Lodger – L’ospite è una miniserie disegnata da David Lapham e scritta da David e Maria Lapham pubblicata nel 2020 dalla IDW Publishing. L’edizione italiana è pubblicata da Editoriale Cosmo ed è stata tradotta da Stefano Menchetti.
David Lapham descrive quest’opera come:
un thriller disperato e psicologico nello stile di Fellini e Buñuel
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Trama di Lodger
La storia inizia a Blossom nel Michigan, una tranquilla cittadina improvvisamente sconvolta da atroci delitti. Una giovane donna di nome Ricky giunge in città e inizia a fare strane domande alla ricerca di qualcuno che nessuno sembra conoscere. Si tratta di Dante, un uomo con cui condivide un passato burrascoso, dotato dell’abilità di camuffarsi e impossessarsi dell’identità di altre persone. Un uomo che lei ha giurato di uccidere.
La storia si snoda tra i flashback del passato di questi due personaggi e l’inseguimento che avviene nel presente, che si alternano con un ritmo sempre più incalzante fino al colpo di scena finale.
Struttura dell’opera
L’edizione italiana di Lodger include in un solo volume i cinque capitoli della serie usciti originariamente in fascicoli. È inoltre accompagnata da un’introduzione di Ed Piskor e da un artbook intitolato frammenti, che contiene schizzi e bozze dei personaggi commentate dai due co-creatori e prove per il logo e le copertine.
Impressioni personali
Con Lodger, i Latham si dimostrano ancora una volta dei maestri del pulp. Il loro talento è soprattutto quello di riuscire, in poche vignette, a tratteggiare le vite e il carattere dei molti personaggi minori che costellano le loro opere.
Degna di nota è la misteriosa abilità di trasformismo di Dante, che assume a poco a poco dimensioni soprannaturali. Gli autori decidono di non spiegare la natura di questo personaggio, lasciando quindi a ogni lettore la possibilità di giungere alla propria conclusione. Dante sembra essere una sorta di parassita demoniaco il cui obiettivo è seminare caos e morte ovunque vada.
Ad aumentare la suspense, soprattutto nei flashback, è un minuscolo, inquietante particolare. Dante riesce a trasformarsi e a imitare completamente l’aspetto di un’altra persona ma c’è una parte del suo corpo originale che non sembra essere in grado di occultare. Questo lo rende immediatamente riconoscibile al lettore, che non appena lo vede comparire in scena è consapevole dell’enorme pericolo in agguato.
Gli altri personaggi, invece, ne sono del tutto ignari e questo squilibrio tra le informazioni in possesso dei personaggi e quelle in possesso del lettore costituiscono il fulcro della suspense così come la intendeva il celebre Alfred Hitchcock. Nel finale a sorpresa, questo stesso squilibrio verrà capovolto, lasciandoci ancor più dubbiosi e insicuri di prima.