Elfen Lied è un manga scritto e disegnato da Lynn Okamoto. Il manga è stato pubblicato dalla casa editrice Shueisha sulla rivista Weekly Young Jump e, successivamente, raccolto in 12 volumi tankobon. In Italia il manga è stata pubblicato dalla Planet Manga nel 2012 (ed esiste solamente la prima stampa). Poi, come spesso accade, dal manga è stata tratta una serie televisiva animata diretta da Mamoru Kanbe, composta da 13 episodi che vennero mandati in onda nel 2004; inoltre, esiste anche un OAV (Original Anime Video) che però non continua la storia dell’anime.
Per via di molte scene di nudo e di violenza fisica e psicologica, che sono abbastanza forti, la serie è stata classificata come Seinen, rivolta cioè per un pubblico maggiorenne.
TRAMA
Tutte le vicende narrate ruotano intorno a Diclonius, esseri mutanti simili agli esseri umani ma che hanno due strane corna sul capo e dotati di arti invisibili chiamati vettori, e si svolgono in Giappone, precisamente a Kamakura. I bambini diclonius vengono uccisi alla nascita oppure rinchiusi in laboratori di ricerca per poi essere sottoposti a terribili torture ed esperimenti violenti. Ma Lucy riesce a fuggire da uno dei laboratori massacrando qualunque persona le si pari davanti!
Riuscita a scappare, con una ferita alla testa causatagli da un cecchino, viene ritrovata sulla spiaggia da due ragazzi, Kota e Yuka, ma è in completo stato di amnesia (e con una personalità alternativa). I due decidono di aiutarla, portandola per il momento nella loro casa. I militari però, dopo la fuga della diclonius, non si arrendono e continuano a cercare tracce su dove si possa nascondere!
STRUTTURA DELL’OPERA
Prima di tutto partiamo analizzando la trama che ha una base di partenza molto banale e che non riesce ad attirare lo spettatore nel miglior modo possibile. Il fatto che questa nuova evoluzione della razza umana voglia conquistare il mondo perché si ritiene quella più forte, è vista e rivista, non c’è altro da aggiungere. I personaggi che troviamo durante il corso della storia sono molto piatti, e non riescono a essere incisivi come ci si potrebbe aspettare. Ognuno con i suoi problemi, con i suoi dubbi che comunque vengono esposti allo spettatore ma che poi nell’atto pratico non riescono a “bucare lo schermo” (passatemi il termine). Anche gli antagonisti fanno il proprio dovere, però non spiccano tra tutti gli altri personaggi, piatti anche loro.
Da apprezzare le scene di combattimento, che riescono in qualche modo a farti incollare allo schermo per tutta la loro durata; la conseguente violenza che si vede è cruda, nessun ripensamento, nessuna pietà per il nemico, bisogna solo vincere. Il finale della versione animata lascia un po’ l’amaro in bocca, con tutti i discorsi a metà e lasciandoti così, con il pensiero fisso su: “ma questo è il finale oppure continuerà?!”. Per concludere questo paragrafo, vogliamo scrivere due parole sulla sigla di apertura, “Lilium” , che è molto peculiare e che onestamente è stata una scelta particolare ma azzeccata.
IMPRESSIONI PERSONALI
Ricordo di aver visto Elfen Lied quando avevo 14 anni, come molti altri, e a quei tempi mi piacque davvero tanto. Però, riguardandolo ora, mi accorgo che ci sono molte cose che non vanno bene, come abbiamo detto nel paragrafo sopra. Presi singolarmente tutte queste cose fanno storcere sicuramente il naso, però, se guardiamo tutto l’insieme, il prodotto non sarà eccellente ma non è neanche da buttare nella spazzatura.
Questo è uno di quei casi in cui sarebbe preferibile leggere la versione cartacea, visto che comunque la serie animata finisce in linea con quello che avviene nel volume 8 (lasciando così gli altri 4 volumi a farsi benedire) e anche perché ci sono alcune differenze con il manga.