A ottobre 2001 apriva il ben noto museo Ghibli. A 20 anni di distanza è d’obbligo festeggiare…con un Totoro alto 5 metri. Il gonfiabile è stato innalzato vicino all’ingresso e fissato con dei cavi in modo da aleggiare.
La scelta del pupazzo non sorprende visto che si tratta della mascotte dello studio. Su Youtube è stato caricato anche il video di montaggio del gonfiabile.
Per i festeggiamenti sono stati ammessi 1300 visitatori nella struttura. Ottenere i biglietti per questo anniversario non è stato molto diverso da una lotteria. Ma anche viste le restrizioni dall’anno scorso è possibile effettuare il tour virtuale.
Proprio per le difficoltà riscontrate nel 2020 quest’estate si è tenuta una raccolta fondi per il museo Ghibli. L’obiettivo della campagna era di raccogliere 10 milioni di yen, l’equivalente di circa 88.000 dollari. La cifra è stata raggiunta senza problemi nel primo giorno dell’iniziativa.
Al momento al museo è ancora in corso una mostra temporanea dedicata a Earwig e la strega. Nella struttura inoltre ha riaperto l’Hayao Café. Qui ogni tanto si presenta anche il maestro Miyazaki per uno spuntino.
Il museo Ghibli voluto da Hayao
La costruzione del museo iniziò nel 1998, tre anni prima della sua apertura. L’influenza delle scenografie di Miyazaki è evidente nell’aspetto atipico della struttura.
Gli elemente architettonici ricordano gli edifici dei suoi film. Scale a chiocciola, balconi, ponti spuntano ovunque ci si giri. L’obiettivo era rendere il luogo che avrebbe ospitato le mostre parte stessa dell’esposizione.
Un altro elemento curioso è il divieto assoluto di scattare foto all’interno del museo. Per mantenere l’aura di mistero e di magia è stato disposto così. Inoltre così è più facile che i visitatori si lascino coinvolgere anziché pensare allo scatto perfetto.
All’interno del museo è stato allestito anche un piccolo cinema, per cortometraggi inediti.