Il confine giunge al quinto episodio e sembra arrivato il momento di scoprire da vicino i protagonisti, una scolaresca scomparsa nel nulla durante una gita ai confini tra Italia e Francia. Finora gli autori, Giovanni Masi e Mauro Uzzeo, hanno raccontati i ragazzi attraverso la loro assenza, focalizzando il punto di vista degli altri personaggi. Abbiamo dunque visto i parenti e gli amici, conosciuto chi sta indagando per risolvere sul mistero: la poliziotta italiana Laura Denti e l’agente francese Antoine Jacob.
Ora diventano invece protagonisti gli adolescenti e il loro mondo, fatto di scuola, chat, sentimenti, sesso ed eccessi: in particolare una festa che cambia la vita di 5 di loro. Ma assistiamo anche al funerale cui partecipa il villaggio e alle continue difficoltà che caratterizzano le indagini. La chiave del mistero sembra essere una foto.
L’8 ottobre Quella notte di dicembre sarà disponibile in libreria, fumetteria e negli store on line: i disegni sono affidati a Francesca Ciregia e Alessandro Giordano, i colori sono di Alessia Pastorello (che nei volumi precedenti si è alternata con Adele Matera), la copertina è come sempre di LRNZ, alias Lorenzo Ceccotti. 80 pagine a colori, in formato 22×29,7, in vendita a 16 euro. Anche questo volume si chiude con una corposa postfazione: interviste agli autori, studi, sketch, dietro le quinte, versioni alternative.
Il confine fa parte dell’etichetta Audace, che dal 2018 porta la Bonelli fuori dalla confort zone dell’edicola, con progetti di serialità più breve, rivolti a un nuovo pubblico, più adulto ed esigente. Un’impostazione vista per la prima volta nel volume Dragonero – Senzanima, di Luca Enoch, ma inaugurata ufficialmente con Cani Sciolti – Sessantotto, di Gianfranco Manfredi.
Il confine, una serie che mescola linguaggi e stili
Nei primi quattro volumi de Il confine abbiamo visto linguaggi, epoche e personaggi diversi. In particolare nel terzo, Gli eroi non piangono, gli eventi si svolgono alla fine della prima guerra mondiale e mostrano le radici antiche della follia e dell’oscurità del paese di confine. Vicende che vengono narrate con un approccio che lo stesso Giovanni Masi definisce neorealista e in contrasto – pur rivendicando la coerenza narrativa – con la modernità di Quella notte di dicembre, dove entrano in scena i ragazzi, rappresentati anche attraverso le loro chat.