Dune di Frank Herbert è uno dei romanzi di fantascienza più noti, letti e celebrati della storia. E il film di Denis Villeneuve approdato nei cinema il 16 settembre 2021, dopo vari rinvii, è una delle pellicole più chiacchierate e apprezzate dell’anno.
Ma dietro il lavoro del visionario regista canadese c’è un incredibile lavoro artistico, che i fan dell’opera possono conoscere nel dettaglio grazie al volume L’arte e l’anima di Dune, un corposo e interessante artbook firmato dalla produttrice esecutiva del film, Tanya Lapointe, con una prefazione dello stesso Villeneuve e un’introduzione di Brian Herbert, figlio dello stesso Frank, e Kevin J. Anderson, autori di una serie di romanzi che hanno ampliato l’universo narrativo di Dune. In Italia il volume è edito da Panini Comics, con la traduzione di Fabio Gamberini e la supervisione di Elena Zanzi.
Dune: il romanzo impossibile da trasporre
La prima parte dell’artbook è dedicata a raccontare cos’è Dune, ma soprattutto perché il progetto di Villeneuve sia così ambizioso.
Dune, infatti, ha la nomea di essere uno dei libri più difficili da trasporre su schermo. “Merito” della sua lunghezza, ma anche del suo stile molto introspettivo e intimistico, della sua trama complessa e strutturata su più livelli (da quello politico a quello religioso), e ovviamente della sua ambientazione, una delle più originali e peculiari del genere fantascientifico.
Come ricordano Brian Herbert e Kevin J. Anderson, i tentativi di portare Dune al cinema o in televisione sono stati tanti. Celebre la pellicola di David Lynch del 1984, poi la miniserie di John Harrison per il canale Sy-Fy. E prima di questi, il mastodontico progetto di Alejandro Jodorowsky, che prevedeva nel cast nientemeno che Orson Welles e Salvador Dalì.
Il motivo di tutto ciò risiede nel fatto che Dune a distanza di mezzo secolo dalla sua pubblicazione (il libro uscì inizialmente in due parti tra il 1963 e il 1965, per poi essere riunito in volume nel 1965) continua a riscuotere successo, a essere letto e amato, ad affascinare legioni di appassionati che si perdono in quel mondo lontanissimo nel futuro eppure così retrogrado e barbarico.
Anche la Lapointe, produttrice esecutiva del film, è consapevole della sfida che Dune rappresenta. E’ lei a scrivere: “La trama di Dune è sofisticata e complessa proprio come il processo di realizzazione di un film” e a prendere in prestito una citazione dello stesso Herbert per far capire in cosa consista la complessità del romanzo: “Piani che si incastrano nei piani”. Ma la scommessa sua e di Villeneuve si può dire vinta.
Un viaggio nella genesi di Dune
Dopo le prime pagine introduttive, l’artbook si divide in vari capitoli.
Il primo, Siamo solo all’inizio, è molto più del racconto delle varie fasi che hanno portato alla realizzazione del film. E’ la storia di un amore viscerale per questo libro, da parte di Denis Villeneuve, e delle tappe che hanno dato vita a una produzione così imponente e ambiziosa. Il tutto accompagnato da fotografie del mondo dietro le quinte, quello che spesso il fruitore dell’opera finale ignora: lo storyboarding, i bozzetti, la preparazione delle scenografie, le indicazioni del regista prima delle riprese.
Seguono poi capitoli dedicati alle singole location del film: il pianeta Caladan, sede originaria della casa Atreides; Giedi Primo, il mondo degli Harkonnen; Salusa Secundus, mondo inospitale dove vengono addestrate le letali legioni dei Sardaukar; e ovviamente Arrakis, anche detto Dune, vero cuore della storia.
Immagini mozzafiato degli splendidi panorami scelti per le riprese si alternano ancora una volta ad artwork o a foto della produzione. Risultano molto utili le tante schede dedicate ai singoli personaggi o agli oggetti dell’ambientazione di Dune: da un lato danno ulteriori informazioni, che nel film magari sono riferite sbrigativamente o in maniera implicita, dall’altro mostrano illustrazioni e bozzetti preparatori, sia quelli accolti poi nella versione finale, sia quelli scartati, che danno un’idea del modo in cui Villeneuve e il resto dello staff si sono approcciati alla realizzazione del film.
Una grande attenzione è rivolta soprattutto alle immagini dei costumi e delle astronavi: i primi hanno conferito al film una cifra estetica molto particolare, continuamente sospesa tra futuro e ammiccamenti al passato, le seconde si mostrano in tutta la loro magnificenza e nella particolarità dei loro design.
E ovviamente non mancano nemmeno le vere star di Dune: i vermi delle sabbie, le mastodontiche creature che solcano il deserto di Arrakis. Anche qui l’artbook presenta molti bozzetti e artwork, con design che sono stati scartati e non utilizzati nel film.
L’arte e l’anima di Dune è un’opera corale, perché dà voce alle tante maestranze coinvolte nella pellicola, dagli sceneggiatori ai costumisti, dai tecnici agli scenografi. Le scelte visive ed estetiche vengono spiegate e giustificate. Si scoprono così retroscena molto interessanti: ad esempio, la fisicità del barone Vladimir Harkonnen è stata modellata su quella di un grosso tricheco su indicazione dello stesso regista, oppure che David Mastmalchian, l’interprete di Piter de Vries, non poteva radersi i capelli perché impegnato nelle riprese di un altro film dove invece doveva averli, e così si sottoponeva a tre ore di trucco al giorno; e tante altre curiosità che è meglio non riportare qui per non rovinarvi la sorpresa.
Per coloro che hanno amato Dune e il film di Villeneuve, questo artbook è un acquisto imprescindibile.