Dopo Operazione Tempesta nella Galassia, ecco un anime di vecchio stampo che si è fatto amare tanto in Giappone, quanto nel nostro paese!
Introduzione
Il mago pancione Etcì (noto anche con il titolo originale Hakushon Daimaō) è un anime giapponese approdato per la prima volta sui canali televisivi del 1969 ad opera di Tatsunoko Production. La serie è stata ideata da Tatsuo Yoshida ed è composta di 52 episodi, divisi in due segmenti. In Italia la serie è andata in onda nel corso del 1983 e presentava una sigla originale arrangiata dal bassista Mario Scotti e cantata dai suoi due figli Andrea e Sabrina.
La caratteristica più importante dell’ultima serie è la presenza di nuovo personaggio, Pūta-kun, fratello di Akubi dal carattere capriccioso che può essere evocato con un peto.
Trama
Kanchan è uno studente delle elementari un po’ sfortunato, ma la sua sorte sembra capovolgersi dopo il ritrovamento in soffitta di un vaso con uno strano volto. Quest’ultimo scopre che, ogni volta che starnutisce, un genio di nome Etcì esce fuori dal vaso ed è in grado di esaudire i suoi desideri. Il genio ha la testa a forma di pera e porta barba e baffi simili a quelli di un gatto.
Esaudire i desideri non si rivelerà sempre un’esperienza positiva: la goffaggine del genio provoca spesso e volentieri conseguenze inimmaginabili e fuori dal comune. Lo stesso Kanchan chiederà anche il suo aiuto per tentare di conquistare la compagna di classe di cui è innamorato.
Personaggi
In un episodio compare anche la madre di Etcì per dare una lezione a dei bulletti che stavano infastidendo il povero Kanchan.
Conclusione
La morale dell’anime è spiegare ai bambini quanto sia importante raggiungere i propri obiettivi con forza e buona volontà. Infatti la magia, sebbene utile in certe occasioni, non può essere sempre adottata come una scorciatoia per i propri scopi.
Il Mago Pancione Etcì e la sua famiglia, ormai troppo affezionati a Kanchan, si vedono costretti dai propri superiori a tornare nel vaso e a rimanervi sigillati per i prossimi cento anni. Ogni tentativo di farli restare e vano e il bambino si vede costretto a dire addio per sempre ai suoi amici.
Sigla
C’è una favola di mago che sta in un vaso,
con la moglie e con la figlia, stragrande meraviglia.
Basta fargli uno starnuto, si precipita in aiuto,
prima mette fuori il naso, e poi la pancia!! Etcci!
Cambia le carrozze in carrozzine, Etci
con le selle fabbrica lampadine, Etciu
Sbuccia senza mani le noccioline, Etci
Auli, aule, tulilem blem blu.
Sono il mago pancione, (con un cuore così)
Sono il mago pancione, (dice sempre di si!)
Basta che ti scappa uno starnuto, Etci
che diventa subito un amico, Etciu
qualche volta un naso raffreddato, Etci
vale quel tesoro che cerchi tu.
E’ un mago pasticcione, e un po’ spaccone,
con tanta voglia di aiutare, ma tanta di mangiare.
Se gli danno una polpetta, la magia farà più in fretta,
senza un colpo di bacchetta, fan tutto quello che vuoi.
Cambia un cavallo in un coccodrillo, Etci
fa con chiodi e colla una caramella, Etciu
tocca un materasso e diventa un sasso, Etci
Auli, aule, tulilem blem blu.
Sono il mago pancione, (con un cuore così)
Sono il mago pancione, (dice sempre di si!)
Basta che ti scappa uno starnuto, Etci
che diventa subito un amico, Etciu
qualche volta un naso raffreddato, Etci
vale quel tesoro che cerchi tu.
C’é una favola di mago che sta in un vaso,
che se mette fuori il naso felice ti farà.
Ectì.