In Thailandia sono in corso diverse proteste da parte del movimento “Gioventù libera”, che auspica l’affermarsi della democrazia. Come mascotte d’eccezione i ragazzi impugnano i peluche di Hamtaro, protagonista dell’anime dedicato a una banda di vivacissimi criceti.
Il movimento dei giovani ha sfilato a Bangkok la settimana scorsa, riunendosi attorno al Monumento alla Democrazia. Le urla che accompagnavo la manifestazione chiedevano di sciogliere il parlamento della Thailandia, e i più creativi hanno rivisitato la sigla di Hamtaro per crearne una canzoncina sarcastica che attacca il governo.
Una scelta curiosa, questa bandiera dagli occhioni stile anime, ma stando alle dichiarazioni degli studenti del corteo non c’è metodo migliore per rendere virale il loro pensiero. Un’icona tanto famosa non passa certo inosservata sul web. Inoltre lo spirito non violento della “Gioventù libera” merita un simbolo adatto: pupazzi e orecchie di pelo per chi chiede di dare voce al popolo.
Hamtaro e i semi di girasole
Della sigla di questo anime ci eravamo già occupati, ma ora che è passata ad essere un inno politico proviamo a esaminarne le diverse versioni. Quella italiana è cantata da Cristina D’Avena, e scritta da Manera. Impossibile dimenticarne il ritornello con il tormentone Ham Hamtaro Ham.
La sigla trasmessa in Thailandia invece ha un particolare che ha subito attirato i giovani democratici: il riferimento al cibo dei criceti, i semi di girasole. Al posto di questo particolare i ragazzi hanno sostituito le imposte: la frase dell’inno è quindi “Non c’è cibo più delizioso delle tasse di chi paga”.
L’anime che ispira la folla ha esordito nel 2000 su TV Tokyo, come adattamento del manga di Ritsuko Kawai. Ne sono stati ricavati 296 episodi, che sono stati trasmessi in continuità fino al 2006 nel caso del Giappone. In Italia arrivarono scansionati: le prime tre serie tra il 2002 e il 2008, mentre gli episodi della quarta e della quinta furono mandati in prima visione dal 2009 al 2010 su Hiro.