A quasi un anno dall’incendio negli studi di Kyoto Animation (ne avevamo dato notizia in questo articolo), finalmente è stato possibile mettere sotto arresto il responsabile della tragedia. Shinji Aoba, 41 anni all’epoca dei fatti, dovrà rispondere quindi dell’omicidio di trentasei tra gli impiegati dello studio e il ferimento grave di altri trentacinque, oltre che di incendio doloso. Una tale magnitudo di vittime rende l’attacco uno dei peggiori della storia recente giapponese.
L’attacco alla Kyoto Animation
Era il 18 luglio 2019 quando l’attentatore si era introdotto negli edifici della Kyoto Animation in pieno giorno e aveva versato benzina lungo tutto lo stabile, appiccando poi l’incendio mentre era ancora all’interno. La grande quantità di benzina usata aveva causato lo scoppiare di un incendio molto grave che si era propagato in fretta, non lasciando scampo a diverse persone, Aoba compreso, che è rimasto coinvolto nel suo stesso atto riportando gravi ferite. All’epoca dei fatti, essendo ricoverato in gravi condizioni, non è stato possibile metterlo sotto arresto perché la legge giapponese prevede che l’arrestato sia in buona salute per renderlo atto alla detezione.
Ricoverato all’ospedale di Kyoto, la degenza di Aoba si è rivelata molto lunga. Infatti, le ferite causate dal suo stesso gesto richiedevano vari innesti di pelle per guarire le ustioni; tuttavia, la precedenza alle donazioni di pelle è stata data alle vittime dell’attentato, rendendo la sua permanenza in ospedale prolungata. Durante questi dieci mesi, l’attentatore della Kyoto Animation è stato operato più volte e ha ripreso le funzionalità motorie ed è tornato a parlare.
L’arresto formale è avvenuto nella giornata di oggi. Avrebbe potuto essere arrestato già prima, ma diverse complicazioni hanno reso il processo più lungo. Infatti, delle due strutture previste in cui avrebbe potuto essere detenuto, il Centro di Detenzione di Kyoto era inadeguato alla detenzione di Aoba nelle sue condizioni di salute a causa della struttura troppo vecchia e poco attrezzata, mentre il Centro di Detenzione di Osaka aveva registrato casi di positività di coronavirus, bloccando di fatto eventuali operazioni di trasferimento.
Ora invece il problema è stato risolto, quindi il centro è atto quindi alla detenzione di Aoba. Questa notizia, e la notizia che le macerie del vecchio studio 1 della Kyoto Animation, demolito a causa dei danni irreparabili, sono state completamente sgomberate, sembrano dare uno spiraglio di speranza e di continuità per tutte le persone coinvolte nella terribile tragedia.
Fonte: Yahoo! News Japan