Dopo Operazione Tempesta nella Galassia, ecco un anime di vecchio stampo che si è fatto amare tanto in Giappone, quanto nel nostro paese!
Introduzione
Il mago pancione Etcì (noto anche con il titolo originale Hakushon Daimaō) è un anime giapponese approdato per la prima volta sui canali televisivi del 1969 ad opera di Tatsunoko Production. La serie è stata ideata da Tatsuo Yoshida ed è composta di 52 episodi, divisi in due segmenti. In Italia la serie è andata in onda nel corso del 1983 e presentava una sigla originale arrangiata dal bassista Mario Scotti e cantata dai suoi due figli Andrea e Sabrina.
A molti anni di distanza dalla prima trasmissione dell’anime, la Tatsunoko ha realizzato altri due adattamenti ovvero Akubi Girl nel 2001 e nel 2006, che vedono come protagonista Akubi (originariamente nota in Italia come Sbadiglio), figlia di Etcì e nel 2020 Genie Family per il 50º anniversario della serie. La prima è stata trasmessa in Italia in versione doppiata con sigla cantata da Cristina D’ Avena, mentre la seconda è disponibile in versione originale sottotitolata sul canale Youtube di Yamato Video.
La caratteristica più importante dell’ultima serie è la presenza di nuovo personaggio, Pūta-kun, fratello di Akubi dal carattere capriccioso che può essere evocato con un peto.
Trama
Kanchan è uno studente delle elementari un po’ sfortunato, ma la sua sorte sembra capovolgersi dopo il ritrovamento in soffitta di un vaso con uno strano volto. Quest’ultimo scopre che, ogni volta che starnutisce, un genio di nome Etcì esce fuori dal vaso ed è in grado di esaudire i suoi desideri. Il genio ha la testa a forma di pera e porta barba e baffi simili a quelli di un gatto.
Esaudire i desideri non si rivelerà sempre un’esperienza positiva: la goffaggine del genio provoca spesso e volentieri conseguenze inimmaginabili e fuori dal comune. Lo stesso Kanchan chiederà anche il suo aiuto per tentare di conquistare la compagna di classe di cui è innamorato.
Personaggi
Etcì è sposato con la cuoca del regno della magia e ha anche una figlia che, il più delle volte, sembra trovare gusto nel rovinare i piani del padre. La ragazza ha una coda di cavallo e dimostra abilità superiori anche a quelle del genitore. La sua unica debolezza è guardarsi allo specchio; ciò le provoca un terrore così irrazionale da farle perdere persino i suoi poteri.
In un episodio compare anche la madre di Etcì per dare una lezione a dei bulletti che stavano infastidendo il povero Kanchan.
Conclusione
La morale dell’anime è spiegare ai bambini quanto sia importante raggiungere i propri obiettivi con forza e buona volontà. Infatti la magia, sebbene utile in certe occasioni, non può essere sempre adottata come una scorciatoia per i propri scopi.
Il Mago Pancione Etcì e la sua famiglia, ormai troppo affezionati a Kanchan, si vedono costretti dai propri superiori a tornare nel vaso e a rimanervi sigillati per i prossimi cento anni. Ogni tentativo di farli restare e vano e il bambino si vede costretto a dire addio per sempre ai suoi amici.
Sigla
C’è una favola di mago che sta in un vaso,
con la moglie e con la figlia, stragrande meraviglia.
Basta fargli uno starnuto, si precipita in aiuto,
prima mette fuori il naso, e poi la pancia!! Etcci!
Cambia le carrozze in carrozzine, Etci
con le selle fabbrica lampadine, Etciu
Sbuccia senza mani le noccioline, Etci
Auli, aule, tulilem blem blu.
Sono il mago pancione, (con un cuore così)
Sono il mago pancione, (dice sempre di si!)
Basta che ti scappa uno starnuto, Etci
che diventa subito un amico, Etciu
qualche volta un naso raffreddato, Etci
vale quel tesoro che cerchi tu.
E’ un mago pasticcione, e un po’ spaccone,
con tanta voglia di aiutare, ma tanta di mangiare.
Se gli danno una polpetta, la magia farà più in fretta,
senza un colpo di bacchetta, fan tutto quello che vuoi.
Cambia un cavallo in un coccodrillo, Etci
fa con chiodi e colla una caramella, Etciu
tocca un materasso e diventa un sasso, Etci
Auli, aule, tulilem blem blu.
Sono il mago pancione, (con un cuore così)
Sono il mago pancione, (dice sempre di si!)
Basta che ti scappa uno starnuto, Etci
che diventa subito un amico, Etciu
qualche volta un naso raffreddato, Etci
vale quel tesoro che cerchi tu.
C’é una favola di mago che sta in un vaso,
che se mette fuori il naso felice ti farà.
Ectì.