La malinconia di Haruhi Suzumiya è una serie animata tratta da una serie di light novel scritte da Nagaru Tanigawa nel 2003 e adattate prima come manga nel 2004 e poi come anime, nel 2006.
Affidata a Kyoto animation, la serie è composta da 14 episodi, a cui ne sono seguiti altri 28 della seconda stagione, oltre a un lungometraggio arrivato nei cinema giapponesi nel 2010.
La prima stagione dell’anime è arrivata anche in Italia con Dynit, mentre Rai4 si è occupata della sua trasmissione sulle reti televisive nazionali
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La trama di La malinconia di Haruhi Suzumiya
Il punto di vista dello spettatore segue Kyon, al suo primo anno di liceo. Una volta finite le scuole medie ha la possibilità di mettersi in mostra come una persona nuova, con infinite possibilità di socializzare. Certo, le occasioni non mancano, i suoi nuovi compagni sembrano essere molto interessanti.
Tra questi c’è Haruhi Suzumiya, che al primo appello tiene a precisare davanti a tutti che non è interessata ad intrattenere rapporti con semplici esseri umani, mentre alieni, viaggiatori nel tempo e persone dotate di poteri particolari sono le benvenute.
Stare seduto di fianco a lei per tutto il semestre permette a Kyon di conoscerla un po’ meglio. Dopo aver saputo che, per questa sua caratteristica, Suzumiya tende ad abbandonare ogni club in cui entra, il ragazzo le suggerisce di fondare un nuovo club, col quale perseguire i suoi interessi.
Nasce così la Brigata SOS, composta dagli stessi Kyon e Suzumiya, oltre ai poveri malcapitati Yuki Nagato, Mikuru Asahina e Itsuzki Koizumi. Un allegro gruppo di persone che, un po’ per gioco, prova a scoprire nuovi fenomeni paranormali.
L’allegra vita scolastica cambia decisamente direzione quando Kyon scopre che le tre nuove reclute sono in realtà rispettivamente un’entità robotica aliena, una viaggiatrice nel tempo e un potente esper. I tre sono incaricati dalle loro rispettive autorità di indagare su Haruhi Suzumiya… una divinità in grado, potenzialmente, di porre fine alla vita di tutto l’universo per semplice capriccio.
La ragazza sembra inconsapevole di queste sue capacità e dai pericoli che l’umanità corre ogni volta che ha un momento di noia, quando il suo subconscio genera terribili mostri.
Da questo spunto narrativo avrà origine una serie di avventure che coinvolgono di volta in volta uno o più personaggi, nel difficile rapporto tra la protagonista e tutti i personaggi di contorno.
Analisi
La malinconia di Haruhi Suzumiya è una serie dalla struttura molto peculiare, in cui niente è come sembra. A partire dall’ordine degli episodi. Per scelta stilistica infatti, a parte l’episodio 12, tutti gli altri sono stati trasmessi al di fuori della loro corretta posizione cronologica. Un siparietto divertente corredato da una piccola chiarificazione nelle anticipazioni a fine episodio, in cui Haruhi fa riferimento all’ordine cronologico, mentre Kyon la corregge col numero reale di trasmissione.
Questa scelta spiazza lo spettatore e lo tiene incollato allo schermo per tutta la serie, impegnandolo a ricostruire un puzzle che già non è di semplice interpretazione.
Nella versione dvd gli episodi sono poi stati ricomposti ed è quindi possibile rivedere l’intera stagione in ordine cronologico.
Anche la seconda stagione ha provato a sconvolgere le aspettative dello spettatore, ma con minore successo. L’arco denominato “endless eight” conta infatti una serie di otto episodi consecutivi, in cui i protagonisti rivivono, per scelta inconsapevole di Haruhi, la stessa estate per decine di migliaia di volte. Lo spettatore vede soltanto alcune di queste iterazioni, con episodi sostanzialmente identici a parte alcuni cambi di inquadratura che sottolineano piccole differenze sul percorso dei personaggi. Fino all’inevitabile rottura del loop, che porta a una svolta narrativa.
Scelte creative decisamente innovative, ma che hanno diviso il pubblico.
Sicuramente La malinconia di Haruhi Suzumiya non è il classico slice of life e lo si capisce fin dalle primissime scene. La protagonista ha un carisma fuori scala e regge tranquillamente da sola ogni scena e ogni situazione, in cui lei occupa sempre il ruolo centrale. Al contempo Haruhi è molto strana, quindi cattura il pubblico da diversi punti di vista.
In questo contesto un po’ metanarrativo, tutti i personaggi di contorno svolgono la loro esatta funzione, quella di essere di supporto alla protagonista, per poi eclissarsi quando non c’è bisogno di loro. C’è comunque spazio per approfondire storia e motivazioni di tutti, con particolari che sicuramente alzano la qualità generale del prodotto, già molto alta grazie a un comparto tecnico all’avanguardia. Kyoto Animation era ed è un punto di riferimento qualitativo, mentre sul lato audio troviamo una Aya Hirano all’apice della sua carriera, che offre un’ottima performance sia in fase di doppiaggio che per le sigle di apertura e chiusura.
La malinconia di Haruhi Suzumiya nonostante la sua veneranda età rimane una serie molto interessante, è invecchiata molto bene ed è tuttora facilmente fruibile.