C’era una volta il Dylan Dog Magazine, la pubblicazione che dal 2015 sostituiva l’Almanacco e abbinava contenuti a tema a una carrellata sulle opere di genere horror uscite nell’anno. Per cinque anni ha proposto una storia sull’ispettore Bloch in pensione, alle prese con casi da risolvere nella campagna inglese di Wickedford, spalleggiato da Dylan Dog. Nell’ultimo biennio la storia era legata al reboot della serie regolare (n. 401).
Da quest’anno il Magazine viene sostituito dall’Enciclopedia della Paura (nome degli allegati dei primi Speciali, prima che venissero sostituiti dai “Grouchini”).
Dylan Dog presenta l’Enciclopedia della Paura – 2023
L’impostazione è simile al Magazine, ma per ognuna delle 3 storie inedite c’è un approfondimento sul tema trattato. La corposa carrellata sui 12 mesi di opere horror viene sostituita da uno più breve a inizio volume: si comincia con Terrifier 2, seguito della prima avventura cinematografica del terribile Art il Clown.
David Gordon Brown sembra intenzionato a girare una trilogia legata a L’esorcista, dopo quella non entusiasmante su Halloween. La prima stagione della serie Netflix The Sandman ha portato in scena i primi 18 capitoli della saga di Neil Gaiman. Altra serie rilevante prodotta dalla casa di Scotts Valley è stata Mercoledì, spin-off della Famiglia Addams.
Per il franchise videoludico Resident Evil sono usciti un videogioco reboot del quarto capitolo e una serie televisiva ambientata nel 2036. Tornando ai fumetti, Neri Pozza Beat ha pubblicato Pioggia, l’ultimo capitolo della serie Blackweather di Michael McDowell.
Dopo una breve retrospettiva sul romanzo L’inquilino del terzo piano di Roland Topor, si torna al fumetto con la saga Cosma & Mito (Coconino Press) che inserisce elementi narrativi giapponesi in una Calabria sospesa tra arcaismo e contemporaneità. I disegni di Vincenzo Filosa mescolano underground, pop e manga. I testi di Nicola Zurlo mettono insieme folklore locale e giapponese per realizzare una movimentata storia di formazione.
Anche il mezzosangue di casa Bonelli, Dampyr, si scontra con icone horror di tutti i generi: per lui è in arrivo un film ispirato ai primi due numeri della serie. Si chiude con il romanzo per ragazzi Denti da latte, uno storia di vampiri sui generis.
Disponibile dal 22 luglio, l’Enciclopedia della Paura costa 8,90 € e propone Ombre e nebbie, scritto da Alessandro Russo e disegnato da Luigi Siniscalchi, Anime di pietra, sceneggiatura di Sveva Simeone e tavole di Nicola Mari, infine Il cacciatore, firmato da Dario Sicchio e Corrado Roi.
Ombre e nebbie
Dylan Dog viene assunto da Ilia, una donna che dice di essere morta e di ricordare vagamente gli ultimi momenti di vita, in cui presumibilmente è stata assassinata. A portarla in Craven Road è stata Madame Trelkovski. Dai giornali, l’indagatore dell’incubo ricava qualche elemento in più: la donna è stata uccisa nella sua villa, con un’arma appuntita, e il sospetto principale è il marito, Edward Rise.
La donna non è l’unico fantasma che trova nei dintorni della villa. L’Old Boy si è presto innamorato di lei, nonostante la barriera che li separa.
In una trentina di pagine, Alessandro Russo e Luigi Siniscalchi confezionano una romantica ghost story che crea atmosfere coinvolgenti e sviluppa una trama non scontata.
L’approfondimento sul tema dei fantasmi parte da Plinio il Giovane, che quasi 2000 anni fa definì i canoni delle storie di fantasmi: l’arrivo in una casa abbandonata dove è avvenuto un atto di violenza, il morto che si vuole vendicare e si aggira trascinando catene, spaventando i malcapitati ospiti…
I film hanno introdotto l’elemento tecnologico, già in Poltergeist (1982) e nel più recente The Conjuring (2016): in entrambi i casi l’intervento degli scienziati fallisce, e si ricorre al medium.
Al fantasma, capostipite delle creature del genere horror, si sono dedicati fior di autori: Charles Dickens con Canto di Natale, Robert Louis Stevenson con Janet la storta, Henry James con Il giro di vite. Passando al cinema: Federico Fellini con Giulietta degli spiriti, Ingmar Bergman con L’ora del lupo, Stanley Kubrik con l’adattamento di Shining.
Il tema è stato spesso declinato in salsa comica (a partire da Stanlio e Ollio) e romantica (da Cime tempestose al film Ghost).
Anime di pietra
La giovane Anika si rivolge all’Old Boy perché secondo lei lo scultore Robert Crowell trasforma le sue modelle in statue. Dylan Dog va a trovare l’artista spacciandosi per Kline, curatore della Tate Modern interessato a esporre le sue opere, ma scopre che Crowell è particolarmente restio a fargliele visionare.
Ottiene un nuovo appuntamento promettendogli di portare una modella bellissima: si presenta da solo, scopre che effettivamente le statue hanno un realismo impressionante, ma Crowell ha capito il suo bluff e lo vuole uccidere. Sarà l’origine mitologica delle opere di Crowell a salvare il protagonista.
La seconda storia breve, più lineare rispetto alla prima, è sceneggiata da Sveva Simeone. Nelle tavole di Nicola Mari spicca in particolare la bellezza e l’angoscia delle modelle, prima e dopo la trasformazione.
L’approfondimento sui miti parte letteralmente dal principio, per passare in rassegna titani, mostri marini, Tifone, vermi, draghi, Chimera, Argo, Arpie, Minotauro, Mormolice fino alla gorgone Medusa.
Il cacciatore
Nell’ultima storia del volume, Dylan Dog non viene ingaggiato, ma viene invitato dallo chef Orione nell’esclusivo Antro, un ristorante costosissimo dove si mangiano piatti “impossibili”, preparati interpretando i desideri del cliente, il quale esce trasformato dall’esperienza. Regole rigide: un cliente alla volta, una sola portata principale, niente domande né rimborsi.
Miss Ophelia Barker ha chiesto un piatto a base di sirena, desiderosa di ottenere rispetto e che la sua voce sia ascoltata. Inizialmente sembra del tutto immune al fascino dell’Old Boy, anzi infastidita dalla presenza di una persona che non ritiene degna, finché Dylan Dog non le racconta il mito delle sirene e il fatto che i marinai mangiassero alghe – come quelle della zuppa preparata per l’Old Boy – per difendersi da loro.
La donna decide però di non dare troppa confidenza a Dylan Dog e va via, senza neanche aver finito il piatto, con grande rammarico di Orione.
Più che sulla trama, la storia scritta da Dario Sicchio si basa sull’introspezione, il mito e l’atmosfera, e in questo i disegni di Corrado Roi sono fondamentali.
Il mito della sirena, come spiega lo stesso Old Boy, attraversa i continenti assumendo caratteristiche molto diverse: dalle affascinanti creature di Omero a quella spaventose del Giappone, passando per le varianti del Mediterraneo, della Mesopotamia, fino all’antica Mami Wata dell’Africa. Il teologo del II secolo Clemente Alessandrino ne fece una metafora delle lusinghe del mondo.
Secondo la tradizione greca le sirene ricordano l’impossibilità di raggiungere la conoscenza senza un’adeguata preparazione. Inoltre, contrariamente all’immaginario collettivo, le sirene non erano creature marine con la coda, ma donne-uccello, dunque distinte dall’arpie solo dall’odore, dal suono soave e dall’aspetto gradevole: non catturavano gli uomini per mangiarli, ma per condurli sulla propria isola e lasciarli morire di fame, intorpiditi dal canto ipnotico.
Eppure le sirene venivano raffigurate con la coda da pesce già nel II secolo a.C.: 600 anni dopo Omero, ma un millennio prima dei bestiari medievali che confermavano la descrizione. In inglese però le donne-pesce sono le “mermaids”, mentre le “sirens” sono le arpie.
Gli autori
Alessandro Russo ha scritto Blek e Magic Patrol per If Edizioni, mentre per Bonelli ha firmato Nick Rider, Zagor, Martin Mystère, Magic Patrol, Il comandante Mark, Agenzia Alfa, Nathan Never, Kay. Per Dylan Dog è alla sua terza prova dopo l’Old Boy 16 (in coppia con Siniscalchi) e il recentissimo 18.
Luigi Siniscalchi ha disegnato per Dylan Dog diversi numeri della serie regolare: n. 78, I killer venuti dal buio, 85, Fantasmi, 95, I giorni dell’incubo, 105, L’orrenda invasione, 116, La governante, 396, Il suo nome era guerra.
Suoi anche L’uccisore di mostri (Almanacco della paura 1995), I vivi e i morti (Speciale Dylan Dog n. 9), I sentieri del cielo (Libri Dylan Dog n. 13 – I vivi e i morti – (Mondadori), Sotto la montagna (Maxi Dylan Dog n. 35), Il giornale dei misteri (Oldboy n. 5), Facce e maschere (Oldboy n. 16).
Ha disegnato diverse altre testate di Sergio Bonelli Editore: in particolare Martin Mystère, Nick Raider, Magico Vento, Saguaro, Il Commissario Ricciardi, Julia, Demian, Cassidy, Saguaro. Ha inoltre collaborato con Acme Comics, per la quale ha illustrato Splatter.
Alberica Sveva Simeone ha scritto i romanzi Le ancelle del male, La donna con l’abito nero e The wormcave.
Nicola Mari ha disegnato Nathan Never dal 1989 al 1996, per poi passare a Dylan Dog. Ben 23 gli albi realizzati per la serie regolare, tra cui il 337, Spazio profondo, numero a colori celebrativo della seconda fase del rinnovamento affidata a Roberto Recchioni, e metafora editoriale della testata.
Di recente ha disegnato il racconto Buongiorno tenebra dell’ottavo Dylan Dog Oldboy e lo Speciale Dylan Dog n. 36 – Il progetto Hicks (con cui la testata ha abbandonato la saga de Il pianeta dei morti).
Nel 1998 Mari ha ricevuto il Premio Yellow Kid al Salone Internazionale dei Comics. Sempre per Bonelli, Mari ha disegnato Il principe di Persia, n. 23 de Le Storie, Mister No e Nathan Never, Daryl Zed. Inoltre, per DC Comics ha disegnato Ianus nell’ambito dell’evento Batman: The World.
Già sceneggiatore del Dylan Dog Color Fest 37 e 43, Dario Sicchio ha scritto per Caput Mundi e Pietro Battaglia (editore Cosmo), Il Giro di Vite (n. 3 di Roberto Recchioni presenta: I Maestri del Mistero), inoltre insieme al curatore di Dylan Dog ha firmato 3 numeri di David Murphy 911 – Season Two.
Corrado Roi è una delle colonne di Dylan Dog, il suo è uno degli stili più personali e riconoscibili tra quelli più legati all’indagatore dell’incubo, di cui ha disegnato oltre 100 storie.