneggiatore di Rick & Morty e del prossimo Doctor Strange in the Multiverse of Madness, la cui trama sarà influenzata dalla serie sul fratellastro di Thor. Si intrecceranno diverse tematiche, come spiega Waldron:
“La serie sarà incentrata sui viaggi nel tempo e su altri temi complessi, come riflessioni su ciò che rende una persona buona o cattiva e che cosa differenzia gli eroi dai criminali”
A interpretare il dio dell’inganno è ancora Tom Hiddleston. A Owen Wilson è affidato un altro ruolo importante, il funzionario della TVA Mobius M. Mobius. Gugu Mbatha-Raw è Ravonna Lexus Renslayer, giudice che si occupa del dio dell’inganno, mentre Wunmi Mosaku è il soldato della TVA Hunter B-15.
Sophia Di Martino e Richard E. Grant dovrebbero interpretare la versione femminile e quella alternativa (“classica”) di Loki.
Trama di Loki 1×01
La serie si apre, come previsto, con la scena di Endgame che altera la timeline: gli Avengers del 2023 tornano al 2012, alla cattura di Loki al termine della battaglia di New York. Quando gli eroi prendono il Tesseract contenente la Pietra dello Spazio, una sfuriata di Hulk rovina tutto e l’oggetto finisce nelle mani di Loki, che ne approfitta per fuggire.
Come si evinceva dai trailer, la fuga di Loki termina nel Deserto del Gobi, in Mongolia. Arriva una squadra di Minutemen, forza di polizia della TVA, Time Variance Authority: lo chiamano “variante” e lo arrestano con l’accusa di aver violato il percorso definito della Sacra Linea Temporale (su questi termini torniamo tra poco).
Loki pensa di liberarsene facilmente, ma si sbaglia. Alla base della TVA, Loki viene spiazzato dall’inibizione dei suoi poteri e dalla forte burocrazia che domina l’agenzia. In un cartone vintage in stile Bruno Bozzetto, Miss Minute spiega all’asgardiano e al pubblico che cos’è la TVA e… come funziona il tempo nell’MCU.
Millenni fa una guerra fra le innumerevoli linee temporali del multiverso portarono alla distruzione totale. Emersero i Custodi del Tempo che ristabilirono l’ordine, con un’unica timeline, la Sacra Linea Temporale. Oggi i Custodi proteggono il corretto flusso temporale del multiverso.
Se qualcuno devia dal percorso prestabilito, diventa una variante e provoca un evento Nexus (termine già incontrato negli spot di Wandavision), con il rischio di un’altra guerra multiversale.
A quel punto la TVA corregge la linea temporale eliminando variante e nuova linea. Una dinamica analoga a quella discussa dall’Antico e Bruce Banner in Endgame (la cui gestione dei viaggi nel tempo è stata un po’ caotica).
Il breve processo presieduto da Ravona Lexus Renslayer (Gugu Mbata-Raw) sta per decretare il “reset” della variante Loki, il quale fa notare che gli Avengers hanno modificato molto di più la timeline (e che potrebbe annientarli se la TVA lo armasse a dovere), ma il giudice spiega che ciò che hanno fatto era previsto dai Custodi del Tempo (tipo “è così e basta”).
In una chiesa di Aix-En-Provence nel 1549, l’agente TVA Mobius M. Mobius (Owen Wilson) sta indagando su alcuni attacchi subiti dai suoi colleghi. Il colpevole ha rubato alla vittima la reset charge (il congegno con cui vengono eliminate le nuove timeline) e ha lasciato a un ragazzino un anacronistico pacchetto di chewing gum (ci torniamo dopo).
Un altro agente informa MMM che Loki è stato arrestato (con una scheda in cui l’asgardiano viene classificato nel genere “fluido”): Mobius raggiunge il processo e insiste per utilizzare l’accusato nella sua indagine, proponendogli in cambio il ritorno nella timeline.
Mobius dichiara di essere abituato a gestire varianti molto più pericolose di lui, e gli mostra alcune sue azioni presenti, passate e future, compreso il dirottamento di un Boeing 727 (fatto realmente avvenuto nel 1971 ad opera del criminale D. B. Cooper, mentre Loki lo ha compiuto per una scommessa con Thor).
Naturalmente Loki approfitta di ogni occasione per tentare la fuga, ma come visto, nella TVA – collocata apparentemente fuori dallo spazio-tempo – i suoi poteri sono bloccati, il tempo scorre diversamente, e persino le Pietre dell’Infinito non sono così determinanti.
Mobius chiede a Loki di aiutarlo a trovare una minaccia alla timeline, che in Oklahoma nel 1858 ha eliminato un altro Minuteman e rubato un oggetto prezioso.
E se non si trattasse di chi dice Mobius, ma di Nightmare (Incubo, padrone della dimensione dei sogni)? Colori e faccia sul pacchetto di chewing-gum lasciato dalla “minaccia” a Aix-En-Provence, così come il riferimento di Mobius a “un altro dipartimento” (quando Loki definisce la TVA un “incubo”) suggeriscono questa ipotesi alternativa.
Sviluppo
L’esordio è sicuramente brillante, riesce a sfruttare le sfaccettature del personaggio di Loki: ironico, affascinante, insensibile solo in apparenza.
Approfondiamo la psicologia del protagonista e attraverso di lui vengono affrontati diversi temi, come la libertà di scelta, che lui disprezza: “per quasi ogni essere vivente la scelta porta rimpianto, incertezza e vergogna”.
Loki capisce di non essere creato per governare, e si convince che il suo destino sia stato portare nella vita degli altri dolore, utile a farli diventare migliori (!).
Privato dei poteri, nemmeno certo di non essere un robot, l’asgardiano rinuncia parzialmente alla baldanza, e probabilmente per la prima volta ammette di essere debole e dedito al male per necessità:
“Non mi diverte ferire le persone, lo faccio perché devo farlo. È il crudele ed elaborato trucco creato dai deboli per incutere timore nel disperato tentativo di controllo”
Tom Hiddleston diverte, convince e sembra a suo agio anche con una versione depotenziata del personaggio.
Nel primo episodio, necessariamente introduttivo e in alcuni punti didascalico, si mescolano piacevolmente azione, indagine, analisi psicologica, divertimento, riferimenti ai fumetti Marvel (li vediamo tra poco) e spiegazioni sugli elementi essenziali dell’MCU.
Riferimenti ai fumetti
TVA
La Time Variance Authority nei fumetti Marvel compare nei fumetti Marvel nel 1986, in Thor n. 372: è un’organizzazione che controlla le linee temporali del multiverso, cancellandole se troppo pericolose, e ostacola chi cerchi di modificare il passato o il futuro.
Nei fumetti alcuni personaggi creano grandi problemi alla TVA: spesso le iniziative dei Fantastici Quattro vengono messe sotto processo, inoltre Kang il Conquistatore (che sarà il villain nel terzo film di Ant-Man, ma dovrebbe essere introdotto già in Loki), sembra subire poco il potere dell’agenzia.
MOBIUS M. MOBIUS
Nei fumetti Marvel, il personaggio interpretato da Owen Wilson è stato creato da Walt Simonson nel 1991, con la fisionomia dello sceneggiatore ed editor Mark Gruenwald, uno dei mostri sacri della continuity Marvel (creatore tra l’altro di alcuni personaggi visti in The Falcon and The Winter Soldier, come US Agent).
Il nome Mobius M. Mobius è un omaggio al matematico tedesco August Ferdinand Möbius, creatore del nastro di Möbius (presente nel MCU: utilizzato da Tony Stark per trovare un modo per viaggiare nel tempo).
Mobius compare per la prima volta nel 1991, in Fantastic Four 353, quando il gruppo è messo sotto processo per aver alterato la linea temporale. Qui scopriamo che i manager della TVA sono copie artificiali: “clonare la classe dirigente riduce gli attriti e aumenta l’efficienza”. La maggior parte di loro si chiama, appunto, Mobius M. Mobius.
MINUTEMEN
Sono il corpo di polizia della TVA, composto da robot, cloni e cyborg, incaricati di prendere in custodia le varianti. Compaiono per la prima volta nel 1991 in Fantastic Four n. 352.
I CUSTODI DEL TEMPO
Nella serie TV i Custodi del Tempo sono raffigurati nelle statue e spiegati nel documentario animato. I Time-Keepers fanno il loro esordio nei fumetti nel 1979 su Thor n. 282, ideati da Mark Gruenwald e Ralph Macchio.
Creati alla Fine del Tempo dall’ultimo direttore della TVA (“Colui che resta”) come ultimi tre esseri della rimanente linea temporale nell’universo, sono in grado di manipolare le energie temporali e spesso si scontrano con Thor e gli Avengers.
NEXUS OF ALL REALITIES – NEXUS BEING
Nei fumetti Marvel, il Nexus of all realities è un portale interdimensionale per accedere a tutte le realtà possibili, comprese quelle intermedie tra una e l’altra. Si trova nella paludi della Florida, dimora di Man-Thing (protagonista nel 2005 di uno dei primi adattamenti della Marvel Entertainment).
Creato da Steve Gerber e Rich Buckler, il Nexus compare per la prima volta nel 1972, in Fear n. 11.
Il Nexus being è invece chi è in grado di alterare le probabilità attraverso i propri poteri: una caratteristica che nei fumetti Marvel riguarda in particolare Kang il Conquistatore e Wanda. La stessa maga viene definita così alla fine della prima stagione di Wandavision.
GUERRA DEL MULTIVERSO
Non viene citato direttamente, ma l’evento Secret Wars del 2016 sembra tirato in ballo dalla spiegazione sul flusso temporale del primo episodio: con le Incursioni tutte le realtà del multiverso Marvel si sono letteralmente scontrate, finché ne è rimasta (quasi) solo una.
Semplificando, sostanzialmente è rimasta Terra-616 con qualche personaggio del fu Universo Ultimate.
NIGHTMARE
Comparso per la prima volta nel 1963 in Strange Tales n. 110, creato da Stan Lee e Steve Ditko, Nightmare è il padrone della dimensione dei sogni ed è avversario di Spider-Man, Dottor Strange e Ghost Rider. Può entrare nella mente di chi dorme, acquisendo potere dalle sue energie psichiche.
TERRA 616
Alla fine della proiezione con cui Mobius mostra a Loki eventi passati presenti e futuri, vediamo la pellicola (nella dimensione senza tempo della TVA diverse tecnologie sembrano retrò), su cui c’è ETH-616. Sicuramente un riferimento a Earth-616, come veniva definito l’Universo principale dei fumetti Marvel prima del già citato Secret Wars.
Tecnicamente le scene che abbiamo visto appartengono a Earth-19999, il codice assegnato al Marvel Cinematic Universe.