Il 2 marzo è uscito anche in Italia, grazie a Star Comics, il primo numero di Four Knights of the Apocalypse, il sequel di The Seven Deadly Sins scritto e disegnato da Nakaba Suzuki. In patria la serie ha iniziato la pubblicazione su Weekly Shōnen Magazine nel gennaio 2021 e ha attualmente raggiunto i cinque volumi pubblicati. Riportiamo qui le nostre impressioni su questa nuova opera!
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La trama
Il Dito di Dio è un’altissima montagna sulla cui vetta Varghese, un ex Cavaliere Sacro di Camelot, vive insieme al nipote Percival che sta allenandosi per diventare un grande guerriero ma che è stato tenuto all’oscuro di quasi tutto ciò che riguarda il mondo esterno.
Entrambi sono ignari del fatto che Camelot è in subbuglio a causa di una profezia che narra dell’arrivo dei Quattro Cavalieri dell’Apocalisse, destinati a distruggere il mondo.
Un giorno la vita tranquilla dei due è stravolta dall’arrivo del Cavaliere Ironside che è alla ricerca di Varghese, reo di aver tradito Camelot e ritenuto un possibile Cavaliere dell’Apocalisse: senza troppa fatica ferisce a morte nonno e nipote e se ne va credendoli morti. Entrambi sono però sopravvissuti e prima di spirare l’anziano uomo spiega a Percival che il cavaliere che li ha attaccati è in realtà suo padre e gli dice di mettersi in viaggio come desiderava.
Dopo aver sepolto il nonno, Percival scende dalla montagna e inizia la sua avventura, ponendosi come obiettivo quello di trovare il padre per chiedergli spiegazioni: scoprirà dopo non molto, grazie all’intervento della volpe Sin, di essere uno dei quattro cavalieri destinati a distruggere il mondo e a cui i Cavalieri di Camelot stanno dando la caccia.
Impressioni sulla serie
Four Knights of the Apocalypse è ambientato circa sedici anni dopo la fine di The Seven Deadly Sins nel Regno di Camelot, dove da anni regna Arthur Pendragon.
Anche se è difficile, dopo appena un volume, dare un quadro generale dell’opera, si può ovviamente notare la ripresa degli elementi narrativi presenti nel prequel, a partire dai numerosi segmenti comici che alleggeriscono il succedersi degli eventi. Un momento veramente commovente è quello della morte di Varghese, che dice al nipote di essere la sua unica speranza.
La trama questa volta diventa più classica e non presenta più un guerriero forte, per così dire già “fatto e finito” come lo era Meliodas, ma un giovane ragazzo che, dopo aver ricevuto solo qualche rudimento del combattimento corpo a corpo, scopre durante la storia di avere dei poteri magici. Dovrà quindi imparare a controllarli al meglio, tentando al contempo di diventare più forte per contrastare i Cavalieri Sacri che gli danno la caccia e, soprattutto, il padre.
Il personaggio di Percival è molto simile a Meliodas, dall’aspetto fisico, al carattere al background: entrambi di carattere allegro e spensierato, nascondono un potere oscuro e incredibile (l’uno è destinato a distruggere il mondo, l’altro è il Principe del Clan dei Demoni), hanno un padre che non si fa nessuno scrupolo a cercare di ucciderli e hanno perso una persona per loro molto importante (Varghese ed Elizabeth).
Tra gli altri personaggi si capisce già come avranno un ruolo importante la volpe Sin, Donny, il cavaliere nero Pellegarde e, ovviamente, Ironside, di cui non è stato ancora detto nulla.
Le ambientazioni sono sempre molto curate e in linea con lo stile dei manga di genere fantasy: come per il prequel risultano a tratti paesaggi fiabeschi che richiamano le antiche terre irlandesi e anglosassoni. Anche il design risulta particolareggiato, unico e originale, più che altro per quanto riguarda l’abbigliamento e, soprattutto, le armature, che nel caso di molti personaggi risultano il principale tratto identificativo.
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