“C’era una volta… No, solo questa volta. Un ragazzo… questo ragazzo era DAVVERO fuori posto. Si vestiva come un matto. Era troppo curioso. Cosa doveva ancora scoprire questo ragazzo? Curiosità? Risposte? Conoscenza? La conoscenza è una maledizione.”
Con queste parole inizia il viaggio all’interno delle pagine della graphic novel di Folklords, un opera di Matt Kindt e Matt Smith che racconterà di uno speciale viaggio percorso da un ragazzino che non conosce il mondo che lo circonda.
Pubblicato per l’Italia da Edizioni BD, attraverso la collaborazione con la casa editrice americana BOOM! Studios, questo fumetto immergerà il lettore in una lettura dai toni classici e fiabeschi, ma che già dalle sue prime pagine, nasconde un lato oscuro e distopico, che si svilupperà pagina dopo pagina, fino a svelare il vero mistero dietro alla figura dei Folklords.
Perché la loro presenza è celata agli occhi delle masse? Perché loro stessi si nascondono dal mondo?
Ma soprattutto, chi sono i Folklords?
Prima di rispondere a queste domande e di procedere con la nostra recensione, eccone altre che potrebbero interessarvi:
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Chi sono i Folklords?
La storia portata nel nostro bel paese dalla casa editrice milanese Edizioni BD racconta il viaggio di Ansel, un ragazzo come tanti altri, se non per questa sua particolarità di avere costantemente delle visioni di un mondo molto diverso da quello nel quale sta vivendo.
Quello di Ansel infatti, è un mondo fiabesco ed al quale è difficile dare una collocazione temporale. Visivamente sembra essere ambientato in un medioevo antico, dove i ragazzini aspettano il momento del compimento della maggiore età per potersi lanciare nella cerca.
Ogni ragazzo e ragazza infatti, coltiva un sogno all’interno del proprio cuore, un sogno diverso per ognuno e che durante la cerimonia della proclamazione della cerca dovranno rendere pubblico al villaggio, per poi partire alla volta di questa loro grande avventura. Ci sarà chi sarà cosi coraggioso da lanciarsi alla ricerca di un drago da sconfiggere, chi partirà cercando una principessa da salvare, e chi, come Ansel, nutre un desiderio diverso.
Le sue visioni parlano di un mondo che non è quello in cui vive: macchine volanti, grattacieli, città enormi. Nulla corrisponde a quello che il ragazzo sta vivendo, ma questo non lo spaventa. Ansel infatti, non curante del giudizio degli altri, continua a vestirsi nella stessa maniera delle persone delle sue visioni (giacca e cravatta in un mondo medioevale?), continua a costruire gli oggetti che vede nei suoi sogni (orologi, accendini…) ma soprattutto è deciso ad inseguire la sua vocazione: trovare i Folklords.
Un popolo misterioso, di cui nessuno parla mai, e nel momento esatto in cui vengono nominati durante la cerimonia, scatenano il caos tra i bibliotecari, ovvero tra chi mantiene l’ordine nel villaggio, impedendo al ragazzo di seguire la sua vocazione.
Tuttavia Ansel non è un sempliciotto a cui basta un no per fermarsi.
Folklords – una fiaba moderna
Una volta scappato dal villaggio, il viaggio di Ansel si schianterà con quello che è il mondo sconosciuto ed imprevedibile che circonda il villaggio. Insieme all’amico Archer, inizierà un percorso di crescita del nostro protagonista, che lo porterà a scoprire i vari luoghi e misteri che avvolgono quelle terre.
Luoghi misteriosi ed inesplorati per il nostro eroe, ma che per i lettori saranno conosciutissimi e ben noti. Si tratta infatti di un vero e proprio tributo alle fiabe moderne che hanno condizionato la nostra infanzia e che tuttora vengono tramandate di padre in figlio. La casa piena di dolci e da mangiare in mezzo ad un bosco ne è un chiaro esempio. Tuttavia, ogni riferimento a storie e racconti è modificato e diverso a seconda di come l’autore ha deciso di farli interagire con il nostro protagonista.
La casa in mezzo al bosco è solo un esempio della moltitudine di storie intrecciate a quella di Folklords e riadattate a seconda del volere dell’autore. Il racconto di Hansel e Gretel dei Fratelli Grimm viene riproposto al lettore sotto una chiave di lettura diversa, modificandone i personaggi e la narrazione a favore di una scelta narrativa pensata per il cammino di Ansel.
Anche i disegni, sempre molto fiabeschi e puliti, cambiano a seconda di come ci si approcci alla storia che stanno raccontando, modificando e rendendo più o meno grotteschi i personaggi dei vari racconti, ma sempre cercando di citare graficamente quelle che sono diventate immagini iconiche della storia delle fiabe a fumetti.
Un mix tra disegni e racconti che saprà sicuramente incuriosire molti lettori e che arriverà, tra una citazione e l’altra, a creare una storia che spazia di continuo tra diverse ispirazioni fiabesche e racconti popolari, per poi concludersi anticipando quanto avverrà nei volumi successivi, stimolando la curiosità.