La nuova serie Marvel in onda su Disney+ propone le avventure di due Occhio di Falco: se volete conoscere meglio i due Hawkeye, vi rimandiamo alle selezioni di fumetti proposte da Panini Comics.
La serie televisiva è ispirata fin dal logo e la grafica della sigla all’acclamata serie a fumetti Hawkeye di Matt Fraction, del 2012. Alcuni sviluppi dei protagonisti e uno dei primi villain della serie pongono al centro della narrazione la disabilità, senza retorica.
Kate Bishop
Katherine “Kate” Elizabeth Bishop è il secondo personaggio della Marvel Comics a utilizzare l’identità di Hawkeye. Creata da Allan Hinberg e Jim Cheung, compare per la prima volta nel 2005 in Young Avengers n. 1. Arciera formidabile, milita nella squadra giovanile dei Vendicatori.
Come nella versione televisiva, Kate Bishop è figlia di un’agiatissima coppia di newyorkesi, Eleanor e Derek Bishop. La madre muore quando Kate è molto giovane, il padre inizia una relazione con una donna poco più grande della ragazza. Vittima di una brutale aggressione, Kate decide di allenarsi duramente per diventare una supereroina.
Durante un attacco terroristico, Kate soccorre la neonata squadra dei Giovani Vendicatori e chiede di entrare nel gruppo. Le perplessità iniziali dei supereroi vengono superate quando la ragazza li aiuta a respingere l’attacco di Kang il Conquistatore.
Successivamente, Clint Barton, l’Occhio di Falco originale, le concede di usare il nome di Hawkeye, prima quando l’eroe usa l’identità di Ronin, poi quando l’uomo riprende quella storica.
Nella serie TV è Hailee Steinfeld a dare il volto alla giovane arciera. Una sua amica, Greer, potrebbe essere la Gree Grant-Nelson dei fumetti, alias Tigra: creata da Tony Isabella Don Perlin, Gil Kane e John Romita Sr., apparsa per la prima volta con quest’identità in Giant-Size Creatures del 1974. Dotata di guarigione accelerata, sensi ipersviluppati, artigli retrattili e limitati poteri mistici, Tigra ha militato negli Avengers, Vendicatori della Costa Ovest, l’Iniziativa, le Liberatrici, l’Accademia dei Vendicatori.
Il detective Caudle che telefona a Kate fa probabilmente riferimento al contatto della giovane nella polizia di Santa Monica, utilizzato quando lavora come investigatrice sulla West Coast.
Il nome utente sul tracciatore usato da Kate è Bishop112012: probabilmente un riferimento alla copertina del numero 2 della serie Hawkeye di Matt Fraction, datato Novembre 2012 (11/2012 in inglese), in cui fa il suo esordio la giovane arciera.
Clint Barton
Clinton Francis “Clint” Barton, creato da Stan Lee e Don Heck, compare per la prima volta nel 1964 in Tales of Suspense n. 57.
Persi i genitori da piccolo, Clint e il fratello Barney passano dall’orfanotrofio alle famiglie affidatarie, per poi unirsi al circo Tiboldt: qui Clint viene addestrato dallo Spadaccino e da Trick Shot, diventando un arciere eccezionale. Scoperto che i due mentori sono criminali, Clint li abbandona.
Ispirato da Iron Man a diventare un supereroe, Clint prova a impedire una rapina ma viene scambiato per il colpevole. In fuga per non venire arrestato, conosce la spia russa Natasha Romanoff, Vedova Nera, di cui si innamora, al punto da collaborare ai suoi piani contro Iron Man.
Persa di vista Natasha, Clint torna a desiderare di essere un supereroe. Divenuto ancora più temibile con una serie di frecce dalle molteplici funzioni, entra nei Vendicatori quando tutti i fondatori lasciano il gruppo e Capitan America recluta supereroi dal passato burrascoso: la seconda formazione degli Avengers, definita Cap’s Kooky Quartet, comprende Rogers, Barton e i gemelli Wanda “Scarlet” e Pietro “Quicksilver” Maximoff, ex membri della Confraternita dei Mutanti Malvagi.
Sfacciato, e inizialmente poco disposto a riconoscere la leadership del Capitano, Hawkeye diventa un membro storico e quasi immancabile degli Avengers, capitanando alcune loro squadre secondarie, come i Vendicatori della Costa Ovest e i Thunderbolts.
Dopo una parentesi con l’identità di Ronin, Barton torna a impersonare Occhio di Falco (dopo Dark Reign e la nascita della nuova squadra di Vendicatori, in Avengers Vol. 4 n. 1, nel 2010).
Interpretato nell’MCU da Jeremy Renner, Occhio di Falco è stato protagonista di molte pellicole MCU: Thor, The Avengers, Avengers: Age of Ultron, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War, Avengers: Endgame.
Ronin
Al termine della Guerra Civile tra i supereroi, Clint Barton, tornato in vita dopo essere stato ucciso due volte dalla follia di Scarlet, riceve da Tony Stark la proposta di vestire i panni di Capitan America, che è stato assassinato, essendo uno dei pochi in grado di lanciare lo scudo di Rogers. Parlando con la giovane Kate Bishop, Clint capisce che accettando disonorerebbe la memoria dell’amico e rifiuta l’offerta, per poi cedere ufficialmente alla ragazza il ruolo di Occhio di Falco.
Dopo aver parlato con il Dottor Strange, Clint si unisce ai Nuovi Vendicatori per aiutarli a salvare Maya Lopez (Echo). Su consiglio di Wolverine, Barton eredita dalla donna l’identità di Ronin (New Avengers n. 27 del 2007): deposto l’arco, Barton indossa un costume da ninja e utilizza la spada per eliminare i criminali.
Durante l’invasione segreta degli Skrull, Ronin raggiunge con i Nuovi Vendicatori la Terra Selvaggia per ispezionare un’astronave, sulla quale trovano molti supereroi rapiti dagli alieni, tra cui Bobbi “Mimo” Morse, ex moglie di Barton, ma la realtà è più complessa.
Successivamente l’identità di Ronin viene adottata dal Life Model Decoy (replica artificiale) di Alexei Shostakov, da Eric Brooks, infine da Bullseye (con l’intenzione di screditare quello vero, impersonato da Barton).
Nell’MCU Barton assume l’identità di Ronin per vendicarsi dei criminali sopravvissuti alla Decimazione di Thanos, finché non viene convinto da Natasha Romanoff a tornare negli Avengers per annullare lo schiocco del Titano.
Echo
Creata da David Mack e Joe Quesada, Maya Lopez è figlia del nativo americano Willie “Cavallo Pazzo” Lincoln, assassino della mafia, e di una donna messicana da cui prende il cognome ma che non ha mai conosciuto. L’infanzia è ulteriormente complicata dalla sordità congenita e dalla morte del padre: prima di morire per mano del villain Kinping, Lincoln gli chiede di crescere Maya come se fosse sua figlia.
Kingpin accetta e manda Maya in un centro di rieducazione dove emerge la straordinaria abilità della giovane di imitare perfettamente qualsiasi azione veda compiere. Diventa una donna di grande intelligenza, fascino e sensibilità artistica che le danno la fama. Interrogato sulla morte del padre biologico, Kingpin mente a Maya dicendole che il responsabile è Daredevil.
Incontra l’avvocato Matt Murdock e se ne innamora ma nel frattempo studia i combattimenti tra Devil e Bullseye per memorizzarne le mosse: assunta l’identità di Echo (in Daredevil, Vol. 2, n. 9, del 1999), affronta il supereroe e lo sconfigge: prima di ucciderlo, lo smaschera e scopre di essere stata ingannata. Torna da Kingping e gli spara, ferendolo gravemente.
Devil rifiuta l’ingresso nei Nuovi Vendicatori e suggerisce a Capitan America di reclutare Maya al suo posto: la donna partecipa a una missione del gruppo in Giappone, per rintracciare Silver Samurai, rapito dall’organizzazione criminale La Mano, ma utilizza una nuova identità, Ronin (n. 11 di New Avengers), nascondendo sesso e identità agli altri Vendicatori.
Echo muore ma viene riportata in vita dalla Mano, che la vorrebbe rendere un killer, tuttavia viene salvata da Barton con indosso il costume di Ronin. L’ex arciere le restituisce il costume ma la donna gli concede di utilizzare stabilmente l’identità di Ronin. a Echo dopo il salvataggio di quest’ultima, ma la donna rifiuta, concedendogli di assumere l’identità in pianta stabile.
Nella serie TV Echo è interpretata da Alaqua Cox. Ronin uccide suo padre, invischiato in affari criminali. La donna comanda come Echo la mafia in tuta (Tracksuit Mafia), organizzazione criminale di New York, versione televisiva dei Tracksuit Draculas, gruppo contrastato dall’identità violenta di Clint Barton.
Jack Duquesne – Lo Spadaccino
Il fidanzato della madre di Kate, interpretato da Tony Dalton, si chiama Jack Duquesne ed è molto abile con la spada: si tratta della trasposizione televisiva del personaggio dei fumetti Jacques Duquesne, lo Spadaccino.
Creato nel 1965 da Stan Lee, Jack Kirby e Don Heck, Jacques Duquesne è di origini francesi ma nasce nel sud-est asiatico, nello Stato fittizio di Siancong, per poi trasferirsi negli Stati Uniti. Molto abile con le spade, insegna al giovane Clint Barton l’uso delle armi da taglio.
Diventato un supervillain, riesce a entrare negli Avengers con l’inganno, come spia del Mandarino, intenzionato a distruggere di Iron Man e compagni. Lo Spadaccino si pente del tradimento e salva i Vendicatori, per poi affrontarli più volte insieme ad altri criminali, in particolare l’Incantatrice, Power Man, Batroc e Testa d’Uovo.
Passato dalla parte dei buoni, entra nuovamente nel gruppo, dove conosce Mantis, di cui si innamora. Per salvare l’eroina vietnamita lo Spadaccino perde la vita durante una battaglia contro Kang il Conquistatore.
Successivamente, insieme ad altri Vendicatori deceduti, lo Spadaccino viene riportato in vita dal Sinistro Mietitore, intenzionato a portare l’inferno in Terra. Dopo aver sconfitto gli Avengers, vengono riportati alla ragione da Scarlet. La squadra libera i Vendicatori e torna sottoterra quando il Mietitore viene sconfitto dal fratello, Wonder Man.
Successivamente altri personaggi hanno usato l’identità dello Spadaccino, in particolare Philip Jarvert e Andreas von Strucker (figlio del Barone Wolfgang).
Armand III Duquesne
Funzionario governativo di Sin-Cong, Armand Duquesne è il padre di Jacques Duquesne, cui regala per il diciottesimo compleanno la spada del Cavaliere Cremisi, che il figlio userà nei panni dello Spadaccino.. Ispirato dai rivoluzionari della fittizia repubblica del sud-est asiatico, il ragazzo diventa lo Spadaccino. Armand viene ucciso da uno dei suoi servitori, e il suo corpo finisce in mano a Wong-Chu, che lo usa per attirare Jacques in una trappola.
Armand ha vita breve anche nei fumetti: fa il suo esordio e viene ucciso in Avengers Spotlight n. 22 del 1989.